Di Vittorio Venditti
(Audio), Preso Dai Dischi Di Vittorio Venditti
(Documento E Foto), Presi Da Internet
Come Definire Costoro?
Continuando sulla falsariga di ieri e scendendo All’Inferno. – Parlano tanto di digitalizzazione della pubblica amministrazione, della sincronizzazione tra gli uffici di quella e tante altre ‘belle cose da sognare’, ma i risultati? Se lo scorso quattro ottobre è stato proposto il dubbio, il successivo undici ne è scaturita una specie di mediazione e pensando di concludere la questione, in data diciotto dello stesso mese se ne è tratta una conclusione che si sperava modificabile, giunto questo febbraio, chi scrive ha riprovato a pagare la tassa automobilistica di possesso del proprio autocarro volendosi togliere il pensiero per l’intero anno e non riuscendo nel tentativo ha nuovamente interpellati i passacarte che coprono la faccia ai politici ed ai burocrati che campano alle spalle dei contribuenti in quella mangiatoia denominata ‘regione molise’, scritto in minuscolo per palese, giustificato e totale disprezzo verso ciò che non esiste, ma va campato da chi lavora.
Dunque, in data due febbraio ultimo scorso, ecco in sintesi quanto (incazzato come una iena affamata) chi scrive ha trasmesso via posta elettronica certificata, dopo aver provato a telefonare per ricevere la risposta secondo la quale ‘Municipia’ non sa per l’appunto rispondere perché loro hanno “solo l’incarico di prendere gli appuntamenti tra gli utenti e gli appositi uffici”.
Oggetto: Tassa Automobilistica per autocarro: come pagare l’intera futura annualità?
Mittente: Vittorio Venditti (omissis)
Data: 02/02/2024, 15:06
A: municipia.regionemolise@legalmail.it
Buongiorno,
già contattato il Vostro ente lo scorso ottobre per il problema di cui a seguire senza ricevere la soluzione desiderata, oggi mi ritrovo a non poter pagare l’intera annualità riferita alla tassa automobilistica di possesso del mio autocarro targato omissis.
Stavolta, prima di disturbarvi, ho provato a corrispondere il dovuto per quanto in oggetto, operando online sul sito: di (omissis), di ACI e di banca (omissis). I sistemi, in toto hanno data la medesima risposta, corrispondente al calcolo del bollo pari a ventisei euro e novantatré centesimi, corrispondenti alla rata dei quattro mesi a partire da oggi e non c’è verso di poter modificarne la scadenza per ottenere la cifra di settantotto euro e trentanove centesimi, versata in toto fino allo scorso ottobre duemilaventidue.
Chiedo di conoscere la ragione per la quale non sia possibile pagare online l’intera annualità di quanto dovuto per la tassa in questione, specificando eventuali Leggi nel frattempo entrate in vigore, norme che non permetterebbero più di onorare il dovuto, magari risparmiando i due terzi delle spese di commissione richieste dalle banche fungenti da tramite.
Con osservanza.
La risposta non si è fatta attendere ed è esposta di seguito, commentata passo passo:
Oggetto: POSTA CERTIFICATA: MB- Tassa Automobilistica per autocarro: come pagare l’intera futura annualità?
Mittente: “Per conto di: municipia.regionemolise@legalmail.it” (posta-certificata@legalmail.it)
Data: 07/02/2024, 12:19
A: vittorio venditti (omissis)
Identificativo messaggio: 31EC8294.0076D9B3.834AE948.D8733378.posta-certificata@legalmail.it
“Buongiorno Sig. Venditti,
in merito all’oggetto, le comunico che il pagamento on-line per autocarro è possibile farlo soltanto sul sito dell’Aci, – questa ‘persona’ evidentemente non ha letta con la dovuta attenzione la mail con la domanda… – come può vedere dall’allegato, facendo una prova con un’altra targa.
– Si erano almeno accorti che prima di protestare, quanto dovuto era stato versato. –
Mentre le confermo che purtroppo per gli altri canali i pagamenti on line è possibile effettuare soltanto il pagamento del periodo in corso di validità in quel momento.
– Alla faccia di digitalizzazione, semplificazione e dell’italiano utilizzato per tal redazione. –
Non è possibile effettuare pagamenti per periodi arretrati, né pagamenti annuali per i veicoli per i quali è previsto il pagamento quadrimestrale.
– Forse per nascondere che questa tassa è stata aumentata? –
Rimango a didposizione per eventuali chiarimenti.
– Più chiaro di così… –
Cordialmente
(omissis)
___________________________
REGIONE MOLISE c/o Municipia S.p.A.
Sportello Regionale Tassa Automobilistica
Via Conte Rosso, 10 – 86100 – Campobasso CB
Tel. 0874 1919559
Portale Contribuente: https://cizrm.municipia.eng.it/
Email: municipia.regionemolise@eng.it
P.e.c.: municipia.regionemolise@legalmail.it”
La colpa non è di chi ha fornita la risposta girata da passacarte, ma va ascritta a coloro che mediante la loro rinomata falsità anche nelle azioni più elementari, pensano di fregare gli utenti, non tanto per l’aumento di quella tassa che da settantotto euro e trentanove centesimi annui è stata portata a ottanta euro e settantanove centesimi che dovrebbero venir usati ad esempio per ricostruire le strade e non per pagare soggetti che poi servono a dar voti a questi magna-magna, quanto per il triplicare delle spese di commissione, imposto a chi, accettando ob torto collo l’estorsione in tema, poi deve dare il pizzo anche ai complici di questi che non possono nemmeno venir definiti ladri, in considerazione del fatto che gli stessi sono anche incompetenti in tal materia, insignificanti esseri che evidentemente se ancora non fruiscono delle apposite medicine da comprare con il danaro così rubato, è solo per la protezione del loro Santo che installato anche al massimo potere dell’azienda s. r. C. che lo ha eletto a tal ruolo, in assenza di Dio perché quest’ultimo è impegnato in banca, fa il bello ed il cattivo tempo.
Queste schifezze verranno trattate con i dovuti sarcasmo e schiettezza perché alla mancanza di serietà si risponde per le rime, in quanto ‘ca nisciun’è fesso’, questi scarti dell’umanità razionale però non si vergognano neppure d’arrivare secondi: Già anni a dietro infatti, è capitato che inviata in altro loco una cartella esattoriale per tentare di rubare soldi per ottemperare ad un presunto mancato pagamento della tassa in tema, prescritto secondo la Legge per altro imposta dalla stessa marmaglia che poi avrebbe preteso che non venisse applicata, l’utente che ovviamente aveva ignorata tal richiesta di pizzo ha avuta la costrizione d percorrere i canonici tre gradi di giudizio (a proprie spese) per arrivare all’ovvio, dettato dall’Ordinanza 25 agosto 2017, n. 20425, promulgata dalla CORTE DI CASSAZIONE evidentemente perché anche alle carnevalate c’è un limite che non può venir superato, pena l’eventuale ribellione che sarebbe più che giustificata, seppur non porterebbe a niente. Se infatti si dovesse decidere di passare per le armi simile feccia, subentrerebbe immediatamente in vigore il proverbio che sostanzialmente afferma che ‘una volta che si pensa d’aver toccato il fondo non si può avere la certezza della totale tranquillità perché c’è sempre e comunque chi bussa da sotto. Nella fattispecie e senza tirarla troppo per le lunghe, in molti ed i moli-sani non fanno eccezione, rimpiangono La Prima – e più seria – Repubblica.
E Scusate Se E’ Poco.