Di Vittorio Venditti
Il Trionfo Dell’Ipocrisia
Esiste un modo risolutivo su come archiviare quanto iniziato a descrivere esattamente una settimana fa, quando da questa voce è stata sollevata la differenza di trattamento riservata a due persone le cui immagini sono state proposte a memento a chi legge.
Siccome non c’è due senza tre, nei giorni scorsi poi c’è stata chi ha voluto ricordare anche da questo giornale che in Bielorussia oggi costringono la gente a ‘votare’ e non si capisce secondo quale forma di democrazia, notizia evidentemente poco appetita dalla stampa che fa della ‘libertà’ d’opinione e d’espressione un punto di forza per la propria stessa esistenza.
‘Sistemato’ il primo, ma non ancora digeriti gli effetti collaterali della ‘cura’ a questo ‘somministrata’, per mettersi la coscienza in pace, va concluso anche l’affare che tiene in sospeso il moralistico dire di coloro che per il momento stanno scatenandosi su quanto si dovrà fare per evitare lo sterminio della famiglia fuoriuscita dalle grinfie del ‘cattivone’.
Mentre da queste parti giungeva il grido di dolore per elezioni che sembra non facciano vendere giornali nelle terre dove tutto si può dire, chi si è permesso di esporre senza fronzoli ogni nudità Parlando in tal senso per scoperchiare un vaso di pandora che fa del ‘mal comune’ davvero un ‘mezzo gaudio’, in nome della democrazia di cui sopra è stato incarcerato presso uno stato vassallo che ha creduto di dominare chi oggi ne tiene le fila (per parlare pulito), ma ai sensi del moralismo sempre sopra richiamato, non può venir ‘dimenticato’ secondo i dettami di chi esporta la democrazia nel mondo perché s’attiverebbe un cortocircuito che andrebbe a colpire questi ‘benefattori’ dell’umanità che vorrebbero agire come il cattivone che pur è stato chiamato in causa in questo scritto, ma non possono farlo per paura che ciò venga loro rinfacciato ai sensi dell’ulteriore proverbio popolare che recita testualmente, ‘Il bue chiama cornuto l’asino’: Assange, sentenza rinviata sull’estradizione: in piazza i suoi sostenitori.
Come detto in testa però, esiste la soluzione al caso e come al solito deve intervenire la maestria tutta italiana nell’arte dell’arrangiarsi, )seppur teoricamente) almeno per avere il coraggio di ‘dimenticare’ sentenze già scritte in fascicoli da porre in ‘discussione’ in aule di tribunale: Giallo al Tribunale di Firenze: «Trovata una sentenza scritta prima della fine del processo». Giallo? O Rosso Per La Vergogna! A Firenze? Perché Non A Campobasso? Sempre Del Medesimo Giro D’Affari Si Tratta! Comunque Si Sta Parlando Di Gioco In Bisca Sulla Pelle Altrui! La Colpa E’ Solo Dei ‘Malpensanti’ O C’E’ Dell’Altro Che Verrà Divulgato Con Dovizia Di Particolari A Tempo Debito?
Ah, Già! Da Altre Parti Fanno Le Cose ‘Sul Serio’!
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