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5G: FUNZIONA?

Di Vittorio Venditti

Attenti Alle Truffe

Quante storie per un flop! Giorno per giorno, alla faccia di tentativi di profilazione statali che per esempio si chiamano ‘registro delle opposizioni’, in tanti, per dirla con linguaggio di fine alto giornalismo, rompono gli zebedèi a tutte le ore per offrire il nulla mascherato d’oro.

Internet

tra le peculiarità presentate, si fa notare per l’assiduità il voler invogliare i clienti ad attivare connessioni internet ad alta o altissima velocità, su fibra, (e già qui c’è da sbellicarsi dalle risate), ma ultimamente su rete mobile perché nulla va lasciato al caso e se si riesce a rapinare anche un solo fesso, ciò è oro colato.

Di quest’argomento, sulle presenti pagine tra le tante volte se ne è parlato lo scorso quindici marzo e cliccando sul collegamento ipertestuale si risolve buona parte della risposta da dare nello scritto al momento sotto esame della pazienza dei quattro lettori di gambatesanews. Ciò che non è stato approfondito seriamente, consiste nelle simboliche barriere che dividono la velocità di navigazione secondo quanto poi viene presentato e vantato dalle compagnie telefoniche e non solo.

Parlando direttamente di trasmissioni in digitale, tolte le obsolete basse velocità, (GSM, UMTS, ‘2G’ e HSPA ‘3G’), resta da definire che il 4G che parte da quaranta MBPS in download, arriva simbolicamente a centocinquanta. Da qui si parla di 4G+ (LTE) che si ferma a quattrocentocinquanta MBPS. A seguire si dovrebbe parlare di 5G che però va diviso in S.A., (stand alone) e N.S.A., ovviamente no stand alone. La differenza sostanziale tra le due versioni consiste nel fatto che la prima è una canalizzazione a sé stante che in Italia ed in Europa non funziona perché mancano le infrastrutture basilari. Diverso è per la versione ‘arrangiata’ che non è altro che l’aggregazione di tante frequenze più o meno elevate, necessaria a creare un canale un po’ più ampio per far finta di velocizzare la struttura di ricetrasmissione dei dati. In altre parole, il 5G no stand alone per ‘funzionicchiare’ ha bisogno della struttura 4G LTE che fa da base e se poi esistono i presupposti che non disdegnano la mancanza di traffico, si può anche arrivare a toccare una sorta di 5G totalmente spuria.

Da prove effettuate in remoto da chi scrive, (a proprie spese), a Milano è stata raggiunta la velocità di cinquecento MBPS in download e non sono stati superati i quaranta MBPS in hup load. Questo vuol dire che se nello scaricare dati si arriva a poco più del punto limite del 4G+, volendo caricare in rete ogni ben di Dio, non si supera quanto già la canalizzazione appena richiamata offre in teoria, difficilmente raggiungibile in pratica.

A questo punto e senza considerare le mulattiere telematiche presenti in questa valle di lacrime, la domanda resta d’obbligo:

A Che Pro Acquistare SIM E Dispositivi 5G Se A Malapena Si Tocca (forse) Il 4G LTE?