Di Luca Giordano
Milano è da sempre la città degli affari e delle possibilità lavorative in questa landa desolata chiamata Italia. Inoltre, Milano ha rappresentato da sempre il luogo di rivalsa per milioni di meridionali che dal dopoguerra sono emigrati per cercare un futuro migliore. Ma negli ultimi anni il mito milanese è evaporato, in quanto le giovani generazioni preferiscono andare altrove visti i costi proibitivi della capitale meneghina (affitti di topaie che superano i mille euro mensili) e dove il senso d’insicurezza personale è diventato sempre più forte.
Assodato che la cosiddetta ‘Milano da bere’ degli anni ottanta del secolo scorso sia un ricordo ben lontano dai nostri tempi (dove il benessere cittadino straripava, tanto da far invidia alle più grandi metropoli europee), nemmeno il più catastrofista di quel periodo avrebbe potuto immaginare una città così degradata e pericolosa.
Come sempre la politica ha giocato un ruolo importante nel sottovalutare il fenomeno della criminalità che ha stancato i residenti del centro e della periferia milanese, che denunciano da anni ormai il proprio malessere senza essere ascoltati da nessuno.
Anche turisticamente Milano ha perso molto. Nell’ultimo anno secondo il sole24ore il capoluogo lombardo è stato superato da Napoli come numero di visitatori ospitanti, cosa che non era mai successa prima d’ora.
Bisogna pur dire che nell’ultimo triennio il tasso di criminalità si è impennato in tutte le metropoli europee, dove le stazioni e le periferie sono diventate dimora fissa d’irregolari abbandonati alla delinquenza ed alla miseria nelle quali anche Milano sta cadendo. E’ triste pensare Milano così malandata e che non sia più la città che ride e si diverte spensierata come cantava Lucio Dalla.