Di Luca Giordano
Forse dimentichiamo l’importanza delle favole che da bambini ci raccontavano gli adulti, i quali (forse inconsciamente) ci stavano spiegando delle dinamiche che nella vita prima o poi dobbiamo incontrare ed affrontare a muso duro contro il male.
Già perché l’importanza delle favole è proprio questa e cioè quella di istruire il bambino alla dura realtà della vita, l’incontro con il malvagio (che spesso nelle favole prendeva forma di lupo o di bestia selvaggia), con la malattia o con l’amore che è in grado di superare tutti gli impedimenti, come quello di far risvegliare la bella addormentata da un sonno profondo grazie ad un bacio del bel principe azzurro.
E’ inutile ripetere il nome della povera ragazza ritrovata morta qualche giorno fa uccisa dal suo presunto fidanzato, l’uomo che ha tradito l’idea d’amore incarnando l’idea di bestia cattiva che ha messo fine alla giovane vita di quella persona di cui lui era ossessionato, scambiando il proprio tormento con l’amore.
Ancora una volta si assiste ad una colpevolizzazione dell’intero genere maschile da parte dei media tradizionali guidati da una classe politica sciacalla che usa questa tragedia per portare acqua al mulino della propria bandiera politica. Tutti danno la colpa a tutto: Famiglia, Istruzione, Scuola, Tecnologia e chi più ne ha più ne metta. In cronaca però, si scrive quotidianamente di uomini che uccidono donne, donne che uccidono uomini, uomini che uccidono uomini e donne che uccidono donne. Ma anche di genitori che uccidono i propri figli (vedi il caso della Franzoni) e di figli che uccidono i propri genitori (caso Omar ed Erika) . La violenza esiste nei quartieri più malfamati, ma anche nelle famigli economicamente agiate(caso Elisa Claps o omicidio Vannini) e colpisce tutte le nazionalità, religioni e ceti sociali.
Questo è il momento dell’unione e non della divisione e della perdita di fiducia verso l’uno o l’altro sesso. Bisognerebbe investire sulla salute mentale ed insegnare a chi è intorno ad un soggetto che presenta malesseri interiori a far sì che questo soggetto possa essere aiutato a guarire prima che sia troppo tardi, prima di piangere la prossima vittima perché il male non abita soltanto nelle vesti del lupo cattivo, ma anche nella mente di un/una giovane universitario/a con una famiglia agli occhi degli altri cosiddetta normale.