Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Giuseppina Moffa E Salvatore Di Maria
Nel Frattempo: E’ Cambiato Qualcosa?
Se pur a piccoli passi, ci avviciniamo a Pasqua; quella festa che, non sentita più dal punto di vista religioso, mi mette una tristezza d’animo e mi rompe gli zebedèi ancor prima che arrivi, tanto da farmi desiderare che fosse già alle nostre spalle.
Pregando Gesù che me la faccia scivolare rapidamente, passo a presentarti la situazione strade, riferita al paese che vorrai venire a popolare con la tua presenza, non per sconsigliartene la visita, ma per poterti deridere qualora ti dovesse venire uno sbotto di lamento, tipico dell’italiettano medio che piange, evitando di tener libera la mente per pensare a quali potrebbero essere le soluzioni per evitare inutilmente quell’atteggiamento e contribuire fattivamente al costruire il proprio e l’altrui bene.
Sfido chiunque abbia un minimo di buon senso a contraddire il pazzo che vive in me, affermando che qualcosa sia cambiata nella manutenzione delle strade interne o esterne a Gambatesa, per non parlare di quelle che, una volta ANAS, oggi vengono “gestite” dalla Provincia di Campobasso, ente che ritengo inutile e che potrebbe essere distrutto, visto che se è vero che venga protetto dalla Costituzione, è anche sacrosanto che sarebbe la volta buona che la madre di tutte le Leggi non venisse rispettata a buona ragione.
Rispettando il “non essere troppo prolisso”, consiglio che mi è stato elargito dal Giornalista Pasquale Abiuso, ed in considerazione del fatto che oggi voglio emulare la nostra “Mina Vagante” in fatto di pigrizia, più che ripetere quanto già detto in tutte le salse, faccio parlare le immagini che i miei collaboratori hanno prodotte nel tempo, così da lasciare ogni sentenza alla tua intelligenza, evitando perciò ogni mia interferenza.
Qualcosa a parte però la devo dire a proposito di questa foto, estrapolata dal gruppo, perché se è vero che ci possiamo stare in fatto di mancata manutenzione, in nome di quella crisi che viene posta a paravento di tutto, ciò non è ammissibile quando si attenta alla sicurezza di chi è obbligato a servirsi di qualcosa che contribuisce a mantenere, pagando le tasse.
L’asfalto, (se così lo si può definire), che ricopre il tratto di strada immediatamente fuori Gambatesa, in direzione Riccia/Campobasso, non è degno di quel nome, visto che già all’orinare di una gallina, s’imbeve d’acqua e rende la strada stessa, più che transitabile, navigabile.
Entrando poi in Gambatesa, alla cronica e voluta mancanza di manutenzione, va aggiunto il degrado imposto da fattori terzi, come la pulizia ed il decoro.
Sarà pur vero che anche gli animali debbano circolare liberamente, ma va posto a mio avviso un freno al menefreghismo con il quale, in primis i padroni degli animali domestici, poi il lassismo godereccio di chi dovrebbe legiferare anche in merito a questo tema, senza considerare il pressappochismo che ci viene giornalmente offerto da chi in paese è pagato per mantenere l’ordine, (come si è visto, costoro sono fra i primi a mancare di rispetto alle Leggi), la fanno da padroni, contribuendo in buona sostanza al degrado di questa parte della Cosa Pubblica.
Mi perdonerai se, essendo di parte, ho mostrato molto e ben in particolare ciò che accade a Via San Nicola, (strada che fa parte di quel centro storico del quale i nostri politici si ricordano esclusivamente in campagna elettorale), ma se consideri che è quella la strada che m’interessa di più, ci devi aggiungere che il resto di Gambatesa, (proprio per ragione di altrui interessi), viene trattato sicuramente meglio, alla faccia del fatto che le tasse le paghiamo tutti allo stesso modo e parlo di chi le paga!
Insomma: Se vieni a gambatesa e credi di trovarti in un posto che solo per il fatto che sia poco abitato, necessariamente debba essere tenuto sano e pulito come fosse il piatto nel quale si mangia, ti dovrai ricredere, dovendo fare i conti con ciò che vedi, alla faccia degli spot pubblicitari, proposti proprio da coloro che ipocritamente poi “DIMENTICANO” quanto non fanno per presentarsi seriamente lindi e pinti al tuo cospetto.