Di Luca Giordano
Questi ultimi due giorni saranno ricordati dai venafrani e da chi è venuto a passare qualche momento di vacanza in loco come il periodo ‘del più grande incendio al monte Santa Croce’ dal dopo guerra ad oggi.
I danni riportati sono incalcolabili, viste le decine e decine di ettari di vegetazione e di ulivi secolari inceneriti ed andati persi per sempre.
Grossa commozione da parte della cittadinanza alla vista di quest’enorme macchia marrone che simboleggia la morte di un’ecosistema montano che è stato un vanto paesaggistico per l’intero Molise.
A Migliaia sui social hanno espresso un vero e proprio cordoglio per quanto andato distrutto, cui si aggiunge la voglia irrefrenabile dei venafrani tutti di conoscere l’autore (o gli autori) di questo crimine ambientale sul quale indagano i Carabinieri Forestali.
Enorme plauso ai Vigili del Fuoco, ai forestali e alla protezione civile che hanno impedito che le fiamme mangiassero anche le molte abitazioni presenti in quel territorio.