Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), De ‘Il Segreto Di Pulcinella’
(Foto E Video), Presi Da Internet Dagli Stessi Agenti
Cronaca Di Una Manifestazione Non Vissuta
Considerato che non verrà detto nulla su ciò in cui non si crede più, L’incipit di quanto scritto ieri viene prontamente smentito a causa delle sollecitazioni non richieste, ma arrivate a questa testata da parte di masochisti nel pieno delle proprie facoltà. Tra l’altro c’è stato chi nel postare il personale discettare ha esordito col dire: “Se non scrivi niente su capodanno non sei un uomo!”. A costui si sarebbe dovuto rispondere ‘portami tua sorella e ti dimostro il contrario’ anche perché nel caso specifico un tal approccio ne vale la pena, ma tal volar basso esula dalle prerogative del presente giornale e per questo, facendo buon viso a cattivo gioco, ora verrà per sommi capi detta qualche parola che non piacerà a parecchi, ma che è il pensiero di chi si è tolto il vizio di farsi prendere in giro da soggetti che evidentemente ancora non hanno dato il peggio di sé.
Quanto da dire a proposito di come oggi vengano pensate le maidunate di Gambatesa dopo aver uccisa la vera Tradizione è stato ribadito qui venerdì scorso a seguito del fatto che il concetto sia stato esposto più volte durante la vita di questa Voce. Dunque ora non resta che andare a descrivere quanto non vissuto, ma ricevuto nella più totale e calda comodità di casa propria, commentando in maniera perciò assolutamente neutrale e guardando la scena come se lo spettatore fosse venuto per sbaglio da Marte.
Quanto descritto in locandina si è verificato alla lettera, considerando che questi personaggi ritengano che Gambatesa sia circoscritto a piazza municipio e piazza Vittorio Emanuele, atteso che impegnare piazza Riccardo sarebbe stato inutile e dispersivo per ‘l’enorme folla di spettatori festanti’ (in buona parte identificabile nei componenti delle squadre in fase d’esibizione o appena scese dal palco) che ha presenziato agli eventi. La notte di cambio data ed il periodo immediatamente precedente è stato quindi un vero deserto per il resto del borgo da sogno ed in particolare per la parte storica che tolta una compagine anche abbastanza numerosa, transitata intorno alle dieci della sera di san Silvestro per poi ripassare verso le quattro della mattina successiva, ha vista un’altra sola squadra fermarsi in via Eustachio presso l’abitazione del nonno di almeno un componente del gruppo che era composto da una cinquantina d’avvinazzati che per ‘liberarsi’ del contenuto del proprio corpo, almeno in un paio di casi ha usato il vicolo primo di via san Nicola come bagno pubblico, alla faccia del fatto che questa strada, seppur di pertinenza comunale, venga pulita dagli abitanti che comunque pagano TARI e quanto d’acquisibile dal ‘muinicipio’ locale (senza godere del servizio di nettezza urbana) come tutti i gambatesani. La medesima squadra è stata anche l’unica a ripassare durante la notte non per far maidunate, ma per buttare bicchieri e bottiglie vuote nel vicolo di cui sopra, sfregio che viene denunciato con la rassegnazione di chi afferma: ve lo avevo detto!
Passando al giorno successivo, come preludio all’approntare qualche parola in merito all’accaduto sul palco del primo gennaio, è bene che chi scrive per l’ennesima volta torni a soffermarsi su un parametro che se ben gestito, almeno potrebbe dare un senso allo spreco di tremilacinquecento euro di pubblico danaro per l’enfatizzazione del morto che si sta commemorando. Familiari di chi sta rendicontando il presente tema, hanno invitati amici forestieri perché questi passassero una notte diversa dal solito. Non si capisce con quale coraggio sia stata pensata quest’azione, ma la squisitezza delle persone giunte in una casa che aspettava solo che tutto finisse, ha ripagato non poco per lo scoramento dettato dal resto dei due giorni in questione. Detto ciò, verso mezzogiorno del primo dell’anno, in attesa del pranzo, chi scrive ha chiesto ad uno dei convitati cosa fosse rimasto in lui della nottata appena trascorsa (vera tradizione così già conclusa) e Questo ha riferita esattamente ciò che la cosiddetta ‘associazione culturale’ vuol far passare delle maidunate di Gambatesa: l’omologazione a quelle proposte in altri paesi limitrofi, Campobasso in primis. La riprova di quanto si sta scrivendo sta in questo breve servizio girato durante il cambio data e trasmesso dal TGR RAI per il Molise la sera del primo, mentre era ancora in essere ciò che verrà descritto in basso. Tolto quanto nel collegamento ipertestuale allo scritto dello scorso ventinove dicembre e spiegato al convenuto il concetto che si è perso della vera Tradizione che differenzia le maidunate di Gambatesa da quelle altrui, va detta qualcosa a proposito del luogo nel quale il video in questione è stato prodotto. Stando a ‘Radio Fante’, pare che a differenza già dello scorso anno, piazza municipio fosse piena a metà e coloro che l’hanno popolata per ‘l’inchino’ alla casa del presidente della tanto osannata associazione, pare e si ribadisce pare, fossero raggruppati in prossimità del ‘muinicipio’ e dell’abitazione sopra menzionata, lasciando vistosi spazi vuoti che non si capisce con che cosa si sarebbero dovuti riempire, atteso che le squadre fossero raggruppate in bolge di venti/trenta o cinquanta persone e non fossero realmente più di tre.
La manifestazione che nulla ha a che spartire con la notte di capodanno a Gambatesa, ma che ormai è comunque diventata tradizione a sé, ha prevista dunque l’esibizione nell’ordine: dei bambini della sedicente ‘scuola delle maidunate’ della quale per sommi capi si parla nel link sopra; questa ‘scuola’ è talmente ben organizzata che ha dimenticato d’inculcare ai suoi forzati alunni una parte basilare dell’essenza stessa del poter proporre eventualmente ciò che si è imparato: hanno scordato di preparare un’apposita squadra di strumentisti che accompagnasse questi cantori in erba, tanto che se si è trovata una fisarmonica tra gli organizzatori di tal scempio, si è dovuto ricorrere ad una tromba che nulla ha a che spartire con l’ente creato non si sa bene per quale ragione. La stessa persona che ha ‘aiutato’ nella strana missione, si è poi esibita con la sua squadra, composta da adolescenti che se una volta avevano contro chi gareggiare, quest’anno si sono presentati assolutamente soli e probabilmente per questo senza ricevere alcun riconoscimento da parte di chi non si accorgeva che man mano che le squadre si esibivano, i di queste componenti che nulla avevano a che fare con il paesello, abbandonavano il campo per rientrare alle proprie case, cosa che la dice lunga sul reale interesse suscitato dalla ‘veglia mortuaria’ che si sta raccontando. Persino chi (residente a Gambatesa) aveva suonata la tromba nel contesto descritto poco sopra, alle otto della sera di un primo gennaio da dimenticare, tornando a casa, non ha avuta un’idea migliore di quella d’andare a dormire. Da quel momento, la cosiddetta manifestazione s’è protratta almeno per un’altra ora e mezza: intelligenti pauca.
A proposito poi della messa in Rete della kermesse, se una volta era presente una camera scalcinata che comunque dava un senso a tal generalizzazione che veniva proposta da un blog che non dà più segni di vita dal luglio duemilaventidue, ma nelle pubblicità dell’evento in questione viene ancora ‘ringraziato’ per la sua operatività, quest’anno si è ridotto il tutto ad una diretta fessbook partita dall’account di uno dei componenti di tal comitato, (alla faccia della presenza in internet del sito ufficiale di chi gestisce lo spettacolo), il tutto mediante una webcam (a detta di chi ne ha apprezzate le qualità: nemmeno di gran valore) che è stata puntata quasi in fissa sul palco, guardandosi bene, (chi l’ha gestita), dall’inquadrare il pubblico che se una volta era folto, da qualche anno è davvero diradato e non certo per merito del coviddi.
Come previsto, con una buona ora di ritardo sulla tabella di marcia si è iniziato a sfilare con le squadre di bambini e ragazzi già descritte e poi con i soliti nove gruppi scissi dai tre notturni e pronti a contendersi i premi tanto ambiti. Per onore di cronaca, solo una delle squadre, nel congedarsi, si è esibita in una marcetta; per il resto, bene o mal eseguita, la musica è stata tutt’altro. Tornando ai premi, questi sono stati suddivisi anche sulla base di ciò che è stato dato negli anni precedenti, in maniera tale che nessuno fosse scontentato, ma una cosa ha lasciato perplesso chi scrive: se si guarda il video proposto sopra, tra coloro che hanno data dimostrazione del nulla raccontato e fatto passare per ‘tradizione gambatesana’ si può notare chi ha poi ricevuta per quest’anno la sonagliera che viene affidata al miglior cantore ogni capodanno.
Senza Nulla Togliere Alle Qualità Di Chi Avrebbe ‘Vinto’: Pura Coincidenza?