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DA I MAITUNAT ALLA CANZONE MOLISANA. GAMBATESA D’AUTORE

Di Vittorio Venditti

In Ricordo D’Una Tradizione

Esattamente un anno fa, tolto nel frattempo un altro retaggio del passato qual è stato il festival della canzone dialettale molisana che quest’anno è sparito, da queste pagine partiva l’ennesimo grido di dolore per la perdita di qualcosa che per circa tre secoli ha contraddistinto Gambatesa in bene, ma che doveva cambiare in nome del ‘si fa, ma non si dice’ applicato alle maidunate che da estrema forma di sovversione compresa da antichi governanti illuminati che usavano questa valvola di sfogo per poter capire meglio come imbrigliare a dovere il popolino per l’anno successivo, (si ricorda che tutto deriva dai fescennini romani), sono diventate qualcosa di diretto e programmato in maniera tale che ‘si fanno’, senza poter però dire nulla di vero contro i moderni governanti perché a rischio di querele da parte di questi ultimi a chi s’azzarda in tal senso, cosa che poi (anche se alla fine assolti per ragioni di rispetto della tradizione) comporta spese non recuperabili e perdita di tempo da parte degli ‘imputati’ che a questo punto s’adeguano, uccidendo così l’essenza stessa della tradizione.

Locandina 324^ Ed. delle Maitunat

Passando ai fatti dopo aver ripresa dalla pagina fessbook del ‘muinicipio’ di Gambatesa in data sedici dicembre la foto appena proposta, ora ne verrà analizzato il testo secondo i soliti canoni che non piacciono a questi soggetti, non prima di aver ricordato che tutto è foraggiato a prescindere dalla delibera di giunta n 120 che per l’appunto propone come oggetto, “EROGAZIONE CONTRIBUTO PER 324^ EDIZIONE “I MAITUNAT DI GAMBATESA”.” che in cinque prolisse ed inutili pagine dice sostanzialmente che verranno elargiti tremilacinquecento euro di pubblico danaro, sostanzialmente per permettere a gente che viene da fuori paese di lavorare, (buon per loro), al posto dei locali che evidentemente sono sazi, ma poi si lamentano del grasso.

“324^ Edizione de ‘I Maitunat di Gambatesa’
Il Capodanno più antico del Molise
UNITI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
– Con l’ovvio rispetto per le donne: a che pro questa presa in giro? –
30 DICEMBRE 2023
Ore 9:30 II ed. torneo calcio giovanile ‘MAITUNAT CUP”
– Qual è il nesso con le maidunate? Già Gambatesa ha la disgrazia denominata Polisportiva! –
Ore 12:30 apertura stand enogastronomici (P.zza V. Emanuele)
Ore 16:30 premiazione “MAITUNAT CUP”
– Vedi sopra. –
Ore 17:30 Scuola delle Maitunate (Presentazione)
– Ma da quando le maidunate s’insegnano? Quelle sono spontanee! –
31 DICEMBRE 2023
Ore 11:30 “Aperitivo sul palco” presso P.zza V.Emanuele
– Altro fondamentale collegamento all’antica tradizione. –
Apertura del Capodanno
Ore 17:30 messa di ringraziamento e benedizione delle squadre
– Come dire: se le maidunate non sono più libere, prima di tutto è per colpa dei preti. –
Ore 19:00 apericena e cenone sul palco……in giro tutta la notte con le squadre delle Maitunat
– No. Da che mondo è mondo, le squadre che prima si erano preparate evitando ad esempio d’andare a Messa per cui la chiesa restava deserta, il cenone lo facevano ognuna per conto proprio e poi, con i componenti già ‘carburati’ le squadre stesse uscivano per le strade ed iniziavano a farsi le case che dovevano fungere da bersaglio, non ultima quella del Sindaco o la canonica (che generalmente non apriva), bersagli giustappunto laici e religiosi, vero motivo dell’esistenza sovversiva di tal forma di stornelli improvvisati sul posto e difficilmente programmati in anticipo. –
1 GENNAIO 2024
Ore 00:30 Brindisi in Piazza
– Ma quando mai! La pelle (sbornia) era già sufficiente ed il brindisi ogni squadra lo faceva tra sé e chi in quel momento la ospitava, generalmente casa del caposquadra o di qualcuno che s’offriva in tal senso. –
Ore 16:00 esibizione della Scuola delle Maitunat e gara delle squadre di Capodanno (P.zza V.Emanuele)”.

Quest’ultima situazione, aggiunta nel secondo dopoguerra, è diventata la parte più brutta della Tradizione, una coda che in apparenza doveva servire a permettere di cantarne di cotte e di crude ai personaggi in vista del borgo da sogno, spesso risolta in querele e dibattimenti presso le bische che gestiscono quel giro d’affari che si chiama giustizia e che si risolve in uno spreco di soldi da parte di chi da cantore, diventa a sua volta bersaglio perché in questo paese non ci si fa mancare niente.

Altra situazione che col tempo ha abbassato il livello culturale gambatesano in fatto di musica che viene proposta come abbellimento delle maidunate stesse sta nel fatto che le cosiddette ‘marcette’ ormai non hanno più nulla a che vedere con per l’appunto le marcette (tipo questa), pezzi che fino ad una trentina d’anni a dietro venivano ricomposti da valenti musicisti gambatesani che ne scrivevano (nota per nota, battuta per battuta) le partiture per gli strumentisti che le avrebbero eseguite… durante la notte come prassi vorrebbe? No! La notte questi lavori venivano tenuti nascosti per paura che altri copiassero qualcosa d’impossibile da riprodurre seriamente senza aver concertato. Quelle marcette servivano per poter gareggiare il pomeriggio del primo su quel palco che già di per sé non aveva ne ha alcun senso in nome della tradizione morta. Quella gara serviva e serve a poter assegnare un premio (normalmente deciso a tavolino da una commissione che per tradizione non dovrebbe esistere essendo le maidunate libere da ogni vincolo politico) premio che poi deve servire ad imbastire un banchetto che va consumato il prima possibile perché poi molti ripartono per il loro indirizzo abituale, altro stress che nulla ha a che spartire con le maidunate.

Post Michele Santella del 18 Novembre 2023

A Gambatesa però, quando si deve rovinare qualcosa di valido lo si fa in grande. Fatto trenta, è proprio il caso di aggiungere che si può fare anche trentuno, in attesa del primo. Quest’ultima immagine è stata carpita dalla Rete in data diciotto novembre: “Michele Santella
A quelle persone interessate: anche quest’anno in alternativa alla scuola delle maitunat cerchiamo di organizzare i lavoretti natalizi, così tra qualche anno a capodanno facciamo i mercatini. Buona vita
Pasquale Curiale
Poi ci lamentiamo che i Paesi e le tradizioni muoiono. Ma a chi ama veramente questa tradizione, nulla fa paura!”. Ora andrebbe capito cosa ha a che vedere il mercatino di Natale con le maidunate di capodanno, ma questa è una prerogativa per persone ‘intelligenti’ tra le quali non è concepibile che possa stare chi scrive.

Locandina Area Camper Dal Gruppo Facebook Dell’Associazione Culturale I Maitunat

Cosa avrà di culturale un’associazione che non dovrebbe nemmeno esistere per tradizione non si sa, ma costoro in data quindici dicembre si sono permessi il lusso di pubblicare il manifesto che ora verrà adeguatamente commentato:
“L’area Camper di Gambatesa si affaccia, con un’ampia vista panoramica, sulla sottostante vallata del Torrente Tappino e sull’antico tratturo Lucera-Castel di Sangro. È ubicata nei pressi dello stadio comunale ‘G. Venditti’ a pochi passi dal centro storico e dal Castello Di Capua.
Nelle vicinanze si trovano un piccolo parco giochi per bambini, bar, tabacchi, edicola, alimentari, panificio, ristorante.
L’area Camper dispone di circa 12 posti. L’area è videosorvegliata e munita di illuminazione notturna.
I servizi disponibili sono: carico acqua, energia elettrica, scarico, wifi, area pic-nic.
Disponibile anche una mini isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’utilizzo tramite tessera sanitaria è gratuito e attivabile richiedendo l’accesso in Comune oppure mediante apposito modulo da inviare agli indirizzi:
areacampergambatesa@gmail.com e comunegambatesa@comune.gambatesa.cb.it.
La sosta nell’area prevede il pagamento tramite app Easypark. La tariffa del primo giorno è di 8 euro (più commissione Easypark del 15%), mentre per i giorni successivi la tariffa è di 3 euro (più commissione Easypark del 15%).
Per info contattare il Comune di Gambatesa in orario d’ufficio al numero 0874.719134 o via mail agli indirizzi areacampergambatesa@gmail.com e comunegambatesa@comune.gambatesa.cb.it.”
Forse ‘qualquadra non cosa’ o per meglio dire qualcosa non quadra: un luogo fruibile gratuitamente nel quale però si paga una somma di danaro? Pure questa è alta ‘qultura’ associativa lontana dalle capacità intellettuali di chi la sta proponendo oggi.

Sarà Per Questo Che Poi Accade Quanto Raccontato Qui?