Di Vittorio Venditti
Fregati Dal Banco
Capita a tutti, maschi compresi, d’andare a fare la spesa e quei tutti, spesso, davvero molto spesso, fanno buon viso a cattivo gioco quando nell’acquistare beni di prima necessità, ritenendo che i prezzi non siano cambiati, evitano di trasformarsi in incalliti guerrafondai e scatenare l’apocalisse scoprendo il ‘dietro le quinte’ perché alla fine, comunque bisogna portare a casa ciò che serve, possibilmente senza discussione alcuna.
Dov’è la truffa? Come accade in ormai tanti tentativi d’abbindolare il consumatore, è possibile ad esempio trovare confezioni di pasta (di marca nota e non troppo lontana da questa realtà) che al solito prezzo, contengono un buon venti per cento in meno di prodotto, per cui quel ‘tot’ al chilo, in realtà vale per ottocento grammi. Venti per cento di differenza: venti per cento d’aumento?
C’è poi una fregatura ancora più subdola e chi scrive l’ha potuta sperimentare acquistando i rasoi usa e getta che se fino allo scorso anno potevano venir riutilizzati (nel caso del vostro cronista almeno quattro volte per fare pelo e contropelo), ‘stranamente’ con l’ultimo acquisto datato inizio gennaio ed a tutt’oggi, i rasoi sono risultati molto meno affilati, per cui, usato un esemplare una volta, lo stesso va cestinato, (alla faccia della raccolta ‘parsimoniosa’ dei rifiuti), pena il rischio di tagliarsi il viso o addirittura di trovarsi ancora peloso, nonostante più di un passaggio di ciò che è nato come strumento esiziale, ma che stagliato, per effetto di questa sgradita condizione, è aumentato di prezzo quattro volte tanto.
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