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PC: Sempre Più A Buon Mercato

Di Vittorio Venditti

Una Simpatica Sorpresa

Le vacanze volgono al termine e bisogna tornare a pensare a come poter studiare o lavorare, magari cercando di tener d’occhio il portafogli. Operare in tal senso però non è sempre così difficile e chi scrive ne ha avuta un’ulteriore riprova.

Internet

Insospettito dallo strano supersconto, pur volendo provare il modello con dodici giga di ram, la decisione è caduta sull’optare per la versione base, (quattro giga di ram e centoventotto di SSD), nella convinzione che se si fosse trattato di una cinesata, quel notebook sarebbe potuto tornare al mittente senza patemi d’animo.

Oggi come oggi, i marchi di computer non sono più quelli di una volta; si tratta per lo più di case d’assemblaggio di processori (due sono le marche in questo campo) gestite da sistemi operativi (tre che vanno per la maggiore ed uno subalterno) e nulla di più, tanto che diventa sempre più ovvio pensare a come poter risparmiare su ‘giocattoli’ che sono praticamente la copia l’uno dell’altro con minime varianti. In questo caso si tratta di un produttore francese, cosa scoperta per caso dopo aver effettuato l’ordine, andando in maniera superficialmente svogliata a guardare i dati del venditore.

E’ arrivato il pacco contenente una scatola che da l’impressione di esser stata spedita da una casa blasonata perché il vostro cronista ha comprato e poi distrutto un diciassette pollici proveniente da quel marchio, dispositivo pagato ben millesettecento euro a settembre duemiladieci. Aperta la confezione, subito presente ben in ordine l’essenziale, compresa qualcosa che non verrà mai utilizzata (di seguito il perché) non trattandosi della riduzione americana per l’alimentatore.

Avviato fuori account il dispositivo e collegato questo solo a fine configurazione a chi produce il sistema operativo a bordo di questi apparecchi per evitare l’aggiunta di lacci e laccioli che a dire di tal casa servono “per dare una migliore esperienza al cliente”, dimenticando di affermare che per la verità queste pastoie burocratiche sono utili solo a chi le genera, imponendone gli effetti più o meno subdolamente, si è provveduto a caricare i pochi aggiornamenti al sistema operativo, marcando il primo punto di ripristino perché non si sa mai.

L’apparecchio è per la verità un po’ lento, ma c’era da aspettarselo, atteso che questi processori fanless, (ovvero che non utilizzano ventole di raffreddamento), servano per portare a fine giornata chi ha bisogno di un computer che permetta di ‘leggere, scrivere e far di conto’, a bassissimo consumo. Il processore è datato, ma con il sistema operativo all’ultima versione fa perfettamente il suo dovere, quindi non importa.

A questo punto, dopo aver eliminati i programmi di prova connessi quasi indissolubilmente al sistema di gestione della macchina, (va lodato chi si è prodotto in tal assemblaggio per aver inserito nel proprio computer l’essenziale che fa risparmiare le proverbiali pulizie di Pasqua), non restava altro da fare che caricare il software che normalmente chi scrive usa sui suoi apparati: Libre Office 7,5,4,2; Mozilla Firefox (x64 it) versione 115.0.2; Mozilla Thunderbird (x64 it) versione 115.0.1 e siccome la prova risale a metà luglio, gli ultimi due programmi nel frattempo si sono aggiornati seppur di poco. Poi, per necessità inevitabili, è stato aggiunto lo screen reader, in questo caso NVDA versione 2023.1.0.27913: nessuno è perfetto! Caricato questo mezzo giga di ‘robaccia’ ed aggiunto anche un lettore di impronte che in questo computer non è previsto, settati alla bisogna i programmi di cui sopra (tutti con licenza libera e per questo tranquillamente nominabili), compresa la creazione di cinque caselle e-mail, per concludere è stata data una bella passata di Ccleaner e dopo aver operato anche con questo software un’ulteriore pulizia, (da evitare se non si ha un minimo d’esperienza), è finalmente stato provato il risultato che ne è scaturito.

L’accensione è fulminea nonostante il processore che seppur quad core, è di modesta potenza: premuto per un secondo il comando in alto a destra sulla tastiera, tutto parte dopo otto secondi e siccome la cosa non sembrava plausibile, per ben tre volte il dispositivo è stato riavviato, facendo passare per pazzo chi sta rendicontando quest’esperienza, tra le perplessità di chi assisteva alla prova.

Lo schermo, (quindici virgola sei pollici), stando a chi lo ha guardato al posto di chi scrive, si vede bene e paragonandolo a quello di una marca che va per la maggiore, chi ha portato a termine l’esame ha esclamato: “Se questo costa di meno, è meglio perché si vede uguale all’altro”, i giovani sono di poche, ma significative parole. Dunque si poteva passare senza indugio all’audio che emesso da altoparlanti posti sotto la scocca del portatile, sono davvero chiari ed anche a tutto volume non accennano a distorsioni di sorta.

Le porte ingresso/uscita sono essenziali e non prevedono prese per schermi esterni, segno che quest’apparato è nato per l’esclusiva portabilità. Si tratta di USB 3 che fanno il loro dovere, tenendo sempre conto del fatto che si sta gestendo un processore che per esser chiari ha il valore di un’automobile utilitaria, seppur full optional. Nulla da dire in particolare sulla porta che permette l’innesto di una memoria esterna, nello standard delle cose. Nulla da eccepire sul funzionamento dell’SSD che non fa una grinza.

Il caricabatterie in dotazione è piccolo come si conviene ed è estremamente versatile, sempre in nome del fatto che apparecchi come questi sono nati per non restar fermi. Quest’alimentatore è fornito con spina europea ed anche americana, pregio soprattutto per chi ama viaggiare.

Non rimane che parlare della tastiera, completa di tastierino numerico. Questa è di tipo americano e viene corredata da tappetini in gomma che installati a piacimento dell’utente, riportano la disposizione dei tasti per altre otto lingue.

Non è dato sapere al vostro articolista se quelle coperture funzionino perché lo Stesso digita ‘alla cieca’, non tanto per la mancanza di vista, (cosa che basterebbe), quanto per via del fatto che da quarantacinque anni le tastiere delle macchine dattilografiche in primis e poi degli innumerevoli PC che nel tempo sono stati comprati e via via rottamati, quelle tastiere d’ogni risma non presentano segreti e siccome in fase d’inizializzazione è possibile scegliere la lingua di gestione della tastiera giustappunto, il problema è virtualmente risolto per chi non ha necessità di dover guardare i tasti stessi.

Dunque, la curiosità ora dovrebbe far chiedere ai quattro intelligenti lettori di queste pagine il costo di questo trastullo: la risposta è duecentodiciotto euro e quarantanove centesimi, aumentati di un euro e cinquanta ora che è finito il periodo promozionale durante il quale quanto recensito è stato acquistato.

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