Di Vittorio Venditti
Radenti La Fame
sembra d’esser tornati al periodo nel quale si doveva patire senza farlo capire per cui c’era chi sognava di vivere bene e chi per certi versi lo faceva arrangiandosi all’italiana in attesa di meglio; fatto sta che anche oggi si prova a turlupinare gli italioti cui viene chiesto, quasi imposto, di credere ad esempio che l’inflazione non superi il tre per cento annuo, omettendo direttamente o indirettamente uno zero e più nel descrivere quella fantomatica percentuale.
Hai voglia a spiegare che i tempi veramente brutti devono ancora venire! Chi scrive, nel trattare il tema paragonando l’odierna situazione economica del ‘rotto stivale’ alla cronica e drammatica condizione argentina, una notte di quasi un mese fa, è arrivato al punto di contrapporsi vivacemente ad un noto conduttore operante al microfono della rete radio ammiraglia RAI (non eiar, ma poco ci manca) che insistendo su questo tema ha chiaramente fatto comprendere che ‘pure lui tiene famiglia’, cosa della quale però all’italiano medio frega fino ad un certo punto e questo si riverbera nel fatto che al di là di tutto, da sempre e per sempre, comunque chi vuole spende e chi non ne ha voglia tiene le mani in tasca in attesa che la criminalità disorganizzata (stato) che dice di aver adeguate le pensioni all’inflazione e non è nemmeno vero se ci si riferisce a quanto predicato da quei cialtroni, quelle mani le faccia levare in alto per rapinare le tasche ormai sguarnite di chi non ha mai avuta o solamente non può aver voglia di non pagare le tasse e quanto ne consegue…
Sperando Che Quegli Arti Non Vengano Usati Come Strenua Difesa E Non Certo Per ‘Salutare’.