Di Vittorio Venditti
Sì, Lo Posso Riabilitare
Non che la mia riabilitazione influisca sulla vita istituzionale, ma se è vero che ogni cittadino conti allo stesso modo e con lo stesso valore per la democratia, (ed io non ci credo), sarà minimamente importante esprimere la giusta soddisfazione per quanto accaduto ieri, cosa che ha visto protagonista in positivo Re Giorgio, che mentre altri cercano di esorcizzare questo momento della difficile vita per la repubblica italiana con Messe a carico dei cittadini, ritorni più o meno voluti ad uno stato normale di convivenza civile o altri sortilegi, ha visto il Nostro, alla veneranda età di quasi novant’anni, mettersi a disposizione di chiassosi ed improduttivi parassiti di ciò che resta del nostro guadagno, per cercare di ricostruire pazientemente uno Stato, di diritto e di fatto, distrutto proprio dall’ingordigia dei parassiti di cui sopra, alimentata dalla complice compiacenza di chi, come fosse un cane, poi ha mangiato ed in qualche caso continua a mangiare gli avanzi di tal forma di bulimia.
Se è vero che solo gli imbecilli e i morti non cambino idea, io mi permetto di elevarmi, modificando la mia opinione sul’operato del Presidente della Repubblica, da me accusato di spreco del pubblico danaro per il fatto che va girando a nostre spese per cerimonie che potrebbero essere tranquillamente gestite dalla propria scrivania, o comunque, potrebbero presentarsi con minori orpelli, accusa che non ritiro nemmeno sotto la minaccia delle armi.
Modifico e ripristino la mia stima per Re Giorgio, visto che nonostante la mia propensione al cambiamento dei politici ed alla mia voglia di non vedere questi, attaccati alla poltrona come fossero remore appese agli scafi, ieri il Nostro ci ha donata la sua Esperienza che spero serva a ridarci un governo, oggi più che mai necessario, oltre a quelle riforme che mi auguro servano a ripristinare un minimo di Stato di diritto e di fatto per l’appunto.
Buon lavoro dunque a re Giorgio e lunga vita ad un uomo che, nonostante la sua potenza e la sua capacità d’azione, resta pur sempre un uomo con tutti i limiti che l’età del Nostro pone.