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OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA: Quanto C’E’ Di Cristiano? Quanto C’E’ Di Bancario?

Di Vittorio Venditti

Dov’E’ La Fregatura?

E’ questo il periodo nel quale da “Voce Fuori Dal Coro” mi tocca fare le pulci ad uno dei tanti argomenti dei quali il nostro parroco e non solo, vorrebbe che non si parlasse, ovviamente secondo l’ottica presa da me come base di partenza!
Io, nel rispetto delle idee di tutti non obbedisco e ne parlo, sicuro del fatto che in pochi sanno davvero come funzioni realmente la distribuzione dell’otto per mille.

Lo spot con il quale “cristianamente veniamo martellati dall’inizio del mese corrente e fino a tutto il prossimo luglio, ci invita perentoriamente a chiederlo a loro.
Noi, altrettanto cristianamente, con una puntina di laico interesse che non guasta mai, più che chiederlo a loro, (protagonisti chissà quanto consapevoli di ciò che stanno facendo), lo chiediamo a LORO, veri protagonisti di un giro d’affari che si sta scoprendo, pare sia anche al limite del lecito fiscale.

Prendendo spunto e facendo mio questo EDITORIALE, documento che t’invito a leggere e del quale non riporterò quanto scritto per evitarne un’inutile ridondanza, aggiungo qualcosa che normalmente non viene detta ai contribuenti quando costoro, compilando la propria dichiarazione dei redditi, si trovano a dover firmare per l’otto per mille.

Lo sai che se non firmi per l’otto per mille, la parte che lo compone e che viene obbligatoriamente presa anche da ciò che paghi tu di tasse viene suddivisa, (come fosse una scheda bianca per le elezioni), fra i vari candidati all’acquisizione di tale malloppo, in base alla percentuale di firme ricevute a loro favore dai contribuenti che hanno firmato?
Lo sai che se vuoi che i tuoi soldi restino allo Stato, magari per poter meglio lamentarti quando non ottieni i servizi che ritieni di dover avere dopo aver pagate le tasse, o solo per una tua scelta legittima e della quale non devi rendere conto a nessuno, devi obbligatoriamente firmare proprio in favore dello Stato?

Questo fatto: se lo chiedi a Loro, ti viene cristianamente prospettato?
Non mi sembra!

Dunque, fatta salva la volontà di chi, sapendo quanto ho appena espettorato decida legittimamente di apporre tale firma in favore della chiesa cattolica, se è vero che fra il truffatore ed il truffato quest’ultimo sia artefice della propria fortuna, e se è altrettanto legittimo che la pubblicità sia l’anima del commercio, va innanzitutto stigmatizzato il comportamento (non proprio cristiano) di chi, approfittando dell’anima degli altri, campa sull’anima del commercio per l’appunto, vera contraddizione se la cosa è riferita alla filosofia che sta alla base del comportamento di chi amministra una religione.

Con ciò, rifacendomi all’articolista il cui Lavoro ti ho proposto sopra, dico che fatta salva la legittimità di azione di ogni uomo, sarebbe auspicabile una minore ipocrisia nel proporsi al Prossimo, ciò anche nell’ottica del raggiungimento di un guadagno maggiore.
Se infatti io mi trovassi di fronte ad una richiesta autenticamente cristiana di aiuto, nonostante sappia bene delle impari condizioni economiche che mi vedono soccombente rispetto a Santa romana Chiesa, più che chiedere a mia volta soldi a costoro, ne darei, (anche e più volentieri in forma anonima) proprio pensando che una minima parte di questo danaro possa essere realmente utilizzata per aiutare chi, di contro, sta peggio di me.
Diverso è il mio accettare di comportarmi secondo i dettami di chi dichiara che “il danaro sia sterco del diavolo” quando questo mezzo si trovi in mani altrui, guardandosi bene dal farlo con argomenti spesso puerilmente ridicoli, quando la moneta è seriamente custodita nei propri forzieri ed a completa disposizione delle volontà e spesso delle voglie di costoro.
E’ per questo che da Cristiano Convinto, (che che ne dica chi, per il suo status, pensa di avere il diritto di non ricevere alcuna critica al suo modo di agire), dopo aver accuratamente evitato di firmare per assecondare una sete di danaro mai spenta fra questo genere di banchieri privati e quindi legittimamente non tenuti a rilasciare alcuna dichiarazione, (veritiera o falsa che sia), sul reale destino dello “sterco” che acquisiscono dalle nostre tasche, e compiendo questo gesto in favore dello Stato che per Legge mi deve rendere conto dei soldi che pago in favore della collettività, spero nelle capacità di Papa Francesco.
Spero dunque nel fatto che quest’uomo, venuto a suo dire dall’altra parte del mondo, arrivando in Vaticano, sia in grado di riportare un po’ di serietà nel comportamento schizofrenico di gente che, così comportandosi, poi si lamenta del fatto che le chiese si stiano svuotando, non si sa bene se pensando all’anima di chi non vi entra più o, più verosimilmente, ai conti correnti di queste pecorelle “smarrite”.