Di Vittorio Venditti
Insulti In ‘Libertà’, In Basso La Spiegazione
Non si deve parlare di elezioni e candidature, ma nessuno potrà negare la possibilità di raccontare quanto accaduto intorno allo scritto dello ‘scandalo’.
Nonostante da tredici anni su queste pagine non sono ammessi commenti d’alcun genere, questi arrivano copiosi e vengono regolarmente cestinati perché nella vita si può anche cazzeggiare, (si passi il moderno termine), ma per vivere bisogna lavorare e perdere tempo a dar voce agli stupidi vuol dire regresso e quell’abbassarsi ai loro livelli che anche gli aviatori provetti evitano di mettere in pratica per non rischiare lo schianto, in questo caso veramente inqualificabile.
Se poi però di ritorno il collaboratore che ha voluto aiutare la composizione dell’articolo a quattro zampe riflette in ogni senso, compreso quello di voler girare la vera sintesi del concetto espresso anche da gente che prima di scrivere, al di là delle idee legittimamente espresse, dovrebbe cercar d’imparare a farlo nella lingua corrente, per ora l’italiano, per chi tiene a questa puntualizzazione che sembra da niente, ma per fortuna è ancora segno di cultura, il tutto diventa stimolo per scrivere quanto segue, magari da leggere laddove gli stimoli giustappunto sono di prassi per evacuare anche le corbellerie che derivano da frustrazioni e tentativi maldestri, sovente sinistri, d’imporre le proprie idee a chi fa parlare e viene tacciato di fascismo, non sapendo come attaccare chi vince per ovvie conclusioni della comune intelligenza.
Trasmesso da Mario: “Non mi era mai capitato che qualcuno replicasse ai miei deliri, evidentemente in prossimità delle elezioni le persone che ho la sventura di conoscere si sentono particolarmente toccate”.
Chi lo ha insultato, con il commento passo passo di chi scrive: “Quando imparerai a essere una persona civile sarà sempre troppo tardi. – Aspetta e spera che già l’ora s’avvicina… – Non ti puoi permettere – e qui costui dimentica chi è il fascista – di utilizzare quelle parole verso chi decide di mettere a disposizione della collettività tempo professionalità e credibilità ottenuta grazie all’impegno nel sociale di una vita trascorsa a cercare di essere utile alle persone deboli e bisognose. – Altro vuoto di memoria perché è chiaro anche in Russia che certi ‘volontari’ si chiamano più regolarmente mercenari, normalmente pagati proprio da chi per questo cade nel più tetro bisogno. – Se non vuoi andare a votare sei libero di non andare ma non ti permettere di infangare le persone oneste che hanno una credibilità guadagnata col loro impegno”.
E’ vero, l’impegno c’è ed è anche importante, per chi ce lo mette e per i propri tornaconti, atteso che il Molise, per restare nell’attualità, sta come sta, non da oggi, non per ‘merito’ d’impegni provenienti da una sola fazione, non da qualche giorno, ma praticamente da quando l’uomo ha messo piede in questa terra e la storia lo dice anche se in tanti hanno cercato di coprire la proverbiale ‘polvere sotto il decreto’.
La nostra ‘Mina vagante’ che questo danno è riuscita a procurare nelle ‘candide e dormienti’ menti di tanti benpensanti di turno, a chi ha usate le sopra riportate espressioni ‘cortesi’ ha così risposto: “Andiamo per ordine. In primis dà chi si appresta a concorrere per essere classe dirigente, mi aspetterei almeno una certa padronanza della lingua italiana e della di lei scrittura. In secondo luogo sono io che decido quello che posso o non mi posso permettere e dal momento che a mio parere chi legittimamente sceglie di lasciarsi ingolosire dai guadagni percepiti esercitando i mandati elettivi, perde qualsiasi credibilità eventualmente acquisita fino al momento della candidatura, ritengo di avere pienamente il diritto di espettorare il mio pensiero dove mi è consentito perché sempre a mio parere, chi si appresta a mettere il proprio impegno e le proprie doti a disposizione della collettività, non lo fa per volontariato, altrimenti rinuncerebbe all’emolumento. In terzo luogo io non ho fatto nomi e se qualcuno si sente chiamato in causa dai miei scritti non è un mio problema”.
Non è un problema neppure di chi permette tali pubblicazioni perché lo stesso ha avuto l’ardire di dare la parola anche a schifezze che si reputano appartenenti alla razza umana, bestie che oltre a non saper scrivere e non avere idee convincenti, al momento opportuno sono state in grado di sputare nel piatto nel quale avevano mangiato. Il piatto è stato lavato e ben disinfettato, tanto che oggi in molti hanno compreso che certo scrivere, è solo il segnale dato a questa marmaglia di approfittatori dell’altrui lavoro, soggetti che hanno sempre deciso secondo il loro volere e che oggi, democraticamente, vengono lasciati in cotanta libertà anche per decidere per l’appunto chi deve decidere, visto che è finito il tempo nel quale si è avuta paura di non si sa bene quali fantasmi e quel ‘diritto’ è diventato di scelta, considerato il ‘dovere’ di proteggere l’unica peculiarità che ancora resiste in tanti esseri umani, persino moli-sani, gente che vede nella salvaguardia della personale dignità la vera merce di scambio per poter continuare a vivere la propria vita, magari secondo democratiche regole, seriamente applicate.
Oggi verranno divulgati dati opportunamente preparati, cifre che probabilmente diranno di un’affluenza alle urne ‘alta’ o giustificabile. A gambatesa, proprio ieri sera è accaduto di sentir chiedere a che ora si chiudevano i seggi ed alla risposta che alle nove erano ancora operativi, chi voleva l’informazione a asserito che i cancelli dell’edificio normalmente adattato all’uopo erano chiusi. Evidentemente l’interesse è stato talmente alto, da non sapere, (chi ha parlato lavora fuori e rientra in paese per andare praticamente a dormire ed alzarsi il giorno dopo per tornare a guadagnare quanto poi deve condividere con chi ‘simpegna per una vita in favore di chi ha bisogno’), del fatto che a Gambatesa i seggi erano stati trasferiti in altro loco… non certo da queste votazioni.
Vorrà Dire Qualcosa?