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CLICK DAY: La Campagna ‘Ero Straniero’, Insieme Ad Altre 30 Organizzazioni, Scrive A Piantedosi

Di Cittadinanzattiva

“Faciliti il rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione a lavoratrici e lavoratori che entrati col decreto flussi, sono a rischio irregolarità e sfruttamento”

Cittadinanzattiva

La Campagna Ero Straniero, in vista dei nuovi click day della prossima settimana, insieme a oltre 30 tra associazioni e sindacati, ha inviata oggi una lettera per chiedere al ministro dell’interno Matteo Piantedosi di facilitare il rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione a lavoratrici e lavoratori che pur avendo fatto ingresso in Italia attraverso il decreto flussi, non  sono stati poi assunte/i dal datore di lavoro o, ancora peggio, sono incappati in vere e proprie truffe, perdendo la possibilità di ottenere i documenti e rimanere legalmente in Italia: si tratta di decine di migliaia di persone costrette a una situazione di irregolarità giuridica e di estrema precarietà sociale per cause a loro non imputabili, ma a cui l’ordinamento non offre risposte né tutele adeguate.

“Come Cittadinanzattiva aderiamo e sosteniamo con convinzione l’appello promosso dalla campagna Ero Straniero. Una proposta ragionevole e praticabile che se raccolta, consentirebbe di tutelare migliaia di persone, destinate, altrimenti e loro malgrado, ad essere relegate in una condizione d’irregolarità ed esclusione sociale ed a finire vittime di sfruttamento lavorativo”, dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti – Cittadinanzattiva.

Le recenti modifiche normative che hanno in parte semplificata la procedura d’accesso, presentano delle criticità su cui è urgente intervenire: per esempio, la possibilità di svolgere l’attività lavorativa con il solo nulla osta ha ulteriormente avallate dinamiche distorsive e preoccupanti, se non veri e propri comportamenti illeciti. I numeri emersi dall’analisi dei dati sugli ingressi pubblicati nel dossier “La lotteria dell’ingresso per lavoro in Italia: i veri numeri del decreto flussi” della Campagna Ero straniero sono impressionanti: relativamente al decreto flussi per l’anno 2022, su un totale di 55.013 nulla osta rilasciati, solo 17.951 sono stati i contratti di soggiorno sottoscritti, il 32,63%; la maggior parte di lavoratrici e lavoratori, quindi, viene prima impiegata dalle aziende col solo nulla osta, ma una volta terminato tale impiego, non viene assunta e non ottiene, di conseguenza, il permesso di soggiorno, diventando irregolare.

Ero Straniero insieme alle organizzazioni firmatarie della lettera, chiede un intervento urgente volto a correggere tale distorsione, ricorrendo all’istituto dell’attesa occupazione, già previsto dalla legge, ma il cui utilizzo va ampliato affinché dia garanzie adeguate a lavoratori e lavoratrici che fanno ingresso con il decreto flussi: “Chiediamo che in caso di indisponibilità alla finalizzazione dell’assunzione attribuibile al datore di lavoro, al lavoratore venga concessa la possibilità di chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione. Deve essere espressamente previsto, in primis tramite adeguate disposizioni a Prefetture e Questure, l’obbligo di rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione, in tutti i casi in cui la procedura viene rigettata per motivi non imputabili al lavoratore. Auspichiamo, inoltre, che tale possibilità venga inserita quanto prima nel Testo unico immigrazione con una modifica normativa dell’art. 22, co. 11 al fine di ridurre la discrezionalità di chi esamina la richiesta e garantire a chi fa ingresso in Italia tutte le tutele necessarie per poter svolgere regolarmente l’attività lavorativa e definire la propria posizione giuridica nel nostro Paese” si legge nel testo della lettera.

Tutte le realtà, infine, ribadiscono la necessità di una più generale riforma del sistema d’ingresso per lavoro, a partire dall’introduzione di canali diversificati e flessibili disegnati che valgono non solo per le esigenze del nostro mercato del lavoro, ma anche tenendo conto delle aspettative di lavoratrici e lavoratori.