Di Michele Simiele
SEDUTA N. 8 DEL CONSIGLIO REGIONALE. – Presieduto da Quintino Pallante si è riunito oggi il Consiglio regionale.
L’Assemblea ha continuato la discussione della proposta di legge n. 10, concernente “Modifica della legge regionale 18 aprile 2014, n. 10 (Statuto della Regione Molise)” presentata dal Presidente della Regione Francesco Roberti.
L’esame della proposta di modifica statutaria era iniziato nella seduta dello scorso 27 febbraio, nel corso della quale dopo l’illustrazione all’Aula del provvedimento, fatta dal Relatore, Consigliere Fabio Cofelice, era seguita la discussione generale. Nella giornata di oggi, invece, si sono susseguiti gli interventi per dichiarazione di voto sia sui singoli articoli che sul testo completo da parte dei Consiglieri Fanelli, Greco, Romano, Salvatore, Gravina e Passarelli, degli Assessori Di Lucente e Iorio e del Presidente della Giunta regionale Roberti. Ha fornito chiarimenti sul testo il Relatore Cofelice.
La proposta di legge, così come modificata in Aula rispetto al testo licenziato dalla Prima Commissione permanente, è stata approvata a maggioranza.
Trattandosi di modifica statutaria, così come prevede l’art. 123 della Costituzione, il testo della pdl per raggiungere la sua efficacia deve essere approvato una seconda volta dal Consiglio regionale ad intervallo non minore di due mesi.
L’iniziativa legislativa -come si spiega nella relazione d’accompagnamento al testo redatta dal presentatore – mira a rivedere ed adeguare l’articolato dello Statuto regionale, allo scopo di migliorare l’azione amministrativa in regione (dal punto di vista delle attività e dei servizi resi) e per garantire l’implementazione delle politiche pubbliche di competenza regionale, tese al perseguimento del benessere dei territori. Ciò in considerazione dell’evoluzione del contesto istituzionale, socioeconomico ed ambientale in cui opera l’ente Regione e del quadro normativo di riferimento.
Le modifiche allo Statuto proposte -si evidenzia ancora- si prefiggono di renderlo conforme ai nuovi diritti europei (costituzionalmente garantiti) che sono emersi nel contesto giuridico italiano ed europeo, preservandone la validità e la coerenza rispetto all’evoluzione giuridica e sociale.
Obiettivo dichiarato, dunque, è quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle istituzioni regionali garantendo il rispetto e la promozione dei diritti e delle libertà dei cittadini.
Nella relazione, ancora, si rileva anche che alcune delle modifiche previste allo Statuto hanno ad oggetto una riformulazione più precisa del suo testo, altre, invece, incidono in maniera sostanziale sul contenuto delle norme che si vanno a modificare.
In particolare, la proposta di modifica dello Statuto approvata in prima lettura oggi prevede in sintesi:
• che la Regione riconosca e tuteli i diritti degli animali come previsti dalle Convenzioni internazionali e dalla normativa comunitaria, promuovendone la cura e la presenza nel proprio territorio secondo i principi di una corretta convivenza con l’uomo;
• che la Regione operi al fine di tutelare la dignità, la sicurezza, la formazione permanente e i diritti dei lavoratori;
• che la Regione, nell’individuare nell’efficienza del sistema dell’istruzione uno dei preminenti fattori di crescita umana, civile ed economica per la sua comunità, favorisca la realizzazione di un sistema regionale integrato dell’istruzione e della formazione professionale, anche attraverso intese ed iniziative con il sistema scolastico e universitario finalizzate ad ampliare l’offerta formativa, adattandola alle esigenze e alle aspettative formative e lavorative degli studenti e del contesto sociale, culturale ed economico regionale;
• che la Regione, nell’assicurare la tutela della salute e la promozione di un adeguato sistema di protezione sociale, abbia particolare riguardo sia per la promozione della pratica dello sport e delle arti quali fattori di aggregazione sociale e strumento di miglioramento della qualità della vita sia per la valorizzazione delle tradizioni culinarie molisane ispirate alla dieta mediterranea anche attraverso una corretta educazione alimentare;
• che la Regione riconosca e garantisca le autonomie sociali come espressione del naturale processo d’aggregazione delle persone e ne assicuri la partecipazione alla formazione degli indirizzi generali della politica regionale;
• che la Regione promuova forme di collaborazione con soggetti privati al fine di realizzare interventi ed attività di interesse generale;
• che la Regione riconosca e favorisca il ruolo del volontariato;
• che la Regione, nel promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale ed architettonico, abbia particolare attenzione per la valorizzazione delle tradizioni culinarie molisane, in quanto espressione di uno stile di vita fatto di competenze e conoscenze nella coltivazione, nell’allevamento, nelle abitudini di cucina e di condivisione del cibo che contribuiscono a favorire una buona qualità della vita;
• che la Regione predisponga e promuova “anche attraverso l’utilizzo di nuovi sistemi digitali” gli strumenti necessari a garantire il diritto all’informazione sull’attività istituzionale, sui suoi risultati, sui diritti degli amministrati e sul funzionamento dei propri organi ed uffici;
• che il Consiglio regionale si componga di venti Consiglieri e del Presidente della Giunta regionale che fa parte del Consiglio ed esercita altresì tutte le prerogative dei Consiglieri regionali;
• che il Presidente della Giunta regionale venga eletto a suffragio universale e diretto dai cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della regione, contestualmente all’elezione del Consiglio regionale;
• che dalla data di proclamazione del Presidente cessino la Giunta e il Presidente in carica;
• che il Presidente della Giunta diriga le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Regione conformandosi alle istituzioni del Governo della Repubblica;
• che il Presidente della Giunta possa nominare fino a due Sottosegretari alla presidenza per farsi coadiuvare nello svolgimento dei compiti inerenti il mandato;
• che il Presidente della Giunta possa delegare specifiche attività a Consiglieri regionali;
• che il Consigliere delegato partecipi alle sedute della Giunta, senza diritto di voto, ove si discuta di questioni attinenti alle attività delegate e che l’esercizio della stessa delega non dia luogo ad alcuna indennità né all’istituzione di struttura speciale di collaborazione.
L’Assemblea ha quindi iniziato l’esame della mozione presentata dai Consiglieri Micaela Fanelli, Alessandra Salvatore e Vittorino Facciolla, avente ad oggetto: «Delibera di Giunta regionale n. 48/2024 “Indirizzi per la definizione e l’attuazione delle disposizioni di cui all’art. 1, comma 460, della legge n. 213 del 30 dicembre 2023, recante ‘Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026’ (Legge di bilancio 2024)”».
Ha illustrato il provvedimento all’Aula la prima firmataria, Consigliera Fanelli, sono seguiti gli interventi dei Consiglieri Gravina, Sabusco, Salvatore, Greco, Romano e dell’Assessore alle Finanze Cefaratti.
La mozione, con il testo del’impegno emendato in Aula a seguito della discussione, è stata approvata a maggioranza dall’Assise.
Con l’atto d’indirizzo approvato il Consiglio regionale prende atto che l’art. 1 della legge n. 213 del 30 dicembre 2023, prevede che al fine di qualificare dei debiti commerciali gli enti per i quali sono state rilevate per l’anno 2023 le condizioni di cui al comma 859 dell’art. 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, predispongano, entro il 15 maggio 2024, un Piano di rilevazione dei debiti commerciali certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2023. Di conseguenza la Giunta regionale, dopo aver predisposto un proprio Piano di rilevazione dei debiti commerciali, ha approvato con propria deliberazione n. 48 del 2024, un avviso pubblico con il quale si da notizia a tutti i creditori (che ritengano di averne diritto) che sono tenuti a presentare una specifica domanda, entro il perentorio termine di 60 (sessanta) giorni dalla pubblicazione dell’Avviso, stabilendo che la mancata presentazione della domanda da parte dei creditori nei termini su indicati determini l’automatica cancellazione del credito vantato.
Nella premessa dell’atto d’indirizzo si rileva inoltre che la Corte europea dei diritti dell’uomo è tornata ad occuparsi della questione dei crediti incagliati nei dissesti degli enti locali, constatato che il credito riconosciuto a società, imprenditori e privati, da parte dei tribunali nazionali verso gli enti locali, era rimasto insoddisfatto senza possibilità di avviare azioni esecutive in pendenza della procedura commissariale o di dissesto. I Giudici di Strasburgo – si sottolinea- hanno ancora precisato che tale situazione costituisce una violazione continua, potendo dunque essere efficacemente denunziata fintanto che perdura, senza che prima del pagamento, il Governo italiano possa invocare il termine decadenziale per adire la giurisdizione sovra nazionale. Lo Stato italiano, dunque, è stato condannato ad assicurare, nel termine massimo di tre mesi dalla pronuncia ed in favore dei ricorrenti, l’esecuzione dell’intero credito rimasto insoddisfatto a causa della situazione di dissesto dell’ente locale debitore.
Di qui l’impegno – emendato in Aula a seguito della discussione- che l’Assise rivolge al Presidente della Regione e alla Giunta regionale affinché:
• si modifichino i termini previsti dalla deliberazione di Giunta regionale n. 48/2024 per la presentazione delle istanze e di conseguenza i termini previsti per il “Piano di rilevazione dei debiti commerciali”;
• si assuma ogni iniziativa utile ai fini della modifica dei commi 460 e 461 della legge 30 dicembre 2023, n. 213;
• si comunichi con maggiore efficacia alle associazioni di categoria e delle imprese “creditrici” la decisione assunta.