Di Vittorio Venditti
Non C’E’ Due Senza Tre?
Con quasi la metà dei voti presi dal raggruppamento di centrodestra nella “Vergine Molise”, (oggi il rapporto è due a uno con la medesima indicazione rispetto a cinque anni fa), c’è poco da analizzare: Ha Vinto La Logica, Ha Trionfato La Restaurazione. In una regione che non esiste, dimenticata dalla Storia, non poteva accadere altro che quanto successo (nel 2018: 52,17%, in questo caso: con un numero di Elettori pari a 327.805 e di effettivi Votanti che arriva a 157.166, vale a dire il 47,94%) e ciò, non per colpa di chi ha provato ad inventarsi un cambiamento, (tale solo in teoria), ma perché l’immutabilità è propria di ciò che è e deve restare un monolite, a vantaggio dei soliti noti che magari cambiano anche nome di facciata, ma restano sempre gli stessi.
Ora: Cosa aspettarsi? La speranza è riposta solo nel fatto che alla restaurazione di partito, segua almeno un valido ricambio dei soggetti che andranno a popolare Palazzo Vitale, cosa avvenuta per il sessanta per cento nei nomi, (salvo rientri dovuti alla promozione ad assessore di qualche consigliere rampante), risultato che chissà se verrà confermato nei fatti; per il resto, al popolo toccherà scontare le false attenzioni preelettorali che ad esempio hanno visto un piano neve di “fabbricazione tedesca” ecc., (un lustro fa perché oggi non c’è nemmeno quello, atteso che sia cambiato anche il clima meteorologico), dato che una regione che non esiste, non può avere e di conseguenza non ha nemmeno i fondi per poter dimostrare l’esatto contrario, nonostante le garanzie che offre il presidente neoeletto, governatore, ma uomo, non certo Dio.
Dunque: Un voto di protesta? Sì, questa tornata elettorale è tale perché in Molise si protesta solo con le restaurazioni, atteso che non si possa neppure contare sulla popolazione sufficiente per proporre un vero cambio di passo, (vista l’emigrazione di tanti “residenti”, (oggi scusa accampata per l’ulteriore incremento del partito di maggioranza assoluta che non è andato a votare), ad esempio a Gambatesa si è espresso nel segreto della cabina elettorale poco più del quaranta per cento degli aventi diritto, (in questa tornata limato al trentotto virgola novantotto per cento), fonte: www.elezioniregionemolise2018.it, modificata al presente in Elezioni Regionali Molise 2023) e questo deficit era conosciuto già prima che coloro che ora gongolano o si leccano le ferite scendessero in campagna a scimmiottare in grande stile l’esser ago di una bilancia che è servita solo, unicamente e per l’ennesima volta a deridere chi ha creduto almeno nella possibilità di un ritorno economico in termini pubblicitari, dato da tanta bagarre. Per il resto: non è sicuramente sbagliato prepararsi a vivere come, se non peggio di prima, in attesa dell’ennesimo falso sfogo, imposto dalle prossime elezioni…
Qualunque Esse Siano.
Restringendo il campo odierno a Gambatesa: Totale – Elettori: 1.819 (ufficialmente i residenti sono al di sotto dei milletrecento) | Votanti: 709 (38,98%) diminuiti non certo per lo spopolamento che imperterrito agisce indisturbato. Qui esistono e resistono nonostante tutto ancora due sezioni che in termini d’accoglienza si sono così comportate.
Sezione: 1 Elettori: 901 | Votanti: 315 (34,96%);
Sezione: 2 Elettori: 918 | Votanti: 394 (42,92%).
Per quanto riguarda i candidati se ne riparlerà nelle prossime ‘Brevi Da Gambatesa’, ma l’odierno e funereo silenzio la dovrebbe già dire lunga su com’è andata.
Resta una piccola curiosità che potrebbe dare adito a futuri pronostici/riflessioni: Lo scorso ventitré settembre, gambatesanews ha proposto il suo articolo a quattro zampe, con la conseguente Analisi Senza Criterio del 27 settembre e si sa com’è andata a finire a livello nazionale. Giorno e data sono uguali in questo caso, per cui se venerdì scorso si è ripetuta la performance dei pazzi sopra dichiarati, il presente riepilogo porta alle medesime conclusioni di governo politico d’ampia maggioranza, provenienza ideologica ed accentuato astensionismo che a quanto pare non preoccupa minimamente chi da oggi andrà a sedersi sugli scranni di palazzo Vitale di via Genova nel capoluogo di regione. Da qui ad un anno, se in campo europeo sarà presente un altro appuntamento che ‘rinnoverà’ la burocrazia parlamentare alla quale non crede praticamente più nessuno, tanto che tutti cercano di difendersi da tal iattura, a Gambatesa, così come a Campobasso, si tornerà alle urne, (purtroppo non cinerarie), per vedere di nascosto l’effetto che fa.
Non C’E’ Due Senza Tre?