Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
Diversamente… Avremmo Un Altro Papa
Torno volentieri a parlare di Papa Francesco e di certi strani risvolti, derivanti dalla collaborazione proposta alle mie orecchie dalla nostra “Mina vagante” alle vent’uno e cinquantasèi di mercoledì scorso, circa tre ore dopo l’elezione del nuovo Papa:
Jorge Bergoglio e il suo passato vicino alla dittatura argentina.
Commento di Mario:
“Già iniziano a rompere i maroni; ma poi, perché queste “rivelazioni” non sono state fatte prima?”.
Il commento di Mario e l’articolo al quale si riferisce, inizialmente dovevano finire nella prossima edizione del “Barile raschiato”; poi, un po’ perché avrei fatto un commento troppo lungo, un po’ perché l’argomento del quale mi accingo a blaterare è sufficientemente succulento per ridurlo a star stretto in un barile, sia pur della vergogna, ho deciso di trattarlo a parte, assunto che se del risvolto religioso abbia già farneticato di getto, di quello storico io voglia parlare con più calma.
Sarà anche vero che il nuovo Papa sia stato a colloquio con quella bestia che per cinque anni ha flagellata l’Argentina, ma se non lo avesse fatto, probabilmente non avrebbe potuto compiere le azioni che lo hanno visto protagonista nel seguito degli anni, fino a diventare chi è oggi.
Tanti infatti, a partire proprio da Gesù Cristo, hanno trattato con altri dittatori, (magari del calibro di Tiberio, o dei suoi leccapiedi di stanza nell’allora Palestina), e, pur avendo le proprie ragioni, hanno finito col perdere la Vita Terrena.
Detto di Gesù, potremmo aggiungere i suoi apostoli, e per non tirarla per le lunghe, arrivando ai giorni nostri, anche qualche predecessore dell’attuale inquilino del Palazzo Apostolico.
Penso ad esempio ad Achille ratti, (Papa Pio XI), o al più recente Albino Luciani, (Papa Giovanni Paolo I), per non parlare proprio di Z Pepp, (Papa Benedetto XVI, uomo che se passerà alla Storia per quello che il Sommo Poeta avrebbe definito il “Gran Rifiuto”, sicuramente non lo farà in ragione della propria “dipartita”, non prevista dall’Eterno Padre, ma da più biechi e subdoli suoi “Collaboratori terreni”.
Questi “dimessi forzati” del nostro tempo, hanno subita questa sorte perché hanno cercato d’imporre l’insegnamento Cristiano a chi, di queste cose vuol sentire parlare unicamente per poterle utilizzare come arma da tener in pugno per organizzare e portare a termine i propri affari personali.
Altri, a livelli più bassi della gerarchia che s’impone in Santa romana Chiesa, cercano di atteggiarsi alla stregua dei lupi che hanno assassinati e, o, rimandati al “Mittente” i Papi di cui sopra, non arrivando al punto di sopprimere chi cerca di ostacolarli, semplicemente perché sono ancora peggiori dei loro superiori in grado.
Questi piccoli parassiti, hanno una prerogativa in più: l’essere vigliacchi al punto di non sapere arrivare al “dunque”, così da riuscire a proteggere i propri affari, unicamente perché alla fine della fiera, a nessuno interessa fino in fondo scoprirli.
Tornando a Papa Francesco, a mio avviso ha fatto bene a trattare con la sua controparte, intanto perché, da militare a militare, quantomeno è riuscito a governare la barca di Pietro, in quella tempesta durata cinque anni, continuando poi a farlo, in presenza degli attuali governanti argentini, comunisti, quindi non di animo migliore dei golpisti di fine anni settanta, poi perché, in quanto Cristiano, vero Cristiano, ci ha messa la faccia, cercando di mitigare il più possibile le sofferenze di coloro che, oggi liberi, hanno dimenticato il Lavoro di quest’uomo e lo denigrano più o meno apertamente.
Personalmente voglio bene a Papa Francesco a scatola chiusa, visto che mi è stato simpatico immediatamente, a differenza di altre “Personalità” dette Cristiane, gente che probabilmente con il cristianesimo nulla hanno a che vedere.
Ho sparlato della Chiesa Argentina a suo tempo, perché, al di là di tutto, ritengo che certe complicità vadano comunque stigmatizzate; se poi questi atteggiamenti sono serviti per salvare una sola delle tante vite stroncate da quella dittatura, ciò è un merito che va comunque riconosciuto, cosa che per altro è leggibile anche fra le righe degli articoli che stiamo utilizzando come pezze d’appoggio.
In definitiva: Se è vero che la compagnia di Gesù sia l’ala militare di Santa Romana Chiesa, mai esercito è stato più utile alla causa Cristiana ed alla salvezza di coloro che, poco riconoscenti e molto di scarsa memoria, come già detto, oggi criticano con il silenzioso disprezzo, l’operato di colui che li ha salvati da morte sicura.