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Malati Di Democrazia

Di Mario Ricca

Una Farsa Che Cambia Solo D’Abito!

Il vestito indossato dai truffatori di turnho è a cinque stelle , ma si tratta solo dell’ennesima pagina di quanto è stato ordito ai danni del popolo italiettano a partire dal 1946, allorquando si mise in atto la più becera delle truffe, che ha fatto da apripista a sessantasette anni di degrado, avallato da chi adesso ipocritamente insorge, ma che passata la moda, tornerà ad esercitare la funzione di popolo bue, che perfettamente si concilia all’italico fare.

L’epidemia grillina, è solo l’ennesimo capitolo di un male tutto Italiano che si ripropone regolarmente quando si ritiene di dover cambiare, cambiamento che (in questo, come in precedenti casi), sarà di italiettana maniera, di Gattopardiana memoria.
La democrazia Parlamentare, ottenuta in maniera discutibile, ha avuto forse il pregio di riuscire in parte a tirare fuori il Paese dai disastri post bellici.
Ma nel corso degli anni secondo me, tante Monarchie si sono susseguite, mascherate da forme diverse di democrazia, perché in linea di massima l’italiano deve fare i conti con la realtà del suo essere.
Naturalmente anche se in maniera più disincantata e realistica, non mi ritengo immune da questa malattia, mi sembrava giusto premetterlo prima di proseguire nell’odierno delirio.

Facendo una attenta rilettura della storia Repubblicana, inevitabilmente secondo me, balza agli occhi come l’italiano medio non sopporti le regole (ovvero : “so io se e quando è giusto rispettarle”).
Dallo smarrimento che questa anarchia malintesa genera, deriva a mio parere il bisogno disperato del popolo, di un capo, di un leader che pensi al posto suo e che indichi la “vera via”, gli altri sono immancabilmente dei servi o dei male informati, in ogni caso dei “nemici” da rieducare.
Non è una coincidenza il fatto che l’Italia sia stata la patria spirituale del Fascismo, e per rifarci al recente passato, discioltasi l’ingessatura dc-pci (anch’esse due monarchie assolute) e poi il psi Craxiano (altro mirabile esempio di “grande capo” del suo “popolo”), ci sono solo stati partiti e formazioni politiche personali che senza il loro grande o piccolo padrone non sarebbero mai esistite.
Forza Italia-Berlusconi, Italia dei valori-di Pietro-, lista Dini, lista Ingroia, lista Giannino, lega-Bossi, fli-Fini, udc-Casini, prima anche Mastella (ma erano in troppi e quindi trasformatosi in udeur-Mastella), la rete-Orlando, lista monti e chissà quante altre minori disseminate per il paese, Molise compreso.
Non è un caso che al pd, che almeno a questa logica ha cercato di sfuggire, si rinfacci continuamente, dall’interno e dall’esterno, di non avere un leader “forte”, il suo imbonitore (sarebbe uno dei pochi difetti che non ha).

La democrazia occidentale è una cosa delicata che serve a far convivere pur nella competizione interessi e istanze diverse, questo invece è un paese fatto per slogan e ultras della curva.
Pertanto, abbiamo una parvenza di Repubblica fatta passare per democrazia e rispetto al ventennio Fascista poco è cambiato, visto soprattutto che molto introdotto dal Duce ancora vige (facendo anche i vantaggi di chi indegnamente rivendica meriti d’altri spacciandoli per propri, alterando volutamente e tal volta falsificando la storia), nonostante la negatività genetica di qualunque dittatura.

Il fenomeno di moda in questa fase storica quindi è il grillismo, contratto da un eccessivo numero di persone anche a causa del maldestro uso della rete, strumento di grossa utilità ma che come tutte le cose della vita ha controindicazioni.
Dietro la facciata di questi “sapienti della rete”, in molti casi si nasconde la consapevolezza della propria inadeguatezza e il desiderio di abbandonare perlomeno sul piano delle apparenze il proprio status di mediocre.
Grazie alle nuove tecnologie, molti secondo me, si convincono di poter accrescere le loro conoscenze in poco tempo e col minimo sforzo salendo su un piedistallo virtuale.
Cosicché abbiamo una grossa fetta d’umanità cibernetica destinata ad aumentare, che fa della rete il solo riferimento della propria esistenza convinta che internet sia vangelo.

Come giusto che sia, la forza dei dritti sono i fessi e quindi, per un genio come GianRoberto Casaleggio è stato un gioco facile ammaliare gli sprovveduti del farwest legalizzato, potendo contare sia sulla spalla famosa del comico genovese, sia su un malcontento talmente ben cavalcato, che i pentastellati, subiscono passivamente l’indottrinamento e ne fanno loro ragione di vita e chi mette in discussione il verbo, è come se metta in dubbio i natali di questi fanatici, è complice di coloro ritenuti colpevoli del male.
Sono stati indottrinati con tanta di quella maestria, che si sono appropriati di qualcosa che fino a poche ore fa, era uno dei marchi di fabbrica che contrassegnava i geneticamente buoni, i comunisti perfetti di default:

la spocchia.

Il fare grillino, emana lo stesso odore nauseabondo dell’agire sinistro; non a caso molti della setta a venticinque punte o vengono direttamente da quell’area o ne ricalcano in tutto e per tutto il modus operandi ribelle, astratto, moralista, ipocrita, ambientalista e giustizialista.

La spocchia di quest’umanità sedotta dal nulla, tendente a colpevolizzare il sistema per la propria realizzazione mancata, ha acquisito anche l’altro elemento caratterizzante comunista, (la cui regola ferrea è: “c’è sempre qualcuno più puro che ti epura”), quel sintomo chiamato presunzione.

Balzac scriveva che:
“la superiorità è una malattia; ci sono più santi che nicchie”.
Ed aveva ragione.
Sentirsi superiori agli altri è un autoinganno cognitivo causato da un “baco”, una interferenza tra due regioni del cervello.
Pensiamo a quelli che “chi non vota come me è un essere inutile”, a tutti i presuntuosi che imperversano nel nostro quotidiano, i depositari della verità.
Gesù, che di debolezze umane se ne intendeva, ammoniva: “non giudicate”, ed il detto “solo gli imbecilli non cambiano mai idea” dovrebbe essere un pò mitigato: “Solo i bacati di mente, poverini, “non cambiano mai idea”.

Il cozzare di Grillo e Casaleggio contro l’apparato comunista, ha indisposto quest’ultimo che ha attivato la propria macchina da guerra e come per magia, l’espresso attenziona le attività di Grillo, dei suoi parenti e della sua servitù.
Naturalmente la stampa usata come arma dalla politica che ha l’editoria in dotazione, non mi scandalizza essendo irrimediabilmente e felicemente fazioso; la cosa penosa, è il fare di questi puparini, che quando nell’ingranaggio rosso finisce Berlusconi, esaltano questo tipo di giornalismo e quando tocca il loro guru lo condannano.

Il benpensante dirà che quella dei puparini è faziosità come la mia; invece no, io sono consapevole che la mia opinione di parte e di fede, è solo la mia opinione e non costituisce assoluta verità e il mio essere di parte non lo faccio passare per obiettività.

Vedremo se questa setta riuscirà a dare risposte oltre a porre quesiti, sempre che l’argilla nelle mani dei pupari, sia modellata e soprattutto modellabile per tempo prima che la politica si riappropri del suo ruolo reale e torni a dettare le regole di chi le delega fattivamente compiti e ruoli.

E non parlo del popolo.