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3 Atenei, In 3 Regioni, Con 3 Esperienze, Insieme Dal 2021

Di Roberta Vinciguerra, Angela Del Grosso E Giovanni Carugno

Ecco I Primi 3 Candidati Al Titolo Di Dottore Magistrale In Ingegneria Biomedica

UniMol

Con la partecipazione dei Rettori dell’Università degli Studi del Molise, dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento, mercoledì 19 luglio, alle ore 11.00, nell’Aula Magna di Ateneo – Campus Universitario Vazzieri – Via Francesco De Sanctis, a Campobasso, i primi tre candidati alla corona di alloro, tutti in anticipo rispetto al previsto e normale percorso formativo, discuteranno le tesi di laurea magistrale su diversi argomenti sperimentali che vanno dalla Bioingegneria, ai Biomateriali e alla Bioinformatica.

Tre Atenei, UniCass, UniMol e UniSannio, in tre regioni, con tre esperienze, insieme in un modello sperimentale di cooperazione integrata nella didattica e nella ricerca nel campo della biomedicina, tra i primi in Italia che arrivano dunque a un traguardo importante e significativo, a coronamento di una scelta condivisa caratterizzatasi per una formula innovativa all’avanguardia nel nostro Paese, soluzione che ha esaltate le singole espressioni, le specifiche competenze e le peculiarità delle aree scientifiche caratterizzanti e proprie di ogni Ateneo. È così che è nato il corso di laurea magistrale inter-ateneo in Ingegneria Biomedica nell’anno accademico 2021-2022. Un modello sperimentale di cooperazione con docenti, competenze, strutture didattiche, laboratori e centri di ricerca, condivisi e a disposizione degli studenti e delle studentesse in tutte e tre le sedi universitarie del Molise del Lazio e del Sannio che elegge a risorse la diversità dei territori e delle storie delle singole Università.

“Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica – sottolinea Luca Brunese, Rettore dell’Università del Molise – rappresenta una nuova e importante opportunità per l’Ateneo molisano e per gli altri Atenei coinvolti nel progetto, ma soprattutto per gli studenti dei nostri territori. Ingegneria biomedica costituisce, oggi ed a breve, un percorso formativo che rende i futuri laureati attori e portatori d’innovazione, in grado di applicare gli strumenti dell’Ingegneria a servizio della Salute e del Benessere dell’uomo”.

“Il conseguimento della Laurea magistrale nella prima sessione utile degli studenti del corso inter-ateneo in Ingegneria Biomedica – dichiara Marco Dell’Isola, Rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale – rappresenta un evidente segno del successo di un progetto sinergico altamente innovativo dal punto di vista didattico. Il corso, integrando l’offerta didattica dei tre Atenei su tematiche all’avanguardia e dagli ampi risvolti professionali, evidenzia altresì le peculiarità e i punti di forza delle tre realtà accademiche. Un progetto ambizioso che ha coinvolto con passione gli studenti e i docenti impegnati in quest’esaltante mission comune”.

“Oggi si raccolgono i frutti – dichiara il Rettore dell’Università del Sannio Gerardo Canfora – non solo dell’impegno e della dedizione dei neolaureati, ma anche dello straordinario percorso di studi nato dalla collaborazione di più Atenei. Questa laurea è un esempio di interdisciplinarità e cooperazione tra istituzioni accademiche d’eccellenza. L’Ingegneria biomedica è un campo di studio che richiede una sinergia tra competenze ingegneristiche e conoscenze biomediche e la formazione messa in campo ne è l’esempio tangibile”.

Monica Stelluto presenterà una tesi, nata da una collaborazione tra gli Atenei del Molise e del Sannio, scritto che ha riguardato l’utilizzo di sorgenti laser come fotomodulatori della regolazione delle attività cellulari in fenomeni di rigenerazione tissutale epidermica. Monica, guidata dal Prof. Sabato Fusco (UniMol) e dai correlatori Angela Cusano e Armando Ricciardi (UniSannio), ha lavorato in laboratorio su cellule derivanti da epidermide umana e ne ha testato la risposta alla stimolazione con luce laser a diverse lunghezze d’onda in termini di funzioni rigenerative.

Il lavoro svolto da Antonio de Nigris, seguito dal Prof. Luigi Ambrosone (UniMol), ha riguardato la progettazione, modellazione e realizzazione di un dispositivo per uso oftalmologico e cardiaco. Il dispositivo, sviluppato in collaborazione con il centro di trapianti cornee dell’Ospedale di Avellino e con l’Unità di Cardiologia dell’Università Federico II di Napoli, è stato realizzato attraverso l’utilizzo della tecnica del Bioprinting e successivamente caratterizzato come dispositivo per il rilascio controllato di farmaci.

Simona Correra, nel suo lavoro di tesi guidato dalla Prof.ssa Antonella Santone, presenta una nuova metodologia di screening da immagini diagnostiche sviluppata per la predizione dello sviluppo delle metastasi nei pazienti affetti da sarcoma dei tessuti molli. Il lavoro ha previsto la progettazione e la realizzazione di un software in grado di ricercare pattern caratteristici presenti nei pazienti con metastasi e capace di predirne l’evoluzione con alta percentuale di accuratezza.

“Sono molto contento del percorso che stanno facendo i nostri studenti di Ingegneria Biomedica – commenta Sabato Fusco, Presidente del Corso di Laurea magistrale – e in maniera particolare per i nostri primi tre studenti che si accingono, dopo un percorso brillante, a concludere la loro esperienza formativa. L’Ingegneria Biomedica è e sarà nei prossimi anni un settore molto dinamico dove nuove tecnologie e scoperte ne ridisegneranno continuamente i confini nei tanti campi di applicazione: dalla diagnosi e cura delle malattie, al funzionamento dei sistemi biologici e alla creazione di dispositivi che migliorino la Salute e il Benessere dell’uomo. L’Ingegneria Biomedica rappresenta un’opportunità per tutti quelli che hanno un interesse sia verso le discipline tecnologiche che verso i processi di funzionamento di sistemi biologici complessi come il corpo umano, rappresentando il punto di contatto tra l’Ingegneria e discipline come la Medicina e la Biologia”.