Di Vittorio Venditti
C’E’ Chi Se Ne Vergogna!
Il caldo di questi giorni è troppo e dà alla testa. Dunque, dopo quanto scritto ieri e prima di concludere il trittico dopodomani, ecco un breve sunto di come viene considerato in Italia uno dei famigerati tre poteri.
Per parlarne, la notizia va vissuta in prima persona e c’è chi ha avuto l’ardire di farsi portare in tribunale proprio per vedere, (allora di nascosto, ma con calma tutto verrà alla luce del sole), l’effetto che fa. Oggi si parla in terza persona, ma a tempo debito ci si metterà la faccia perché certi andazzi vanno divulgati e non nascosti, proprio in nome del rifiuto di quell’omertà che i protagonisti dell’odierno sfogo dicono di combattere, arrivando poi ad affermare con sentenza già antica nei fatti, il vero motivo di certi omicidi: vale a dire il non essersi fermati in tempo nell’evitare di entrare in teoremi che danno fastidio a chi gestisce il vero potere.
Questo signore, (di politici autentici ne sono esistiti pochi ed oggi il mondo ne è praticamente orfano), fino all’ultimo giorno della sua vita, tra i vari ‘sbraitare alla luna’ disse che le carriere tra giudici ed accusatori dovrebbero venir divise inequivocabilmente, cosa mai portata a termine per la ferrea volontà di gentaglia che si ritiene intoccabile per diritto divino, (forse di-vino), di mantenere il privilegio di essere un po’ più uguale del resto della cittadinanza, non per giudicarla, (lì basta corrompere chi decide, magari solo paventando o millantando conoscenze più o meno ‘reattive’) che tutto è risolto), ma per potersi avvicinare sempre di più a quel potere normalmente occulto che tiene i fili del gioco a livello mondiale.
Questi soggetti che se non sono per il momento scesi in piazza a sventolare ciò che dovrebbe servire loro come madre di tutte le Leggi, )non nel senso di bandiera da sventolare, ma per amministrare l’uso delle norme che da sempre ed in ogni parte della terra è gestito a favore degli altri due poteri, quasi sempre mediante lo scendere a compromessi), se non sono a manifestare è solo per colpa del troppo caldo che li blocca nelle loro aule ‘sorde e grigie’, come se si trattasse di un ‘bivacco di manipoli’, periodicamente e soprattutto quando si presenta il ‘fantasma’ di cui alla seconda immagine, iniziano la loro cantilena e siccome ogni tanto incontrano dall’altra parte del fronte gente un po’ più decisa nell’imporre ‘papielli’, in questi giorni cercano di far sentire la propria voce che in sostanza dichiara: “a casa nostra comandiamo noi!”. Bene, per una volta questi squallidi soggetti hanno ragione: a casa nostra comandiamo noi e la prima cosa da fare in questi casi è considerare la gestione di quel giro d’affari che ancora a livello mondiale ci si ostina a chiamare giustizia, un semplice giro d’affari giustappunto, basato su un gioco d’azzardo nel quale è normale barare alla faccia di quella probità tanto sventolata, sporca bandiera che viene mostrata a chi, scoperto il peccato originale e di che truffa si tratti, è ben felice di non far parte di quel paradiso terrestre, godendo al limite dell’orgasmo più spinto nel pensare che esiste la vera alternativa: L’inferno!
A chiosa dunque si può solo invitare questi poveri illusi, unitamente ai loro degni compari, a prendere una decisione per una volta saggia: vergognarsi di esistere sapendo che arrivano anche in questo caso secondi, atteso che la paziente cittadinanza è già un bel po’ che si vergogna per loro, considerato che si vergogna di loro.
BUONA FESTA PER DOMANI!!!