Di Ouday Ramadan
IL CAPO DEL GREGGE
Dalla cultura nomade. – Per tenere il gregge di pecore, disciplinato ed ordinato, dietro al suo pastore, i nomadi hanno inventato tra le pecore la figura del “capo gregge”.
“Chi è abituato a portare la maschera della Falsità, difficilmente riuscirà ad indossare quella della Vergogna”.
L’animale che viene scelto per questo compito, viene isolato dalla madre alla nascita ed affidato alle cure materne di un’asina.
Prende il latte dall’asina e sta con lei fino al raggiungimento della maturità sessuale. Poi viene castrato. Viene abbondantemente nutrito, più degli altri, affinché diventi più grosso ed imponente degli altri maschi.
Una volta cresciuto e diventato imponente e con grandi corna, viene reintrodotto nel gregge. Qui, viste le sue imponenti dimensioni, gli altri montoni lo temono. Diventa l’animale dominante del gregge, nonché il capo. Gli altri animali del gregge lo seguiranno docili. Poiché il castrato capo-gregge continuerà a considerare l’asina che lo ha allevato come sua madre, la seguirà ovunque vada. E il gregge dietro.
Morale: quanti presidenti capo-gregge pure noi seguiamo quotidianamente?
Dedica: a tutti i politici che ci governano da oltre settant’anni.