Di Luca Giordano
Ieri pomeriggio è andato in scena presso l’Auditorium Unità d’Italia uno dei grandi classici del teatro italiano, scritto dal siciliano Luigi Pirandello nel lontano 1926 (allora già vincente del premio nobel per la letteratura), ovvero ‘Uno, Nessuno e Centomila’.
Enrico Lo Verso corregionale del Pirandello ha tenuto uno strabiliante monologo durato più di un’ora, raccontando le vicende di Vitangelo Moscarda (protagonista del romanzo) nel suo viaggio mentale dove acquisisce la consapevolezza che l’uomo non è, ma appare, e che quindi l’individuo non è ‘uno’, ma ‘centomila’, visto che possiede molteplici personalità, a seconda della situazione in cui si trova spesso indossando false maschere soltanto per appartenere ad un personaggio che meglio lo rappresenta.
Applausi scroscianti sono arrivati dal pubblico presente in sala che ha assistito ad un vero e proprio spettacolo teatrale composto unicamente da un testo scritto quasi un secolo fa (ancora attuale) e dalla bravura dell’attore che a fine spettacolo è sceso dal palco per scambiare due parole con gli spettatori.