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Il Ritorno Di Marco

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Gambatesaweb Sulla Via Francigena: Quella Del Nord!

A vantaggio dell’Italia e del Mondo che mi legge ed a sfregio di chi vorrebbe che le “chiacchiere da bar”, pronunciate nei locali di Gambatesa, non fossero divulgate perché ritenute un fatto privato e cerca in ogni modo e con ogni mezzo di fermarmi, detto del banchetto, passiamo a quanto accaduto sabato sera presso il bar di Ferdinando e Salvatore Leonardi, (Cafter), dove abbiamo avuta la bella sorpresa d’incontrare Marco Frosali, tornato da Roma per incominciare ad inizializzare la sua Sara per le avventure che vedranno il Nostro, a cavallo della sua Guzzi, protagonista della prossima bella stagione.

Forst Da Cafter

Eravamo seduti all’ingresso del locale, io, Donato, Totore e Marco per l’appunto, ed avevamo ordinate due birre così, per poi iniziare a discutere del più e del meno, chiacchiere che ci avrebbero portati a definire la teoria sulla quale si basa la vera sorpresa che Marco ci voleva fare e che io gli ho anticipato.
Arrivate le due Forst richieste, mentre Totore mesceva e ci preparavamo per il canonico C’ncion, ecco che senz’alcuna nostra sollecitazione incominciano ad arrivare altre bottiglie, quasi imposte da amici che nel frattempo, entrati nel bar, ci salutavano e contenti del nostro ciarlare, ci proponevano la loro vicinanza con gli omaggi di cui alla foto.

La C G Pelle RINGRAZIA!
I nostri fegati un po’ meno.

Fatto sta che alla faccia di Matteo Renzi che vuole abolire il finanziamento pubblico ai partiti magari facendolo seriamente e di coloro che propongono la stessa idea gridandola ai quattro venti per poi sperare che tutto cambi senza cambiare niente, il nostro Partitaccio, senza candidati ne eletti, riesce ad ottenere finanziamenti senza richiesta, forse perché l’unico VERO Partito composto da gente onesta.

Noi abbiamo ringraziato e siamo passati a far politica secondo quanto imposto dal detto di ateniese provenienza: “La vera politica si fa a stomaco pieno, – il nostro lo era all’inverosimile, – e possibilmente un po’ brilli”.
Noi avevamo soddisfatta abbondantemente anche questa seconda condizione e se non fosse stato così, sicuramente dopo aver onorate le bottiglie mostrate in foto, nessuno avrebbe potuto dubitare della nostra onestà nel mantenere la promessa in merito.

Dato fondo alla nostra volontà di eliminare il contenuto dei recipienti messi a nostra disposizione, siamo passati ai fatti ed io, senza perder tempo ho proposto a Marco di fare la camminata del pellegrino su una parte della Via Francigena del nord, quella che porta il viandante verso l’Urbe, l’ultimo tratto, quello che dal paese dell’Est, Est, Est, (Montefiascone), porta a Roma.
Marco, un po’ stupito, mi ha risposto che era già un suo progetto, e che io l’ho solo anticipato.
Il Nostro, mi ha spiegato che è necessario far capire ai concittadini che il progetto “Via Francigena” è una cosa seria e che bisogna in ogni modo indicare la giusta strada a chi, magari sfiduciato, pensi che si tratti solo di chiacchiere.

E’ nelle intenzioni di Marco fare qualcosa di più: Arrivare a trovare dati ed informazioni utili a chi volesse trarre vantaggio dall’esperienza di coloro che prima di noi hanno saputo guadagnare da una fonte così prodiga, tanto da crearsi un reddito.

In definitiva: Fra fine aprile ed inizio maggio, condizioni meteo permettendo, si avvererà un’idea che io ho nella mia mente da tempo, qualcosa che solo la pazienza e l’intelligenza del nostro collaboratore potesse accettare di attuare, una necessità per poter informare chi, se pur affascinato dalla possibilità di crearsi un lavoro stabile e duraturo a casa propria, riesca a mala pena a pensare che sia possibile proporre ciò in un’Italia basata sull’appropriazione indebita e sulla mai celata volontà di inibire l’esprimersi di chi è capace, a vantaggio di politici e religiosi che utilizzano tale ostracismo per propri tornaconti personali, relegando chi vorrebbe lavorare per guadagnare ed onestamente pagare le giuste tasse al ruolo di schiavo lecchino, ovviamente a stipendio contingentato e sotto lo schiaffo di quelli che: – Io so’ io, e vvoi nun zete un cazzo,
– (Tratto da [download id=”283″ format=”2″], scritto Che t’invito a scaricare dal link appena proposto ed a leggere), gente che ovviamente a lungo andare dovrà essere e sicuramente verrà annientata, non da politici che propugnano le nostre stesse idee, ma dalla Cultura, quella cultura che a Gambatesa viene utilizzata come bandiera foriera di posti fissi sul carrozzone dello Stato, ma che in realtà è qualcosa di più: il volano da utilizzare per lavorare nel senso più vero del termine, senso che impone ad ognuno di noi di essere artefice della propria fortuna, restando indipendente da chi si ritiene un gradino più in alto del Prossimo, ma che alla fine della fiera risulta solo un volgare e stupido parassita.

E questo fatto, i nostri giovani lo sanno bene.

FORZA RAGAZZI! LA VITA E’ VOSTRA! SFRUTTATELA E TRAETENE VANTAGGIO A PIENE MANI!