Quando Le Auto Si Potevano Comprare
6 Ottobre 2023
Il Prestigioso Premio “Guido Dorso A Giovanna Sebastianelli, Neolaureata E Dottoranda UniMol
6 Ottobre 2023
Mostra tutto

Agnone: Da “Gemma Dell’Appennino” A “Capitale Della Cultura” Come Risarcimento

Di Domenico Lanciano

Perché E’ L’Emigrazione La Prima Cultura!

Da calabrese ospite dell’alto Molise ormai da oltre quarant’anni, l’autore di quest’articolo si è speso più volte affinché Agnone potesse avere un ruolo anche internazionale, mettendo a frutto tutte le peculiarità, intanto come “Gemma dell’Appennino” e poi come “capitale” multiforme.

AGNONE: Panorama

Così, nell’organizzare la prima “Festa del libro molisano e della comunicazione sociale” per il dicembre 1989, chi scrive ha proposto di rendere tale Città centro di riferimento di un’ASCAP (Associazione dei Comuni Appenninici) promuovendo tra l’altro anche una “Banca dell’Appennino” per contrastare lo spopolamento della spina dorsale d’Italia (lunga ben 1340 km) che va da Reggio Calabria a Ventimiglia. Agnone non soltanto “Gemma dell’Appennino”, ma persino “Gemma d’Europa”. Come situazione permanente di ruolo riconosciuto e guadagnato sul campo in tanti secoli.

Agnone: Campanili

A trentaquattro anni da allora, chi firma questo scritto è ben lieto di augurare che Agnone venga proclamata, sebbene per il solo anno 2026, “Capitale italiana della Cultura”. E’ un riconoscimento che Le spetta quasi di diritto, non soltanto per gli acquisiti meriti storici e culturali, ma anche e soprattutto perché con Agnone possano essere idealmente “risarcite” in qualche modo le località montane e le zone interne che più di tutte soffrono lo spopolamento spietato della società industriale e post-industriale.

Agnone: Panorama con monti

E’ fin troppo facile candidare a Capitale della Cultura città già abbondantemente blasonate come Lucca, L’Aquila, Rimini o Treviso che sono “centro” di qualcosa ed hanno tante altre risorse per evidenziarsi e trarne vantaggi socio-economici. E’ ora che la Cultura guardi bene ai Luoghi periferici che pur pesantemente svantaggiati, sono davvero di tutto rispetto e dignità. E’ tempo che la Cultura giochi il saggio ruolo del “risarcimento” per terre e genti che continuano a dare al motore della nazione, dell’Europa e della globalizzazione linfa vitale ed insostituibile già da 160 anni specialmente con quell’emigrazione di braccia e cervelli, capitali e manager i quali contribuiscono in modo decisivo a collocare l’Italia tra i primi Paesi al mondo. Bisogna riconoscere che adesso è l’emigrazione la prima vera risorsa e Cultura d’Italia. – Stop –