Di Vittorio Venditti
(Foto E Video), Di Salvatore Di Maria
L’Incontro Spensierato Di Due Culture Europee
Sembrerebbe un tornare indietro nel tempo, sia pur di qualche ora, ma non è così.
Oggi, dopo aver assolto ai fastidiosi compiti cui siamo obbligati nei giorni che tutti dicono di festa ma che, sia pur sotto banco, nessuno vorrebbe vivere per esclusiva ragione di stress, ti racconto della serata di ieri, questa sì, ben riuscita, proprio perché non preventivamente organizzata.
I fatti:
Ieri sera per l’appunto, avendo di nuovo fra noi anche Marco, lui, io, totore, Donato e mio fratello Tonino, siamo andati a casa di Lay, che ci aveva preventivamente invitati per farci conoscere un’altra loro tradizione che loro vivono proprio durante la Pasqua.
Un paio di settimane fa, Stefano Venditti mi aveva regalata una bottiglia di ottimo Licchiano, rosso degli Osci, I. G. T. 2011, prodotto dalle Tenute Di Giulio di Campomarino (C B), vino che proviene dal negozio di Maria, (la moglie di Stefano), negozio del quale ti rimetto l’indirizzo, non ancora affisso permanentemente alla home page di quest’inutile sito, per mancanza di tempo.
Come detto, quel vino è stato ottimo, ma Marco, per rispettare il finanziamento al partito C G Pelle, non si è voluto tirare indietro e ci ha portata una bottiglia di Cannonau Di Sardegna, D. O. C. del 2006, anch’esso Onorato da noi che aggiunti a Lay, sua moglie Maria e la di loro figlia Timea, (bambina che ovviamente non ha bevuto per ragioni d’età), abbiamo giustiziato in breve.
A questo punto è venuta fuori la risposta alcolica dei padroni di casa che senza perdere tempo ci hanno offerto un amaro di mirtilli di produzione Romena, ottima risposta data al colpo iniziale proposto da noi gambatesani.
Mentre divampava l’alcolica battaglia, ecco che Maria presenta in tavola una cesta ricolma di uova sode, preventivamente colorate.
Io sapevo di questa tradizione dei paesi dell’Europa dell’Est, ma credevo che venisse rispettata solo dagli ortodossi; sono stato smentito dai nostri amici romeni, i quali hanno detto che nel loro paese tale manifestazione è interreligiosa e quindi viene portata avanti anche da loro che sono cattolici.
Nei giorni della Pasqua dunque, in ogni casa si preparano queste uova sode e a tavola, il giorno di Pasqua, ogni commensale ne deve avere uno da sbattere all’uovo degli altri come gesto di augurio, alla stregua di un brindisi.
Le uova poi vanno regolarmente mangiate, assunto che la vernice della quale vengono ricoperte non oltrepassi il guscio e non infetti in alcun modo l’uovo sodo.
E’ prassi che nei paesini tipo gambatesa, ovviamente in terra romena, i bambini vadano a trovare i loro parenti per gli auguri pasquali e questi, in segno di ringraziamento offrano a chi entra in casa proprio queste uova o monete.
Gustato l’amaro e visto il cesto di uova, ecco che abbiamo bevute le due bottiglie di vino delle quali ho già parlato, bottiglie aperte e lasciate un po’ all’aria, cosa normale da farsi per i vini imbottigliati.
Il vino non poteva venir bevuto senza qualcosa da mettere sotto i denti, pena l’ubriacarci, per cui i nostri ospiti hanno provveduto a portare in tavola degli stuzzichini, sempre appartenenti alla loro cucina nazionale.
Fra una canzone romena ed una chiacchiera la serata è andata avanti senza che ci accorgessimo del passare del tempo e ad un certo punto Lay, prima di chiudere l’argomento, ha voluto offrirci un altro bicchiere di birra, gradito come al solito da tutti noi.
Con il commiato dai nostri amici avremmo dovuto chiudere la serata, ma il bello doveva ancora venire.
Sì, perché scesi in strada, ci siamo fermati per altre tre o quattro birre presso il bar di Salvatore a Ccett e poi, visto che il Nostro manifestava chiaramente la voglia di chiudere il locale, salutatolo, ci siamo rimessi in marcia per raggiungere il bar dei fratelli Cafter, a mezzanotte abbondantemente superata.
Salutato mio fratello che ci lasciava per tornare civilmente alla propria famiglia, noi abbiamo ripresa la solita Pantomima presso il bar appena citato.
Da dire che le birre fresche erano finite, per cui ci siamo dovuti adattare in ogni modo, senza per altro spendere un cent, visto che abbiamo trovato chi ci ha offerto da bere.
Donato Ed Il Suo Ultimo Successo
Mentre in tutt’altra parte di gambatesa andava in scena la solita scarica di inutili chiacchiere, (in altri momenti apprezzate come Preghiera e che torneranno ad essere trattate come tali non appena verranno proferite da chi, oltre ad essere il primo a crederci, le metterà realmente in pratica, secondo i paterni consigli di Papa Francesco), noi, adeguatamente carburati, ci divertivamo a sentire le reppate di Donato, riportate in piccola parte nel video che ti ho appena mostrato.
In definitiva, come al solito, un sabato non molto diverso dagli altri, (se non per la presenza di Marco), è finito bene come in genere finiscono i nostri sabato.
In attesa di quanto accadrà domani per la Pasquetta, (unico momento di questa festa non intriso di ipocrisia e falsità), ora metto in rete questo resoconto, per poi andare ad onorare la festa che di qui a un’ora inizierà presso il bar Tràsce e Jsce.
E domani?
Sarà tutta un’altra storia!