Di Cesare Scalabrino
E’ IN GIOCO IL FUTURO DI UN INTERO SETTORE PRODUTTIVO
Il gravissimo problema dell’aumento incontrollato della fauna selvatica va risolto al più presto senza indugiare oltre. A ribadirlo è Coldiretti Molise, impegnata in questi giorni in una serie d’incontri organizzativi con i propri soci sull’intero territorio regionale.
Il problema dei danni causati dalla fauna selvatica continua dunque ad essere una delle maggiori criticità che l’agricoltura e la zootecnia regionale stanno soffrendo e che rischia di causare il tracollo dell’intero settore agricolo “che in Molise – afferma il Direttore di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – rappresenta uno dei principali volani dell’economia regionale”.
Varie e tutte di grande rilievo sono le problematiche che attanagliano l’agricoltura (messa in ginocchio dall’emergenza Covid prima e dal successivo conflitto Russo-Ucraino dopo) che hanno fatto schizzare alle stelle i costi di produzione. Una situazione tanto più drammatica se sommata all’impossibilità di produrre, in quanto a raccogliere il frutto del lavoro di agricoltori e allevatori sono sempre più spesso i cinghiali.
“Secondo una stima approssimativa – afferma Ascolese – in Molise vi sono oltre 40.000 cinghiali, numero ben lontano dai due capi per chilometro quadrato indicati per il mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema. Una reale e gravissima emergenza verso la quale Coldiretti sta lottando con tutti i mezzi possibili”.
Riprova ne è l’attivazione, dietro impulso dell’Organizzazione, d’appositi corsi che hanno consentito di formare ed abilitare in regione ben 184 selecontrollori: soggetti autorizzati ad intervenire su richiesta dei proprietari o conduttori del fondo ove sia rilevata la presenza di questi ungulati.
“Ma i danni provocati dai cinghiali non si fermano solo a quelli di natura economica perché la sovrappopolazione di questi selvatici – prosegue il Direttore di Coldiretti – fa aumentare in maniera esponenziale il rischio di propagazione della Psa (Peste suina africana) di cui sono i maggiori diffusori”.
Per questo, lo scorso novembre, dietro richiesta di Coldiretti Molise, si è tenuto un incontro presso la Prefettura di Campobasso, cui hanno preso parte tutti i soggetti interessati alla problematica tra cui anche il Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana dott. Vincenzo Caputo e la Regione Molise, rappresentata dall’Assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Micone. In quella sede il Commissario Caputo ha invitata la Regione Molise a redigere, in tempi brevi, un Piano di controllo della specie; un documento di cui ad oggi, nonostante la disponibilità mostrata in quella sede dall’Assessore, non vi è traccia, con il rischio sempre più alto che la Psa giunga anche nei nostri territori causando danni enormi alla zootecnia, oltre a creare pesanti restrizioni alla libera circolazione delle persone.
A distanza di oltre due mesi, in mancanza d’atti concreti, Coldiretti Molise valuterà le ulteriori azioni di carattere sindacale da porre in campo per tutelare gli imprenditori agricoli e zootecnici, al fine di consentire loro di poter svolgere normalmente il proprio lavoro a salvaguardia del reddito aziendale e nell’interesse dell’intera collettività.