Di Luca Giordano
Tra pochi giorni il Molise avrà un nuovo governatore. In questi ultimi giorni di campagna elettorale stiamo assistendo alla venuta nella nostra bene-amata regione dei leaders dei maggiori partiti politici nazionali come Conte, Taiani, Salvini e Schlein, soggetti che si sono tutti mostrati innamorati e affezionati al Molise, per poi dimenticarsene appena imboccata l’autostrada per tornare ai palazzi della politica, quella che conta veramente.
Bene, le parole e le promesse farlocche dai due (anzi tre) candidati alla presidenza della regione sono le stesse ripetute da quando ne ho memoria, ossia da quando frequentavo la scuola e si parlava con gli insegnanti, concordando sulla malgestione di questo piccolo territorio che è ricco di risorse non sfruttate (come il turismo). Oggi che sono diventato adulto posso affermare che la situazione sia peggiorata in maniera irreversibile. Sanità regionale che fa acqua da tutte le parti, disoccupazione sempre più alta causata dalle chiusure dei poli industriali regionali e bilancio che mai sarà risanato. Sui soliti politici molisani che spesso non sono neppure nati o residenti in questa regione, sbandiera il vento di un’ultima elezione totalmente autonoma, visto che l’unica strada ‘per salvare il salvabile’ è l’annessione di nuovo all’Abruzzo che di certo non sarà entusiasta del nostro ritorno.
Insomma cambiano i ministri, ma non cambia la minestra, come dice il detto, ma per il Molise ormai il piatto si fa sempre più vacante.