Di Alfonso Mainelli
Ben vengano i protocolli di legalità, ma quando l’interesse dello Stato all’utilità della spesa pubblica è già compromesso per gravi carenze istruttorie e contrattuali, allora è necessario che gli incontri in Prefettura siano prioritariamente destinati a chiarire il perché nel progetto “Lotto Zero” manchino le uniche due valutazioni che consentirebbero allo Stato di verificare se i primari interessi d’“utilità” e “tutela ambientale”, intesa anche come tutela della salute pubblica, sono rispettati.
Non è un caso infatti che l’art. 22, co. 3, del D.lgs. 152/2006, in attuazione dell’art. 5 della direttiva 2011/92/CE (già 85/337), preveda che nello studio d’impatto ambientale, tra le soluzioni alternative, sia obbligatoriamente valutata anche la cd. “opzione zero”, e cioè il contesto che si determinerebbe in caso di mancata realizzazione dell’opera. La mancanza della predetta valutazione comporta la nullità degli atti, e ciò ne rimarca la fondamentale importanza che essa riveste.
Parimenti non è un caso che nel Contratto di Programma che regola i rapporti tra Ministero delle Infrastrutture ed ANAS S.p.A. sia presente un Allegato “C” che obbliga ANAS S.p.A. a redigere un’ Analisi Costi / Benefici riportando la valutazione in base ai due contesti che si determinerebbero in caso di realizzazione e di non realizzazione dell’opera. E’ un obbligo contrattuale che vincola in termini di vigilanza anche il MIT, ed è grave che la procedura sia arrivata a questo punto nonostante le due predette carenze istruttorie. In più si consideri che ANAS S.p.A. è sottoposta al controllo della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria e amministrativa di Anas (L. 259 del 1958), e ciò avviene tramite un Magistrato delegato dalla Corte.
Il Molise è una Regione che ha patito un vero e proprio saccheggio di risorse senza che le Istituzioni locali abbiano fatto valere gli interessi dei cittadini, parimenti è successo nel caso del Lotto Zero.
In Area Matese lo Stato troverà sempre un presidio di vera democrazia ogni qualvolta pretenda di agire al di fuori delle regole e della tutela del bene comune, specialmente quando, in una Regione nella quale non riesce a garantire nemmeno i Livelli Essenziali di Assistenza, pretende di spendere centinaia di milioni di euro non solo violando leggi fondamentali, ma finanche i vincoli contrattuali che lo legano a società che operano con strumenti di diritto privato.
I politici locali, almeno in questo caso di incredibile ed offensiva arroganza, abbiano il senso civico di pretendere il rispetto delle leggi.