Di Luca Giordano
Buffo siparietto pubblicitario degno di una commedia scritta da Paolo Villaggio, scatenato in questi giorni che precedono il natale tra due comuni confinanti del litorale laziale, ovvero Formia e Gaeta che si stanno sfidando a chi abbia agghindato il proprio centro con le luci natalizie più scintillanti o a chi abbia il babbo natale più somigliante a quello della Lapponia.
E’ da anni infatti che numerose località di mare, per attrarre turisti anche d’inverno hanno congegnato l’idea di riprodurre veri e propri mercatini di natale (come quelli tipici del trentino), ottenendo grande successo di pubblico che soprattutto nei fine settimana affolla in modo massiccio questi borghi marinari, rimpinguando così le casse delle tante attività commerciali che d’inverno soffrono parecchio.
Bisogna dire per correttezza dei fatti che le luminarie di Gaeta sono anni che hanno raggiunto una certa popolarità anche nella zona occidentale del vicino Molise (dove si organizzano verso la cittadina laziale anche gite in pullman) e dopo gli anni fiacchi del Covid, ora sono riprese a pieno regime verso eventi natalizi che hanno già ospitate migliaia di persone. Sull’onda di questo successo il comune di Formia (certamente spinto dalle attività della propria cittadina), ha risposto ai vicini di Gaeta installando un proprio villaggio natalizio con tanto di alberi vestiti a festa e babbi natale che suonano la zampogna.
Sui social le pagine dei due comuni (e le testate giornalistiche locali) invitano la gente a visitare i propri centri addobbati a festa, spesso sminuendo la bellezza e la riuscita dell’altro competitor. Per la serie: a Natale siamo tutti più buoni, ma quando si tratta di guadagni non c’è babbo natale che tenga.
O forse si?