Di Vittorio Venditti
Italico Arrangio
Il clima è di vacanza, verrebbe da dire, in tutti i sensi. Tante volte e non solo in questi periodi si è parlato della cosiddetta ‘piaga’ dei furti in appartamenti e comunque laddove ci sia qualcosa di valore da sottrarre a chi ne detiene la legittima proprietà, con annesso e connesso ciò che ne deriva in termini successivi di cosiddette ‘denunce’, altrettanto ovvia perdita di tempo in attesa di improbabili ritrovamenti e qualche volta, quando al danno si aggiunge la beffa, del dover rispondere di reati commessi da altri con mezzi sottratti a chi ne aveva il possesso e magari per tempo non ha ancora adempiuto alla formula burocratica della denuncia di cui sopra, storia conseguenziale che serve ad alimentare il giro d’affari complementare che ha sede nei cosiddetti ‘uffici giudiziari’ d’ogni dove.
A proposito di proventi da tal andazzo, da sempre si è provato a trovare e proporre l’antidoto al furto, ma nel ‘bel paese’, in questi ultimi due o tre anni, in nome della ‘vera sicurezza’, si sta facendo una campagna pubblicitaria davvero martellante ed al limite del tollerabile su ogni canale comunicativo che Dio ha messo a disposizione della ‘razza umana’. Chi opera in tal senso, fiutato l’affare, mette a disposizione di chi innanzitutto accetta di farsi profilare dovendo chiaramente e soprattutto lautamente pagare anche perciò, una serie di sistemi difensivi, (sempre i medesimi), roba che secondo questi ‘benefattori’ di sé stessi che in maniera ‘veramente sicura’ chiedono anche di sottoscrivere l’ovvio abbonamento periodico per il servizio accessorio di controllo ciclico del bene in questione, prestazione che lo Stato già dovrebbe fornire sulla base del pagamento di quelle tangenti che si chiamano tasse, situazione da raggiungere che servirebbe a dissuadere chi va a rubare in casa altrui. Ora viene spontaneo riflettere e porsi qualche quesito che però non risponde ai normali canoni previsti da quest’industria. Innanzitutto è legittimo in modo ‘veramente sicuro’, chiedersi se i moderni ladri, (politici, giudici ed avvocati esclusi), siano davvero tali, ma senza istruzione, non eliminando a priori lauree e diplomi acquisiti anche nei campi citati nell’ultima parentesi? Si può ad esempio parlare di scalatori di muri che in considerazione del loro essere ingegneri in vari rami, siano anche in grado di conoscere a menadito ogni contro-antidoto, tale da neutralizzare antifurti della più moderna concezione? E’ possibile che geometri o architetti iscritti o meno al relativo Ordine, ma ben conoscenti della disciplina, vogliosi di fare l’esperienza di appropriarsi di ciò che non è roba loro, possano preventivamente visionare progetti e fascicoli affini, depositati negli italici e polverosi uffici di improbabili commissioni regionali sismiche, piuttosto che nei semplici scantinati dei municipi del ‘rotto stivale’, luoghi generalmente poco protetti o con per guardia impiegati che si possono corrompere con una banconota che mediante il suo essere anonima, rende tale anche ogni consultazione senza motivo alcuno? Nel caso si fosse già giunti alla digitalizzazione di quelle scartoffie, (cosa difficile nel presente, ma sempre fantascientificamente possibile), quanto tempo impiegherebbe un bravo informatico a forzare tali barriere per appropriarsi dei disegni di una casa e comodamente dalla propria, pianificare la penetrazione in banche, negozi, musei e chi più ne ha più ne metta, abitazioni private comprese? Quanto di ciò che è stato appena ‘supposto’ è da tempo realtà? Insomma: il ladro o chi opera in tal senso anche se di genere femminile o neutro, oltre ad esser tale, può avere e o sfoggiare anche una più o meno importante istruzione?
Ecco dunque che il cittadino avveduto, ma stanco di tali vessazioni ormai considerate legali perché messe in atto dalla constatata impotenza nel reagire e per questo con la complicità più o meno consapevole di chi dovrebbe operare in modo esattamente contrario, bypassando a piè pari ogni inibizione dovuta a Leggi e Leggine, raccomandazioni divulgate magari tramite giornali prezzolati alla bisogna o solo radio-televisione di regime che un giorno sì e l’altro pure, (non solo per cronica mancanza di altre notizie), farcendo il tutto con errori madornali di dizione, (come nel caso di ieri sera a proposito del ‘meteorite’, due sbagli in uno striminsito resoconto), avvertono di ciò che ‘si può o non si può fare’, il contribuente già deluso dalla mancanza di certi servizi, armato innanzitutto di tanta, ma davvero tanta pazienza, prende i dovuti provvedimenti che ad esempio si possono associare all’ultima immagine e qui non verrà aggiunto nulla di più per puro opportunismo, visto che in guerra tutto è permesso e che di certo, subire la penetrazione nella personale intimità non sia un gesto di pace perché nel caso specifico non si sta parlando d’amore o semplice riproduzione. I rimedi esistono e per esempio possono venir tranquillamente messi in atto con la falsificazione generale o più particolareggiata delle scartoffie relative alla conformazione del manufatto di proprietà, carte da consegnare sotto il pagamento di laute mance a soggetti che qualche volta mettono anche firme false su documenti mai visionati, ad uffici che poi li girano a loro colleganze che alla fine devono catalogare ogni cosa e far in modo che su quegli edifici, (costruiti spesso con la messa a terra dei risparmi di una vita), i legittimi proprietari paghino quel cospicuo affitto che viene generalmente fatto passare ultimamente con il nome di IMU; ovviamente si parla di beni privati, non di strutture pubblicamente di proprietà di enti che su quei palazzi di pietra non sborsano il becco d’un quattrino perché questi soggetti sono un po’ più uguali del resto della cittadinanza. Le ‘manomissioni’, quando attuate, devono chiaramente essere accompagnate dall’aggiunta di veri sistemi d’autodifesa che se necessario portano all’esiziale neutralizzazione degli intrusi, contribuendo anche allo spopolamento, ma in maniera veramente selettiva per il genere umano. Un altro punto da tenere in considerazione per difendersi da incontri indesiderati in casa propria, è l’uso dei social o dei mas media in genere. E’ fatto obbligo dall’Ordine dei giornalisti e da quanto si occupa di comunicazione di rispettare la privacy di ogni lavoratore, ladri compresi e non solo se si tratta delle categorie richiamate tra parentesi sopra. E’ invece un’arma psicologicamente dirompente e qualche volta preventivamente inibitoria il dichiarare nome, cognome, indirizzo e paternità con riferimenti chiari anche alla famiglia d’origine di questo tipo d’ospite indesiderato, quando possibile, confiscando i documenti di chi ha la sfortuna di subire tal infortunio sul lavoro, fotocopiandone il contenuto da diffondere immediatamente e senza remore, magari facendo sapere preventivamente che ciò verrà portato a termine senza pietà alcuna, diversamente, pestando a sangue e come se si trattasse d’uva chi ha avuta la sfortuna di trovare mal partito, ciò per estorcere tali informazioni, atteso che in questi casi valga il diritto di difesa più che legittima, senza se e senza ma e poi… chi ha più polvere spari, tutto ciò se il problema non sia stato già risolto all’atto del tentato ‘ingresso’ per cui c’è altro da attuare, ma come detto, questo provvedimento non verrà comunicato in tal frangente, ma lasciato all’intelligenza dei quattro lettori di questa voce, stante la possibilità della persistenza di reazioni uguali e contrarie che potrebbero venir messe in atto dai ladri che tra l’altro per il momento sono protetti dalle Leggi e Leggine delle quali si è accennato sopra, stato che per questo motivo e non solo, va considerato parte ostile dalla quale difendersi in maniera seria. I provvedimenti descritti per sommi capi, se attuati con le precauzioni appena riferite, saranno seriamente efficaci senza nemmeno il bisogno di fornirsi di ulteriori armi accessorie che potrebbero risultare deleterie per le vittime stesse in considerazione del mancato addestramento all’uso di quest’alternativa, non sempre comunque valida, rendendo impossibile la ripetizione dei colpi da parte di chi, patito il finale infortunio sul lavoro, verrà citato dai mas media che oggi si affannano a dire ciò che ‘si può o non si può fare’ per la personale auto-difesa, una sola volta e poi dimenticato, come capita in caso di disgrazie legate alla propria attività espletata per la sopravvivenza di chi opera e della personale famiglia che però sono davvero tali, vedi quanto successo ultimamente a Montagano, immondezzaio in ogni senso dove dopo l’ultimo omicidio colposo, si agisce come prima, peggio di prima e della cosa, come per altro ben previsto tante volte da queste pagine, non frega assolutamente niente a nessuno…
Perché Ora E’ Periodo Di Vacanza!