Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Anonima
Soldi Spesi Bene
Stavolta, Avendo Pagato, Si Spera In Un Ascolto Migliore, è stata la chiosa di ieri a proposito della prima serata gambatesana della decima edizione del Festival Borgo In Jazz e così è stato.
Lo testimonia il momento preso all’inizio dell’esibizione del ‘Poems Trio’, formato da tre eccellenze del panorama jazz nazionale: Giovanni Amato alla tromba, Dario Deidda al basso e Pietro Lussu al pianoforte.
Ottima l’esecuzione dei pezzi presentati ad un pubblico pagante calcolato attorno alla ventina di persone, non disturbato da chi era in piazza Castello anche perché rispetto all’altro ieri, coloro che ‘socializzavano’ si potevano contare in numero per fortuna minore, atteso che come detto spesso da Renzo Arbore, motto acquisito da sempre da questa voce, ‘meno siamo, meglio stiamo’, soprattutto quando si parla di musica di nicchia, nel caso specifico, registrata da chi scrive con gli scatti presi da persona minorenne, quindi non nominata.
La particolarità di questo concerto è stata che il trombettista, metodicamente emetteva dei versi o comunicava accordi ai suoi colleghi con una ‘perla’ consistita in un sonoro ‘vaff’ esclamato durante l’esecuzione del quinto brano che ha dato quel tono di ‘arte’ allo spettacolo, cosa che ci può stare, in quanto ha resi umani dei maestri.
GambAgosto per il momento s’interrompe qui e riprenderà lunedì quattordici come da calendario, a meno di un sussulto d’orgoglio che potrebbe ravvivare alla stregua di Lazzaro un morto come il borgo da sogno che risponde al nome di Gambatesa, già registrato in anagrafe come irrimediabilmente defunto.