Di Mario Ricca E Vittorio Venditti
State A Casa
Gambatesa, 23 giugno 2023, ore ventitré e venti. Il titolo è ripreso da quanto già partorito ‘a quattro zampe’ lo scorso ventitré, ma di settembre del duemilaventidue.
Si esprime democraticamente il presente pensiero ora perché domani è giornata di silenzio elettorale che suona in italiano come la possibilità del ‘si fa, ma non si dice’,
ipocrita sancire che nessuno deve parlare a livello mondiale per dare la possibilità ai ‘candidati’ di andare casa per casa a chiedere i voti o a ricattare chi è ricattabile.
Non a caso ieri si è parlato di “Giornata Nazionale Della Transumanza”.
Secondo questi soggetti, i ‘moli’, più che sani sono cretini?
O, peggio, sono già morti?
Il riassunto delle puntate precedenti prevede che a proposito dei Candidati alla presidenza della giunta regionale del Molise sia stato scritto: Aumento TARI: Sarebbe Da Ridere Se Non Si Trattasse Di Una Cosa Seria!, in riferimento alla candidatura di centro/destra;
Elezioni Regionali Moli-Sane: Un Asino Che Si Crede Cavallo, stando a voler parlare di chi è in contrapposizione da ciò che resta del centro/sinistra
e per concludere in bruttezza è stato aggiunto un riferimento storico a Masaniello come ‘terza via’, strada dissestata che è già arrivata al suo naturale epilogo: il considerare il personaggio ‘pazzo’ e quindi da eliminare, sembra in favore del primo che stando a ciò che si dice, dovrebbe essere colui che vincerà la tornata locale.
L’articolo è a quattro zampe’ per tradizione e quindi ora tocca all’altro Paio che così si esprime:
“Il Molise che non esiste pretende di esistere. In prossimità delle elezioni politiche del 2013, (dieci anni fa: NDR), nel corso di una chiacchierata col mio consulente finanziario, dissi che i politici non li schifavo per quello che facevano, (non avendo il diritto di giudicare dal momento che se ne avessi avuta la possibilità avrei fatto in presenza di poste in gioco da me considerate adeguate peggio di loro), ma per quello che dicevano. Allora il consulente mi disse “Guardi che quei miserabili pezzenti che considerano 15000 euro mensili una posta in gioco per cui vale la pena finanche darsi alla politica italiana, possono fare quello che fanno grazie a quello che dicono al popolo bue che da loro ascolto.” Fino a quando non si ripudia la favola del bene comune che al fine di esercitare il controllo sui sudditi il socialismo reale ha somministrato nelle menti di chi ha scelto di recepirla forse anche in buona fede, non ci sarà possibilità di sfuggire all’inevitabile baratro. Fino a quando non si prenderà atto che ognuno di noi è in primis individuo (e solo pensando e agendo da individuo nell’ambito di scambi volontari di beni e servizi non intermediati dal leviatano, ma dal mercato che è il solo che può dettare le regole mediante la legge della domanda e dell’offerta), saremo sempre in balia di politici, mandarini e burocrati, manipolo di miserabili criminali parassiti pezzenti che non hanno alcun interesse a migliorare un sistema che in presenza di livelli d’efficienza elevati, vedrebbe una fisiologica riduzione del carrozzone e il conseguente ridimensionamento del trogolo, (vedi SAM, PANTREM, ZUCCHERIFICIO DI TERMOLI, CONSERVIFICIO DI GUGLIONESI, FIAT, MARINERIA E COMPARTO PESCA, AGRICOLTURA TOUT COURT, STRADE, SANITA’, TURISMO, disgrazie che in valente squadra hanno nel tempo portata la regione che non esiste allo spopolamento più abietto ed esiziale, con il segreto futuro a breve termine che vede i giovani più promettenti già con il cosiddetto ‘piede vola-vola’ per lasciare ciò che resta a disposizione di chi vorrà venire a depositarci i propri rifiuti in balia di soggetti che definire poco raccomandabili è per loro un volergli bene, sottobosco che per vincere le cause e rubare un po’ di danaro a chi è sotto tiro, corrompe chi dovrebbe amministrare la giustizia operando come si fa in bische per prepensionati che in altri lidi verrebbero scansati dalla ‘Società’ e non uccisi per evitare di dar loro qualifiche immeritate: NDR). Fino a quando si accetterà passivamente di essere parte di un qualcosa che non esiste, ma che la politica dell’approfitto ha inventato chiamandola “società”, (che prevede però la non scelta dei soci da parte dei singoli individui), per poter meglio gravare sulla politica del profitto, saremo costretti a delegare il nostro benessere a terzi. Per costruire carrozzoni più alla portata di locali figuri trasformati in votifici, hanno creato la regione molise. Questa regione non esiste, quindi non esistono nemmeno i bipedi che si contengono il trogolo, per questo domenica e lunedì prossimi non andate a legittimare il nulla!”.
Così, dopo quasi un mese si risponde a chi ha scritto: 2 Giugno, Giampaolo: “Diritto Di Voto E’ Conquista, Non Va Sprecato Cedendo All’Astensionismo”. Il voto? E’ un diritto evitarlo perché anche alla presa in giro c’è un limite; è un dovere ignorarlo, in quanto l’offesa alla dignità personale di chi dovrebbe esercitare tal farsa ha un costo che viene scaricato su chi dovrebbe esigerne il giusto guadagno che corrisponde al gioco del ‘Truzzichè’ che il politicame impone con la seguente formula:
Vinco io, paghi te; vinci tu, paghi a me.
Fate Come Lui: Restate Maestosamente Nella Storia! SEGUITECI!
Anche Perché A Settembre Scorso Ci Abbiamo Preso!
In Ogni ‘Senso’.