Di Luca Giordano
Come ogni anno, si è svolta la recita al Quirinale, protagonista il capo dello stato Mattarella che come ogni otto marzo ripete come una cantilena stridula la storiella dell’emancipazione femminile e dell’inclusione lavorativa delle donne che queste ultime (non) hanno conquistata.
Infatti, secondo un rapporto redatto dalla camera dei deputati lo scorso gennaio, l’Italia è ultima in Europa per politiche pubbliche per la parità di genere e per l’occupazione per l’appunto delle rappresentanti del ‘gentil sesso’.
Per una volta sarei felice se in queste giornate venissero invitate al Quirinale (che è la casa degli italiani) anche ‘semplici’ cittadine come casalinghe o cassiere, cameriere o operaie, magari tramite sorteggio, (e perché no, ‘imprenditrici di sé stesse’ ovvero prostitute e si parla non certo di quelle schiavizzate: NDR) anche perché queste donne non hanno niente di meno rispetto la classica élite invitata nei palazzi del potere.