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Il Gioco Dei Tre Compari

Di Vittorio Venditti

ATTENTI ALLE TRUFFE E Non E’ Un Pour Parler

cosa c’entra con la domenica? Perché trattare un argomento d’economia, (se così lo si può definire), accostando questo dire alla religione tout court? E’ presto detto e leggibile nemmeno tanto tra le righe.

Totò Truffa

Da sempre, ma soprattutto da quando la classe politica italiana si sta rendendo conto che la pazienza ha un limite e che anche in Italia questo sia stato abbondantemente superato soprattutto se la ‘massa informe’ che mangia non trova più cibo, quegli enti che spesso si fanno passare come ‘opere pie’: le banche, tramutatesi all’occorrenza in assicurazioni, cercano di turlupinare il risparmiatore medio con offerte che sembrano tali e lo sono, ma solo per il tornaconto dei delinquenti di cui sopra, atteso che delinquere, seppur in seconda battuta, voglia significare ‘Macchiarsi di una o più colpe’. I compari di chi sta comprendendo che la corda, se troppo tirata si spezza, insistono un giorno sì e l’altro pure con questi tentativi d’ammaliare chi ancora crede alla befana e la cosa che fa scandalo non è tanto che costoro operino in tal senso, (tra il truffatore ed il truffato è quest’ultimo a tenere il banco), quanto che ormai è diventato normale che in aziende e o multinazionali, l’andazzo sia così ovvio che in questi ambiti siano stati creati veri e propri centri di accattonaggio che vengono fatti passare per benefit ai dipendenti.

E’ successo già diverse volte a chi scrive di venir obbligato a ‘partecipare’ a convegni, spesso online, incentrati sulla catechesi in tema, (raduni nei quali il relatore ed almeno un paio di interlocutori che a momenti adeguatamente previsti e programmati propongono le cosiddette ‘FAQ’ o ‘domande frequenti, i tre compari in fiera), come se si dovesse venir accolti in una setta, “nella quale è già presente il novanta per cento dei colleghi!”, quindi il bene assoluto. Agli scettici è già poco chiara la necessità di recuperare con tanta insistenza anche il rimanente dieci per cento, possibilmente coinvolgendo anche i di questi familiari perché se già tutto va bene, ‘fesso chi non partecipa’, ma questa è forse una deduzione di chi non capisce niente d’alta finanza e dei rendimenti che questa ‘doni’ a chi investe in tal senso i risparmi d’una vita. Andare a tal obbligo con l’arma segreta consistente nella convinzione che quando qualcuno ti vuole troppo bene vuol dire come minimo che ti voglia fregare è il naturale ed efficace antidoto che salva da cotanto subdolo veleno. Il vostro cronista/osservatore ha però mangiata la foglia, non tanto perché il discorso è stato così poco intelligente che a nessuno dei tre compari è venuto in mente quanto segue, quanto per via del fatto che alla veneranda età di diciannove anni, (millenovecentottantacinque), sempre la cavia che sta scrivendo, presente l’inflazione a due cifre che è rimasta tale in Italia per i successivi due lustri, ha stipulati non uno, ma ben due di questi contratti con un’altra multinazionale con base in Francia per la quale il contraente ha lavorato con per altro scarsi guadagni, potendo contare sul fatto che pur non avendo un impiego con regolare stipendio mensile, il (si è poi scoperto) pollo, poteva recuperare il quaranta per cento di quanto versato, poi progressivamente sceso, dalla dichiarazione dei redditi che veniva presentata in famiglia anno per anno. Il discorso filerebbe tranquillamente se nel duemila, a fine contratto, con somma difficoltà chi oggi sta cercando di aprire gli occhi ai quattro lettori di questa testata, nel decidere di riscattare quanto versato, ha recuperato sì la somma sborsata negli anni, ma con la perdita del valore monetario della stessa, considerati in questo risultato anche i proventi dei recuperi fiscali descritti sopra. In sintesi: promesso due, a malapena è rientrato uno e per fortuna che il sottoscritto ha avuta l’idea di recuperare l’intera somma che al momento risultava esigibile! Per chiudere questa parte del discorso, va aggiunto che il disinteresse per l’argomento e la constatazione che tutto si riducesse a quanto in descrizione, ha fatto sì che al termine del tempo richiesto per tal manfrina, in diversi hanno chiusa la comunicazione con i falsi mercanti, ricevendo comunque il giorno successivo una mail con allegate le domande e le risposte che sono state immediatamente cestinate in qualità di spam, atteso che le domande debbano venir proferite e che per educazione o competenza si possano ricevere risposte o sollecitazioni ad personam, non certo standardizzate da chi evidentemente non ha le qualità professionali per esporre ed eventualmente vendere tal ‘preziosa’ merce.

Negli anni successivi, con l’italica inflazione di gran lunga più bassa ed i conseguenti rendimenti del capitale ridotti al lumicino se non in negativo, (il che vuol dire che versato uno si prende meno di uno che viene ulteriormente eroso da tasse e commissioni), sempre chi vi sta tediando, ha avuta la costrizione di far recuperare quanto improvvidamente versato da due allora amici a questi ‘enti di beneficenza futura’, atteso che gli stessi ‘clienti’ non potessero più far fronte al pagamento delle rate che quando versate in ritardo, aumentavano esponenzialmente di valore, (da sborsare), perché si sa, il ritardato pagamento comporta penale e conseguente ‘obbligatorio’ abbassamento della resa! A queste persone, l’aver ‘investita’ la somma da qualche anno, vista l’insistenza arrivata alle minacce che chi scrive ha impostate come arma di recupero, tal ‘alzata di testa’ è costata la perdita della metà del capitale versato, ne più ne meno che quanto sta patendo quel novanta per cento di colleghi che hanno sottoscritta la polizza non imponibile a chi ha scoperta la truffa, gente che ha avuta almeno la fortuna di sapere che la loro dazione aveva in appoggio un’eguale somma di danaro, versata dall’azienda presso la quale questi parzialmente inconsapevoli, ma rassegnati truffati prestano servizio.

Totò, … E IO PAGO!!!

Domanda: Questi, Avranno Una Decente Pensione Complementare Con L’Aria Che Tira?