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Classifiche CENSIS. Posizione Dell’Università Degli Studi Del Molise: Osservazioni Sul Campo

Di Vittorio Venditti

Riflessione Anticipata

Chi legge queste pagine dalla loro prima uscita, sa bene che gli argomenti trattati vengono riassunti ed archiviati quando i riflettori si spengono o giù di lì e la giusta calma per riflettere prende il sopravvento. Di quant’è giunto in redazione e poi è stato pubblicato ieri sera se ne sarebbe parlato il prossimo diciannove nella giornata dedicata alla tecnologia ed al progresso, ma farlo allora, dopo quanto richiamato nel collegamento ipertestuale di cui sopra sarebbe risultato praticamente fuori luogo perché sinceramente si spera che dopo una prima comprensibile reazione di sgomento da parte di chi non ha gradita la notizia, il medesimo obiettivo rinsavisca per porre rimedio all’accaduto.

UniMol

Il fatto è stato effettivamente pubblicato da tante testate, in particolare da un ente foraggiato obbligatoriamente da tutti coloro che pagano le tasse, ragion per la quale oggi la stessa fonte viene usata come punto d’osservazione con la riproposizione del suo servizio in tema. Il video appena riproposto mostra proprio quanto spiegato da chi ha voluto reagire: – Sono stati pubblicati nei giorni scorsi i dati del Censis che vedono l’Università del Molise penalizzata sulle voci generali, mentre le classifiche dello stesso Censis sono decisamente diverse e migliori per quanto riguarda la didattica, dove spesso UniMol supera Atenei di grandi dimensioni e di lunga tradizione. – Questo sarebbe stato sufficiente per non aprir bocca. –

Le classifiche ufficiali degli Organi ministeriali, quelle della valutazione della qualità della ricerca e quella delle abilitazioni nazionali, sono decisamente lusinghiere per l’Ateneo molisano. Purtroppo, alcuni organi di informazione danno solo voce alle prime che in gran parte non dipendono dalla nostra università: infatti, l’occupabilità dipende dal contesto territoriale così come gran parte dei servizi e delle borse di studio. – Il problema sta nel fatto che proprio prendendo in esame la maggior parte dei comunicati emessi dall’ente che non digerisce il giudizio fornito da chi tra gli altri compiti per i quali ha vista la luce ha la facoltà di operare in tal senso, innanzitutto si nota l’eterno vassallaggio ‘moli-’in’sano’ nei confronti della politica tout court, situazione che oltre a decretare in sintesi ed al di fuori d’ogni linguaggio accademico il dire ‘hai voluta la bicicletta e mo’ pedala’, permette di andare avanti nelle osservazioni in maniera che probabilmente piacerà ancora meno a chi si lecca ferite previste e prevedibili, derivate prima di tutto proprio da tal atteggiamento di subalternità che però non viene disdegnato quando porta acqua al mulino le cui macine oggi vengono ‘revisionate’ evidentemente da coloro che in qualche modo riescono, (sempre per dirla con linguaggio forbito), a contare i peli situati nell’apposito deretano assiso su una poltrona traballante per merito di Dio, vale a dire il mercato. –

Certo, ci sono alcuni dati, come quelli dell’internazionalizzazione (anche questa parzialmente dovuta all’attrattiva contestuale) che possono essere migliorati e per i quali sono state già intraprese azioni, come la creazione di doppi titoli con università estere che daranno i loro frutti negli anni. – Adesso chi lo dice a costoro che una puntualizzazione di questo tipo mette chi la propone in una posizione pericolosissima perché ne provoca la caduta dalla padella nella brace, posto che tal dire sia perfettamente conosciuto da chi redige determinate classifiche? Questi ‘feriti’ ancora non si rendono conto dell’esistenza di un altro proverbio popolare che ripete ‘abbassa il titolo ed alza la paga’ che se a livello d’istruzione sembrerebbe da non mettere in piazza, all’atto pratico diventa seriamente necessario come leggibile dal resto della presente riflessione. –

Siamo certi che tutti gli organi di informazione vorranno dar conto della totalità dei dati, evitando versioni parziali che distorcono la realtà dei fatti. – La presente testata lo fa al punto di discutere la tesi riproponendo per esteso il punto di vista di chi avrebbe, (ad avviso di chi scrive), dovuto tacere per non compromettere ancor di più la propria posizione, ma siccome la democrazia è anche questo, esploso il colpo e considerato che proprio in ragione dello status politico appena richiamato, dato che ad ogni reazione corrisponde una reazione, (uguale e contraria è da vedere secondo la definizione d’intelligenza che considera questa ‘la capacità d’adattarsi alle situazioni che la vita, volta per volta impone’, esplicazione assurta a Legge in tal senso da almeno tre secoli), premesso tutto ciò, va aggiunto che tra le varie armi delle quali si dispone a personale vantaggio c’è proprio la facoltà d’esporre quanto si ritiene utile alla propria causa, magari presentando le relative idee ricalcando quel linguaggio accademico che in molti comunicati stampa inviati a quelle testate delle quali oggi ci si lamenta dell’operato, di certo non appare, anzi, spesso è necessario rimetter mano a tali scritti che di primo acchito sembrerebbero scherzi proposti come ‘chiacchiere di facciata’ da chi poi si offende per il chiacchiericcio che ne deriva, risultato che contribuisce non poco a quel locale spopolamento che vede innanzitutto emigrare la gioventù d’ogni generazione, pronta poi a non tornare nei luoghi natii perché nel frattempo situata laddove è davvero più proficuo continuare a coltivare il personale sviluppo, desiderio d’ogni appartenente alla ‘razza umana’ che dispone di un po’ di quell’intelligenza che proprio enti che operano in tal senso dovrebbero saper forgiare, magari senza lamentarsi per la naturale, quanto ovvia presenza di giudizi il più delle volte politici, accettati quando favorevoli e proposti come bandiera per venir rifiutati nel momento nel quale presentano conti non proprio lusinghieri a chi ritiene che la vita sia costituita solo di ‘alti’, scartando quei ‘bassi’ che nessuno vorrebbe sentirsi applicare, quei giovani divenuti adulti per averlo imparato in posti magari meglio visti da chi emette certe sentenze, non tornano più nella ‘Vergine Molise’, guardando la loro terra d’origine dall’alto in basso e probabilmente solo come pattumiera nella quale depositare ciò che si rifiuta, vita mal sviluppata precedentemente in primis.

Intelligenti Pauca. Ad Maiora.