In Nome Della Pace

Di Vittorio Venditti

A Vent’Anni Dall’Azione Militare Di Nassiriya

La pace al mondo si costruisce in vari modi. Tutti la vogliono, ma nessuno accetta le condizioni generalmente imposte dalla parte che al momento si considera dominante per cui s’arriva a determinare quella che risulta solo la sospensione della guerra con imposizioni che non sempre vengono accettate da chi le deve subire ob torto collo.

Italia

E’ il caso di quanto accaduto esattamente vent’anni or sono, quando ciò che sembrava stabilizzato in una regione parte di uno Stato mai esistito (se non per imposizione occidentale derivante da accordi che un’ottantina d’anni prima erano stati stabiliti tra tutti… gli attori provenienti da quel mondo autodefinitosi ‘civile’) senza considerare la popolazione locale, ne ha delimitato il di questa destino che chiaramente non poteva ne può venir assimilato da chi ha tutt’altre idee su come vivere la propria vita.

Il sia pur tristo avvenimento messo in atto quel dodici novembre, in Italia è sembrato un gesto di disprezzo per chi stava lì per il bene della popolazione, giustificazione risultata poi vera in parte, visti i soprusi, non sempre e non solo militari, derivati da tal occupazione ‘pacifista’. La gente si è ribellata e ne è derivata un’azione di guerra che per fortuna dei locali non ha presentato come conto da pagare le conseguenze di quanto successo e che ha portato alla rappresaglia delle fosse ardeatine per effetto di un simile episodio verificatosi durante un’altra guerra il cui teatro è datato cinquantanove anni prima di quello in tema, avente attori fissi e mobili a parti invertite. Per fortuna, assunto che in quei luoghi, di morti ve ne siano stati a iosa anche per i postumi di quegli atti di ‘ringraziamento per la pace imposta’?

Quanto Portato Agli Accadimenti di Nassiriya Dunque, E’ In Nome Della Pace?