Di Vittorio Venditti
Non Gratis
Sembrerà una scorrettezza: un giornalino che non conta niente e che per certi soggetti non dovrebbe nemmeno esistere, si permette di commentare il lavoro della più importante testata italiana, la radio/televisione di Stato.
Ebbene sì, chi è stato definito con ogni aggettivo dispregiativo da chi si sente calpestare in maniera impertinente i personali interessi, oggi riprende la questione già trattata diverse volte: sta diventando sempre più impossibile accendere radio o televisore, in quanto si ascolta e si vede comunque e sempre la stessa solfa e stavolta non si parla esclusivamente dell’affare ‘coviddi’, ma si tralascia per umana pietas quanto accade a livello di trasmissioni da ciò che non esiste come il Molise.
Senza andare a riprendere dall’archivio ogni genere di nequizia scoperta negli anni, resta sufficiente il dire che seppur considerando che chi gestisce il carrozzone ad ogni livello, deve attenersi ai dettami di chi governa il ‘bel paese’, quando non addirittura deve mettersi a quattro zampe di fronte a capi di Stato esteri che in Italia fanno il bello ed il cattivo tempo peggio del meteo, seppur tenendo conto di tali ‘limitazioni’, risulta ormai davvero stancante il dover considerare che giornalmente esiste il concreto rischio di trovare maggior variante di lettura su anonime e soprattutto non retribuite testate come la presente, (si ricorda a chi dimentica che da qui non si tratta di cronaca e supina politica), anziché scorrendo gli innumerevoli canali imposti a forzoso pagamento a chi vive nel ‘rotto stivale.