Di Mario Ricca
E Se Venisse Indagato Pure Grillo?
Ormai alle trovate del pm Woodcock (che quando lo chiamano per cognome sembra uno di quegli aperitivetti utili a far sbronzare quelle donnicciuole patetiche che festeggiano in comitiva l’otto marzo) ci siamo abituati.
Adesso pare indaghi il Cavaliere finanche per le lettere inviate agli italiani nelle quali il Cavaliere stesso si impegnava in caso di ritorno al governo, a restituire l’IMU.
Mi chiedo allora, perché non indagare anche Grillo per la promessa di reddito di cittadinanza fatta in campagna elettorale?
Forse la restituzione dell’IMU sarebbe potuta avvenire per poi essere nel tempo rimpiazzata con altre modalità, ma secondo me, è stato peggio quanto promesso dal puparo, solo che il nostro evidentemente non può essere toccato, specialmente ora.
Esiste secondo me una differenza notevole tra le due promesse:
La differenza sta nel fatto che per restituire l’IMU ci vogliono quattro miliardi e le lettere sono state spedite con soldi privati.
Per il reddito di cittadinanza di miliardi ne occorrono trentaquattro.
I sussidini poi care pecore puparine già esistono, si chiamano prestazioni a sostegno del reddito come l’assegno sociale al compimento di sessantacinque anni e tre mesi.
Per i giovani si presume che vengano creati posti di lavoro, non dare reddito di cittadinanza ai nullafacenti dei centri sociali.
Fermo restando che volendo seguire la logica dell’aperitivetto in qualunque programma elettorale potrebbe configurarsi un reato, perché non trattare tutti alla stessa maniera?
Sarebbe una gran figata vedere Grillo trattare la casta togata come fa con i giornalisti e il branco a seguito, occupare i tribunali come fossero licei…