Di Vittorio Venditti
Promessa Mantenuta
Torno volentieri su qualcosa che mi ha dato fastidio ma che pare, (spero), si sia risolta nel migliore dei modi.
Sabato scorso, dopo aver lanciato un comunicato stampa inerente la mia ennesima denuncia su come viene trattato il Castello di Gambatesa, nel leggere il ritorno che il mio lavoro ha dato, mi sono imbattuto in qualcosa d’increscioso, qualcosa di non nuovo, se si considera che quest’inutile sito, così come accade per altre pagine web, viene normalmente saccheggiato e chi può, fa suoi i nostri scritti, belli o brutti che siano.
Questa volta: NON CI HO VISTO PIU’!
Già da tempo pensavo di denunciare questo mal costume, ma sono stato fermo perché alla fine della fiera, se chi scrive non vuole niente per sé, può anche essere contento se le sue farneticazioni vengano riprese, così, per amplificare il pensiero riportato su quegli scritti.
Diverso è, quando gli stessi scritti, in buona o mala fede, vengano artefatti; in questo modo si cade facilmente nella manipolazione del pensiero che chi scrive vuole esprimere, cosa non bella ed anche abbastanza rischiosa, specialmente se la manipolazione in essere viene proposta per fini di lucro e o politici.
Così, dopo essermi consigliato con il collaboratore di quest’inutile sito, vero Giornalista, non come chi scrive, mi sono rivolto al direttore del Quotidiano dal quale avevo letto il mio scritto modificato in questi termini:
Da: “Vittorio Venditti”
A:
Oggetto: Alla C.A. del direttore responsabile Giulio Rocco: Segnalazione modifiche a comunicato stampa che deformano il significato dello scritto.
Data: domenica 10 marzo 2013 18:20
Egregio direttore,
In merito al [download id=”1324″ format=”2″] il cui testo senza foto Le ripropongo in allegato alla presente, mi preme segnalarle che lo stesso ha subito significative modifiche nella vostra pubblicazione che ne rendono variato il messaggio che ho voluto trasmettere.
In particolare, il cappello proposto dalla giornalista che si è attribuita l’articolo poi pubblicato ieri sul Vostro Giornale, dice che io avrei “chiamato in causa l’architetto Valente”, quando in realtà io ho solo auspicato un suo parere in merito al tema trattato nel mio scritto.
Considerato che già in altre occasioni, miei comunicati sono stati deformati oppure sono stati pubblicati con addirittura le fonti ed i numeri di telefono dei miei collaboratori, fonti e numeri lasciati a chi riceve il comunicato per poterne approfondire il tema e non per essere posti a conoscenza di tutti i lettori, La esorto a prendere provvedimenti nei confronti della persona alle sue dipendenze, facendo in modo che quanto da me lamentato non accada più in futuro, ne a seguito di miei comunicati stampa, (che se vuole, può liberamente non considerare), ne in caso di copiatura di articoli presi da questo, piuttosto che da altri siti.
Passi il ripetere gli articoli anche senza il permesso dell’autore reale, ma Lei mi consentirà di affermare che l’etica del Giornalista non permette a nessuno di travisare quanto scritto da terzi, neppure per abbellire lo scritto medesimo.
Io non sono un Giornalista e ciò che scrivo lo propongo in maniera dilettantistica; chi collabora con me, vero esempio della Vostra Nobile professione però, mi ha insegnato che il Vostro Mestiere si basa innanzitutto sul verificare i fatti e poi sul dire, costi quel che costi, la verità senza travisarla.
Attendo una sua considerazione in merito entro tre giorni a partire da domani, perché una volta e per tutte, intendo pubblicare un mio Dire sull’argomento copia/incolla, di cui spesso sono vittima, colpito proprio dal Suo Giornale.
Bello sarebbe poter condividere l’argomento con Lei, ma se ciò non potesse succedere, pubblicherò solo questo mio messaggio, lasciando all’Intelligenza dei miei cinque lettori ogni conclusione.
In fine, ritenendo grave che una Giornalista, pur di scrivere, arrivi al punto di appropriarsi della farina dell’altrui sacco, vi significo che in caso di una Vostra mancata risposta, sarò costretto a comunicare l’accaduto all’Ordine dei Giornalisti e chiedere che prenda i provvedimenti che il caso impone.
Cordiali saluti.
Vittorio Venditti
E-mail: vittorio.venditti@gambatesaweb.it
Sito Web: www.gambatesaweb.it
La risposta del Direttore?
La sto ancora aspettando.
Ho ricevuto però qualcosa di meglio.
I fatti:
Dopo circa un paio d’ore dall’invio della mia e-mail, mentre mi accingevo a cenare, ecco che squilla il mio cellulare.
Chi rompe a quest’ora, mi sono detto?
Dall’altro capo del telefono trovo un Mons., (Luca D’Alessandro, lo chiamo così, un giorno ti spiegherò il perché), responsabile di gambatesablog.info, che con aria circospetta, dopo essersi accertato di non disturbarmi, mi chiede quasi sussurrando:
“Ma… che è successo? Perché scrivi ai direttori…”.
Capito che il Nostro sapeva del “fattaccio”, gli ho chiesto a che titolo me lo chiedesse, ovviamente in forma d’amicizia.
Lui mi ha risposto che era stato contattato dalla Giornalista in questione, quella Maria Saveria Reale, che si occupa per il Quotidiano del Molise, dei fatti della Valle del Fortore, lei, vivamente preoccupata di conoscere il perché di una mia così veemente reazione.
Senza tirarla per le lunghe, l’unica cosa che potevo dire a Luca, mio concorrente ma anche mio amico, è stata quella di riferire alla sua corrispondente che se era vero che stavo mangiando, dandomi il tempo di cenare e di saziarmi, la Stessa avrebbe potuto farsi viva per chiarire la questione, al di là di ogni cosa ed io non me ne sarei cibato; certo, grazie a Dio, non era morto nessuno, quindi tutto era rimediabile.
Luca mi ha chiamato alle otto e due minuti di domenica sera.
Quattordici minuti dopo, ecco la telefonata della Reale, chiacchierata che fra una cosa e l’altra, si è protratta per più di mezz’ora.
La sintesi di quanto ci siamo detti, consiste nel fatto che io, pur non essendo cosa regolare, avrei, come ho sempre fatto, lasciato saccheggiare il mio scrivere, le mie foto, i miei audio, i miei video ed i documenti che accompagnano ed accompagneranno il mio Dire, anche a lei, così come vale per tutti, permettendole di attribuirsi gli articoli se questi le portano guadagno in danaro, atteso che io, come da regolamento posto in testa alla mia home page, non voglia nulla per me ne per chi collabora con gambatesaweb, pretendendo però una sola condizione:
Che nulla venga modificato ed artefatto.
La Nostra, pare abbia accettata la mia condizione e per questo motivo, alla fine, un po’ titubante, mi ha chiesto di ritirare la lettera inviata al direttore, cosa che io mi guardo bene dal fare, prima di tutto per una questione di buona educazione nei confronti del direttore del Quotidiano, cui ho dato e continuo a dare diritto di replica, sempreché il Nostro abbia tempo e voglia di abbassarsi a rispondere, poi, perché al di là del fatto che io ho perdonata la “svista” portata avanti finora, la lettera ed anche questa farneticazione, costituiscono un precedente, utile e necessario perché si possa portare a termine la promessa esposta nell’e-mail che ho rimessa all’esame della tua intelligenza, cosa che speriamo mai accada.
In definitiva: Tutto è bene ciò che finisce bene, e cristianamente si deve perdonare, proprio per dar maggior forza al dire di chi ha ragione.
Il perdono però non significa l’oblio, ma solo la necessaria catarsi per permetterci di ricominciare, sperando che certe cose non accadano più in futuro.