Di Stefano Venditti
Tutti coloro che non hanno assistito alla due giorni delle fasi finali della coppa Italia di torball maschile al PalaUnimol di Campobasso si sono persi uno spettacolo sportivo che difficilmente potrà ripetersi in terra molisana.
Atleti, tecnici, dirigenti e sostenitori hanno dato vita ad una kermesse davvero fuori dal comune, non solo per agonismo sportivo, d’obbligo quando si prende parte ad una simile finale, ma per l’atmosfera gioviale e amichevole che si respirava al di fuori del campo di gara.
Su questo aspetto il torball si avvicina molto al rugby.
Nel rugby c’è il famoso terzo tempo, nel torball si è tutti amici una volta che si termina un match e con gli amici non si può che andare d’accordo e festeggiare comunque, davanti ad un lauto banchetto insieme anche agli arbitri, sia se si perda sia se si vinca.
Questo aspetto sociale, ricreativo e di confronto è normale per chi gioca a torball.
A Campobasso sono giunte le migliori squadre d’Italia che possono contare nelle loro fila anche diversi azzurri.
Vedere degli atleti di primo piano impegnarsi al massimo per difendere la propria società sul campo di gara e, poi, parlare del più e del meno, magari divertendosi anche a fare qualche scherzo, con l’avversario che si è fronteggiato fino a qualche secondo prima sul parquet fa davvero riflettere sul vero valore dello sport e su come si debba imparare seriamente ad essere agonisti solo sul campo.
Il Latina, il Colosimo, il Trento, l’Augusta, il Bergamo e I Guerrieri della Luce Campobasso hanno dato una vera lezione di vita e di saggezza sportiva ai presenti al PalaUnimol che difficilmente potrà essere dimenticata.
Ma andiamo alla pura cronaca sportiva dell’odierna e ultima giornata della coppa Italia targata 2012/2013.
Dopo la prima fase di qualificazione che ha determinato la griglia delle due semifinali i pronostici per la finalissima erano tutti sul duo Trento vs Colosimo.
Un replay della finalissima della passata stagione che poteva dare alla squadra partenopea la tanto agognata rivincita sui trentini.
Ma il campo ha dato un diverso e quanto mai inaspettato risultato.
Il Colosimo nella prima semifinale ha battuto abbastanza agevolmente, 4-1, la squadra del Latina neo promossa in serie A, ma la vera sorpresa è scaturita dalla seconda semifinale che vedeva opposte le corazzate del Trento e del Bergamo.
Dopo una prima fase di studio il Bergamo prendeva subito il largo sul 2-0 terminando il primo tempo sul 3-0.
L’involuzione inspiegabile dei campioni d’Italia in carica del Trento proseguiva per tutto il secondo tempo malgrado una timida ripresa fino al fatale e finale 7-3 per la compagine bergamasca che conquistava così l’accesso alla finalissima.
Finalissima che, secondo il regolamento, doveva disputarsi sulla lunghezza dei tre match.
Per alzare la coppa Italia, dunque, si dovevano vincere due gare su tre.
La finalissima, perciò, si preannunciava molto avvincente e carica di emozioni anche per la contemporanea presenza di ben tre azzurri, uno nel Colosimo e due nel Bergamo, nei terzetti titolari.
Il primo game della finale veniva vinto a mani basse dal Colosimo per 5-1, nel secondo si è mostrata la voglia di rivalsa del Bergamo che si imponeva per 3-1.
Per assegnare la coppa Italia, quindi, come nelle migliori tradizioni si è dovuti ricorrere alla terza partita di spareggio.
La tensione si poteva percepire in lungo e in largo per il PalaUnimol e gli stessi giocatori in campo avevano quasi il timore di sbagliare, regalando così il lasciapassare per la vittoria finale agli avversari.
In questa prima fase del game cruciale ad avere la meglio sono state le difese sull’attacco.
Poi, grazie ad un goal voluto ma anche un po’ fortunoso il Colosimo ha sbloccato il risultato.
Risultato che, poi, è stato consolidato con una seconda segnatura che ha dato il la alla vittoria della coppa Italia targata 2012/2013.
Uno spettacolo, come detto, sia sportivo sia umano che ha arricchito tutti coloro che hanno seguito con assiduità la due giorni campobassana di torball il cui valore è stato rimarcato sia dal presidente nazionale della Fispic, Sandro Di Girolamo, sia dal presidente dell’Uic Molise, Marco Condidorio.
Per quanto riguarda I Guerrieri della Luce possiamo senza dubbio affermare che hanno giocato al meglio delle loro attuali possibilità, portando con onore il vessillo dell’intera regione Molise.
Un’esperienza dura ma veritiera con il livello tecnico e tattico che dal prossimo anno dovranno affrontare quotidianamente per poter riuscire a rimanere nella serie A.
A loro e all’allenatrice Mariella Procaccini non possono che andare i complimenti e gli applausi di tutto il Molise per quanto fatto in questi ultimi quattro anni e per aver regalato un sogno a tutti gli sportivi nostrani chiamato serie A.
Un’ultima menzione va senza dubbio a tutte quelle aziende private campobassane che hanno contribuito non poco alla realizzazione dei vari banchetti che hanno arricchito i momenti comuni al di fuori del campo di gara.
Piccole aziende che hanno compreso quale sia stato il valore di una simile manifestazione che grazie al lavoro dei nostri Guerrieri è approdata per la prima volta assoluta a Campobasso e nel Molise in genere.
Per questo ringraziamo il panificio Iannone, la pasticceria La Dolce Napoli, il panificio Il Capriccio, il Mama’s, Distribuzioni Cefalo, il ristorante La Pergola, il Bar Camardo, La Torrefazione Camardo.
Appuntamento ad un nuovo e grande sogno targato I Guerrieri della Luce Campobasso.