Di Luca Giordano
Questa mattina presso l’Auditorium Unità d’Italia del capoluogo pentro è andato in scena l’ultimo atto della seconda edizione del carnevale zoomorfo che quest’anno ha visti sfilare per le vie del centro città oltre trecento figuranti che hanno rappresentato undici carnevali di maschere caratteristiche italiane ed estere.
‘Velli,Corna e Campanacci’ come raccontato dalla locandina ufficiale del carnevale è stata la rappresentazione in teatro delle pantomime o rituali legati alle maschere partecipanti alla manifestazione
che hanno rappresentato in pieno l’origine della terra da cui provengono con danze e suoni di campanacci che per tutti ha il valore di allontanare il male (o bestie feroci) a favore di tempi sereni e rigogliosi come lo è per esempio la primavera.
Una dopo l’altra, le maschere provenienti da Sardegna, Sicilia, Macedonia Del Nord, Bulgaria, Slovenia e dal nostro Molise sono state premiate con una statuetta creata appositamente dalla fonderia pontificia d’Agnone con l’augurio di riaverle ad Isernia anche il prossimo anno, magari anche con nuove maschere a rappresentare terre più lontane.