Di Vittorio Venditti
Come Vengono Omologati I Veicoli Euro Sei “D”
I corsi e ricorsi della storia non sono nuovi ne mai lo saranno, soprattutto quando si tratta di truffe dalle quali rifuggire come per l’ultima volta raccomandato ieri.
Procedendo con il riassunto come se si stesse redigendo una delibera del ‘muinicipio’ di Gambatesa, su queste pagine lo specifico di tal argomento è stato toccato il ventitré settembre duemilaquindici, quand’è stato proposto anche il documento ‘Nel Cuore Della Tecnica, I Filtri Antiparticolato FAP E DPF’ che a proposito degli autoveicoli alimentati a gasolio la dice lunga su com’è stato abilmente aggirato il problema ‘inquinamento’ che poi è stato ovviamente superato anche dagli automobilisti all’uopo inviperiti con l’hackerare proprio quei sistemi di falsa pulizia. Le conclusioni sono state di seguito tratte il successivo undici novembree tutto s’è avverato otto anni dopo, allorché chi scrive ha potuto toccare con mano a che livello di bassezza è giunta la politica europea che va ricordato: quest’anno torna a bussare alla pazienza dei cittadini cui verrà richiesto ancora una volta d’avallare gli imbrogli portati avanti da quei ciarlatani, compromessi per i quali poi costoro pretendono anche lauti ringraziamenti oltreché tornaconti personali, spesso richiesti con arroganza ed ignorati da chi ha il coraggio di non scendere a compromessi per un tozzo di pane raffermo.
Oggi si sta facendo di tutto ed anche di più per tentar di convincere chi acquista un’auto che sia meglio passare ai veicoli alimentati a corrente, senza pensare che più d’un secolo fa si è partiti proprio da tal trazione che poi è stata abbandonata per ben altre ragioni ovvero più remunerativi interessi da salvaguardare, nel menefreghismo più totale del problema che oggi va per la maggiore (inquinamento della terra) almeno a chiacchiere.
Si è passati dalla macchina per tutti,
a quella per pochi raccomandati, senza pensare che comunque si sarebbe dovuto centellinare il consumo di quanto si stava mettendo in vendita o come nell’ultimo precedente caso, dando in concessione.
Qual è dunque la ragione di quest’odierno sfogo? In tanti, avendo capita la fregatura, stanno resistendo e non solo non comprano, ma nemmeno affittano automobili elettriche, tanto che una nota casa che concede veicoli a tempo contingentato e pagato, ha deciso di dismettere il quaranta per cento del parco macchine elettriche in suo possesso perché i clienti non le affittano per l’ovvia ragione che sta nel fatto che buona parte del tempo pagato, serva per ricaricare la batteria dell’autovettura e non perché la stessa auto venga utilizzata con profitto dal cliente pagante. Bisogna correre ai ripari e cercar d’omologare alla meglio e con nuovi parametri le automobili di nuova immatricolazione almeno per salvare la faccia? Presto fatto: prima dell’omologazione denominata euro sette, un’ulteriore euro sei (la versione “D”) oggi dà la possibilità di vendere mezzi costruiti sulla base di progetti redatti quando va bene un quarto di secolo fa, ma che a detta dei falsi di cui sopra, ‘abbassano il livello d’inquinamento’! Come?
La politica che si basa sul potere di quegli industriali in grado di portare il mondo alla guerra per poi riciclarsi a conflitto terminato, ne ha pensata un’altra: dopo la corbelleria che vede in un fantomatico rapporto massa/potenza (stupidaggine dedicata alla possibilità di affidare automobili ai neopatentati, fesseria che per adeguare ed abbassare il peso di una macchina la priva ad esempio di elementari, quanto efficaci sistemi di sicurezza alla guida, tipo lo specchietto retrovisore oscurato per evitare l’accecamento da fari della macchina che l’utente può trovarsi in coda), quella massa di truffatori ha pensato che un mezzo dotato di motore endotermico inquina meno se a parità di potenza erogata, lo stesso veicolo pesa meno. Soluzione: per omologare automobili in classe euro sei “D”, si privano queste del kit comprendente la ruota di scorta però poi acquistabile liberamente per venir tenuto in auto perché tanto la stessa macchina è stata venduta, per cui chi se ne frega se quella vettura sporca l’ambiente!
Si potrebbe parlare anche del quasi taciuto aumento del prezzo delle assicurazioni R. C. auto andato in vigore dal primo gennaio scorso, problema che per altre ragioni chi scrive ha voluto trattare lo scorso venticinque settembre duemilaquindici, ma questa sarebbe un’altra storia.
Pensando Alle Prossime Europee: Digerite Prima Quanto Sopra… Se Vi Riesce e Non vomitate!