Politica: Una Domanda

Di Vittorio Venditti

Perché Disprezzarla?

Oggi è uno di quei giorni nei quali da piccoli ci si sente presi per i fondelli, senza nemmeno aver preso parte allo spettacolo come protagonisti. Sì perché quel sabato di quarantatré anni fa, chi scrive, alla veneranda età di quattordici anni, con un piede fuori dalla porta di casa per uscire ed andare in una piazza di paese dove non se lo calcolava nessuno, in quanto normalmente lo stesso soggetto non viveva in ciò che all’epoca non era certo un mortorio, ha potuto ascoltare dalla radio rimasta accesa che a Bologna si stava svolgendo uno spettacolo di fuochi artificiali tra i più cruenti, la cui colpa è poi stata data a gente che come pena è stata arricchita a suon di miliardi di euro, alla faccia di chi ha lasciate le penne in quella stazione, avente la sola colpa di voler andare in vacanza.

Il Vero Sciacallo

Per decenni, il grande giro d’affari che ha gravitato attorno a quella come ad altre stragi, è stato e resta il simbolo di ciò che realmente sa dare la politica tout court, composta in ordine analfabetico da sinistri e maldestri, feccie della stessa medaglia che non premia di certo il lavoro di chi paga questa sozzura che in completo accordo con le varie bische che durante il periodo si sono passate il cerino, opera ancora di false forme di ricordo cui oltre a non credere, sta comprendendo che non ne esiste neppure più l’utilità da dare in pasto alla gente comune che ormai si pone solo la domanda di cui al sottotitolo:

Perché Disprezzarla?