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Giornata Nazionale Del Braille: Cui Prodest?

Di Vittorio Venditti

Guardando Al Passato Con Gli Occhi Rivolti Al Futuro

sembrerebbe una contraddizione in termini, ma bisogna arrivare a questo risultato, riprendendo il discorso da quanto scritto lo scorso ventiquattro gennaio duemilaventitré per chiedere: a chi giova tutto questo ricordare?

Tavoletta Braille

Mezzo secolo fa, già si pensava che forse lo scrivere che per i vedenti equivale a ciò che si fa con una normale penna fosse in via d’estinzione. Quei libri che per un bambino vedente avevano una certa grandezza ed il relativo peso, economico ed in termini di chili, acquisivano un’unità di misura che andava triplicata per il volume, (per altro non contenente ne considerante eventuali foto incluse nei libri nero su bianco), quintuplicata per eventuali ‘sollevatori d’azzardo’ ed enormemente moltiplicata nel parlare di spese per la produzione degli stessi. Lo scrivere poi, andava espresso su carta i cui fogli al giorno d’oggi costano, quando va bene, settanta centesimi di euro cadauno, contenitori che producono una pagina scritta in braille, corrispondente ad un quarto di foglio formato A4. Già allora si fantasticava di chissà quali diavolerie si potessero inventare, pur di ridurre la distanza tra chi vede e chi non ha questa fortuna, almeno sul piano dell’acquisizione culturale.

Dattilobraille Perkins Classic

Al prezzo che in questo periodo storico va da un minimo di sedici a circa quaranta euro, ancora oggi abbordabile della tavoletta di cui sopra, (in plastica o in metallo), già allora andava contrapposto il costo proibitivo di una macchina che come la normale dattilografica, rendeva davvero più veloce la possibilità di scrivere. La macchina dattilobraille, chi scrive oggi mediante tastiera wireless dal ‘proibitivo’ costo di diciannove euro, a prezzo di durissimi sacrifici imposti ai genitori ed ai suoi fratelli di rimando, l’ha potuta ottenere solo nel millenovecentosettantanove, (per la cronaca: qualche giorno dopo l’assassinio di Mino Pecorelli), momento nel quale i suddetti genitori del vostro cronista venivano salassati, o come dicono i giovani di oggi ‘sborsati’ di qualcosa come duecentoquarantamila lire, corrispondenti al cambio in euro a centoventitré virgola novantacinque unità della moneta che oggi fa piangere gli europei giustappunto. Per inciso: all’epoca una FIAT centoventotto, auto che poteva trasportare una famiglia di cinque persone più bagagli, costava quattro milioni e mezzo di lire, il raffronto con i prezzi delle moderne autovetture equipaggiate come modello base è calcolabile ad libitum. Va detto che allora la cifra era alta, ma oggi, se si volesse acquistare una macchina per scrivere del genere, si dovrebbe disporre della ragguardevole somma di millenovanta euro più IVA che per fortuna nel frattempo è stata ridotta al quattro per cento per questi ausili, ormai necessari solo laddove non esiste la possibilità di utilizzare un computer che come detto nel collegamento ipertestuale cliccabile sopra, costa molto meno ed avvicina molto di più chi non vede al resto dell’umanità culturalmente preparata.

Oggi però si riflette sull’utilità del braille che non si comprende a chi possa giovare, atteso che come può notare chi legge questa pagina, difficilmente chi vi sta tediando avrebbe potuto ottenere tal risultato se tutto fosse stato redatto con l’ausilio di quel codice a suo tempo davvero utile oltreché indispensabile finché non sostituito dall’informatica e dai suoi derivati. Dunque, a chi serve ancora tal memoria? Forse a chi dietro le quinte ha ben altri, più o meno nobili interessi da coltivare?.

Giulio Andreotti

‘a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca’, Disse Saggiamente Lui…
Ha ragione chi pensa che ciò sia valso per lo scorso anno, cosa non replicata all’inizio del duemilaventiquattro?

Il vostro articolista ha utilizzato con profitto e per la disgrazia di tanti che avrebbero voluto vedere quest’individuo seduto a pararsi le mosche, tali attrezzature fino allo scorso duemilacinque, distruggendo per usura la macchina di cui alla seconda foto, comprata da chi, senza aver ottenuto danaro ed altri oboli regionali e rifuggendo ancora oggi dal ricevere ‘attenzioni’ per chi assiste, ha operato a testa alta e soddisfazione conquistata in una terra cui il centro Africa fa un baffo a tortiglione in tema di sottosviluppo e bassa cultura che ancora oggi considera chi ha un deficit, ‘frutto del peccato’. I genitori di chi scrive vanno fieri dei soldi spesi e delle troppe volte che sono rimasti senza quasi il pane, facendolo però in silenzio e con la massima dignità, ma ora basta e soprattutto basta con questi piagnisdèi da vitelli ‘tonnati’ perché il futuro è ben altro e certi dispositivi antiquati ormai hanno la sola utilità di venir donati a chi deve comunque studiare anche se in luoghi dove per la cupidigia dei cosiddetti civili occidentali, ancora non arriva la corrente elettrica e non si può dimenticare senza conoscerli, quella tecnologia e quel modus operandi che qui si ricordano con nostalgia, ma per fortuna dei futuri non vedenti, ormai non più attuale.

Guardando al futuro e messo finalmente da parte il sia pur valido passato, la giornata odierna dovrebbe dar da riflettere, (non fosse altro che per vile guadagno), a chi in nome di Dio, (il Danaro), avrebbe davvero da mungere anche tra color che sono ‘all’oscuro di tutto’, almeno secondo la cultura che appartiene soprattutto al mondo occidentale. E’ accaduto un fatto comico che sta davvero bene raccontare il martedì grasso, (o la settimana successiva, tanto il risultato non cambia: ndr), si spera di ‘risate’.

Sembrerà strano, ma anche tra chi non vede può esistere ‘gentaglia’ che ha voglia di fare impresa, lavorando e non solo aspettandosi tutto dagli altri. Al giorno d’oggi, cosa c’è di più sicuro del pos per farsi pagare? Caparbietà e tenacia nel voler vivere hanno voluto testare con poche spese il problema e come capita nel civile e moderno duemilaventitré, il risultato è stato lo scoprire che ancora si deve combattere con la differenziazione tra cosiddetti ‘normodotati’ e deficitari, per alcuni: handicappati. E’ così che al vostro articolista è venuta la bell’idea di comprare su un noto sito che tratta commercio elettronico un pos offerto alla clientela anche in proprio da un’altrettanto importante circuito finanziario italiano. Il dispositivo si presenta semplice ed essenziale, così come deve essere e da questo punto di vista, (è proprio il caso di dire), le stelle assegnate per tal recensione potrebbero essere anche dieci al posto delle solite cinque che determinano l’eccellenza raggiunta da ciò che viene giudicato. Il problema sorge quando si va a scaricare l’app che gestisce l’apparato, in questo caso su Android 13 e Samsung Galaxy S20+. Per chi non vede, diventa tutto completamente ingestibile, per cui non è stato nemmeno possibile avere l’onore di provare a verificare in fase di simulazione con i propri sistemi di pagamento se poi è vero quello che si dice in riferimento all’utilizzo di questi dispositivi mobili, a proposito di certe azioni che non vanno messe in atto, ma che pare che siano possibili… esempio fregare i soldi avvicinando tali pos alle ignare tasche contenenti più o meno danarose carte di credito contactless et similia per depredarne il contenuto in maniera più o meno pesante e così via. Insomma: se il giocattolo in questione non verrà restituito è solo perché è costato quindici euro e disturbare chi offre questa possibilità di reso per chiedere l’intervento del corriere a domicilio per il ritiro e la restituzione con rimborso, sinceramente, mette in imbarazzo chi sta denunciando tal ‘disguido’.

Com’è finita questa barzelletta? Ovviamente nel modo peggiore. Dovendo rendere anche altro materiale non valido, il pos sul quale erano state riposte tante speranze è stato mandato indietro e la situazione ad oggi non solo non è stata presa in considerazione per poter raggiungere una valida soluzione, ma se si vuole è anche peggiorata, stante la sempre più normale eliminazione delle tastiere fisiche da queste macchinette, cosa che almeno in tal senso si può risolvere mediante software ed in modalità altrettanto virtuale… se l’utente è del e nel ramo.

Va Ribadito: Qui Si Parla Di Vita Futura E Quelli Pensano Ancora Al Braille?