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Chiusura Filiali? No, Grazie

Di UILCA

Rapporto Uilca sulla desertificazione bancaria:
Nove persone su dieci insoddisfatte dalla chiusura delle filiali
Per otto su dieci determinante il rapporto umano
Per nove su dieci il bancomat non sostituisce lo sportello bancario
Per sei su dieci la prossimità della banca influisce sulla propensione agli investimenti
I risultati di Chiusura filiali? No, grazie in Molise
Furlan: “Si favoriscano osservatori locali e nazionali per contrastare il fenomeno”
Bisogna trovare soluzioni condivise

UILCA

Nove persone su dieci sono insoddisfatte della chiusura degli sportelli bancari nel proprio comune. Per otto su dieci è fondamentale parlare con un operatore bancario. Per nove su dieci non sarebbe lo stesso se lo sportello bancario chiudesse e fosse sostituito da un bancomat. Per sei su dieci la prossimità bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari, a conferma che la banca non è solo un luogo dove custodire i risparmi, ma anche il motore dal quale s’origina la produzione di ricchezza. Queste le maggiori evidenze emerse dalla ricerca svolta da Uilca durante la campagna itinerante Chiusura filiali? No, grazie, la prima indagine demoscopica volta a misurare il sentiment del fenomeno della desertificazione bancaria nel Paese.

Il rapporto ha raccolte sul territorio nazionale 2.870 interviste. Per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia che costituiscono l’area Nielsen 4, sono state ascoltate 828 persone. I dati sono stati presentati il 18 gennaio in occasione di un Convegno presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) a Roma. All’evento, il presidente del Cnel Renato Brunetta ha proposta l’apertura di un tavolo di confronto sul tema della desertificazione bancaria.

“Siamo molto soddisfatti per l’esito della campagna Chiusura filiali? No, grazie che come Uilca, abbiamo portata avanti per tutto il 2023. L’iniziativa è stata pensata e attuata partendo dalla convinzione che la chiusura degli sportelli bancari costituisca un problema di cui è necessario tutti prendano coscienza per gli effetti negativi che produce sotto il profilo sociale, economico e di legalità – così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan -. Nel nostro giro per l’Italia abbiamo coinvolti cittadini, politica – locale e nazionale – istituzioni e associazioni, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare un dibattito tra tutti i soggetti istituzionali interessati, a partire da quelli presenti al Convegno, per trovare soluzioni, nel rispetto dei vari interessi coinvolti, ponendo al centro le necessità delle persone, in particolare quelle più in difficoltà. Il settore del credito è centrale per favorire lo sviluppo del Paese, dell’economia nazionale e dei territori e deve essere costante punto di riferimento con la professionalità che sempre dimostrano le lavoratrici e i lavoratori bancari e con un approccio coerente con i suoi compiti sociali, di tutela del risparmio e di ricerca del profitto in modo sostenibile. È una battaglia che tutti insieme possiamo fare e come Uilca continueremo a presidiare il tema con grande attenzione, nell’ottica di favorire l’avvio d’osservatori locali e nazionali per monitorare il fenomeno e individuare interventi condivisi per affrontare la questione. Un ringraziamento alla Uil che ci ha sostenuti in tutto questo percorso e a tutte le persone che abbiamo incontrato nelle piazze: ci hanno dimostrato che questo è un problema sentito da tutti e che richiede una soluzione condivisa”.

Per la Segretaria Generale della UIL Molise Tecla Boccardo, “La desertificazione bancaria è l’anticamera dell’abbandono delle aree interne da parte anche di cittadini e imprese; bisogna invece mettere in campo un potenziamento dei servizi per limitare lo spopolamento maggiormente evidente proprio in Molise, dove ci sono sempre meno sportelli, con il rischio che i problemi aumentino soprattutto nelle aree prevalentemente abitate da anziani (spesso con competenze informatiche limitate per utilizzare i servizi su piattaforme online) che vanno messi in condizione di fruire dei servizi bancari sul territorio. Lo spopolamento e la crescita vicina allo zero rappresentano un dato allarmante per la sopravvivenza del Molise, punti che vanno superati prima dell’attuazione del disegno di legge d’autonomia differenziata con target condivisi, stabilendo nuovi livelli essenziali di prestazioni (LEP) per non restare indietro e ridurre invece i divari nelle condizioni di vita, nei servizi e nelle opportunità offerte alle donne e ai giovani, alle famiglie, all’intera società”.

Per il Segretario Generale Uilca Molise Ermando Ciocca “Va considerata l’identità del territorio, soprattutto per quanto riguarda il tessuto socio-economico. Il Molise è una terra di forte imprenditoria locale che fa delle proprie eccellenze la prima fonte di prosperità: se non mettiamo al fianco degli imprenditori molisani una struttura bancaria ben capillarizzata, efficiente ed attenta alle loro necessità, si colpiscono non solo le aziende in essere, ma si va a limitare di molto la nascita di nuove attività. La regione soffre da anni di una fuga costante di giovani che si allontanano a causa delle scarse possibilità lavorative: se si continuano a chiudere gli sportelli bancari non si farà altro che accelerare il fenomeno. Da tutelare è anche la componente meno giovane della popolazione molisana: va garantito il pieno accesso ai servizi bancari tramite uffici che permettano il contatto diretto con i dipendenti, non solo con bancomat ed applicazioni”.

“L’apertura di un tavolo di confronto presso il CNEL che nei giorni scorsi ha deliberato l’avvio di un gruppo di lavoro tematico sul caso specifico della desertificazione degli sportelli bancari, è rivelatore di due fattori d’estrema importanza: da una parte, si riconosce la dimensione nazionale del fenomeno con tutta la preoccupazione per le future conseguenze sui territori e dall’altra, la necessità d’individuare soluzioni condivise con le istituzioni che invertano la tendenza alla chiusura delle filiali promuovendo il presidio territoriale anche in virtù del ruolo sociale ricoperto dalle banche. E’ necessario offrire servizi adeguati alle necessità del territorio, contrastando tutti i fenomeni che ne portano all’impoverimento – concludono Boccardo e Ciocca -”.