Progetto PIZZONE II: La Chiara Posizione Del PNALM
27 Settembre 2023
LE INIZIATIVE DI EDUCAZIONE FINANZIARIA DELLA BANCA D’ITALIA
27 Settembre 2023
Mostra tutto

GIUSTIZIA: IL MOLISE È LA QUINTA REGIONE PER DENSITÀ D’INTERROGATORI

Di Angelo Vitale

IN ITALIA SI SVOLGONO IN MEDIA 2.300 INTERROGATORI AL GIORNO

Secondo un’ analisi condotta su dati Istat ogni anno nel nostro Paese si svolgono oltre 830 mila interrogatori tra indagati, fermati e detenuti. Il 30 giugno, con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia, è scattato l’obbligo di registrare in audio o audiovideo le “escussioni”. Le regioni dove si svolgono più interrogatori sono Calabria, Basilicata e Liguria e tra le province, svettano nell’ordine: Vibo Valentia, Isernia, Imperia e Crotone.

Giustizia

Dal punto di vista dei numeri assoluti la Regione nella quale si tengono più interrogatori è la Lombardia, erano quasi 130 mila (129.756) nel 2021, seguita dalla Sicilia (79.850) che supera di poco la Campania (79.624). A primeggiare tra le province, invece, ci sono quelle con i maggiori centri urbani: con una media di 151 interrogatori al giorno si aggiudica la prima piazza la provincia di Roma, mentre, con 141 e 109 interrogatori, completano il podio la provincia di Milano e quella di Napoli.

Analizzando specificatamente il dato sulla densità degli interrogatori per abitanti scopriamo che soltanto la Sicilia “conferma” il suo piazzamento rispetto ai numeri assoluti: è seconda per numero assoluto e quarta per “densità” con 1 interrogatorio ogni 60 abitanti.

“Con la riforma Cartabia – afferma Gianfranco Mazzoccoli – la fonoregistrazione e la videoregistrazione rientrano tra le ordinarie e obbligatorie forme di raccolta degli atti processuali, tra cui l’interrogatorio. Si capisce perciò come questi momenti delicati dell’azione giudiziaria debbano essere svolti nella massima sicurezza e se possibile, non servendosi dell’infrastruttura Cloud, per sua stessa natura violabile. Da anni – aggiunge Mazzoccoli – lavoriamo, con un nostro brevetto, sulla trascrizione in tempo reale del parlato, siamo riusciti a ingegnerizzare questa tecnologia in un dispositivo “all in one” che si chiama Cabolo e prescinde dalla connessione Internet. Da qui nasce questo dispositivo da noi brevettato, per registrare, trascrivere, archiviare digitalmente verbali di interrogatori in modo sicuro e con file crittografati: un verbale che identifica in modo univoco e protetto gli interlocutori, riportandone in maniera puntuale le dichiarazioni”.

Anche gli “addetti ai lavori” accolgono con favore il passaggio alla registrazione audio/video delle escussioni: “Con questo nuovo modo di documentazione – spiega Antonello Martinez, avvocato -, verranno soddisfatte in pieno le esigenze di velocizzazione del procedimento penale con il superamento dell’arcaico metodo di trascrizione riassuntiva della verbalizzazione. Verrà assicurata anche la vera applicazione dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti nel processo. Basti pensare – conclude Martinez – ad un interrogatorio di una persona indagata laddove potranno essere colte anche le minime sfumature delle dichiarazioni rese e si ridurranno tutte le varie interpretazioni sia da parte dell’accusa che della difesa”.