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MALTEMPO: REGIONE ACCOGLIE RICHIESTE DI COLDIRETTI MOLISE, CHIESTO L’INTERVENTO DEL GOVERNO

Di Cesare Scalabrino

Coldiretti Molise

Accogliendo le richieste di Coldiretti Molise che nelle scorse settimane ha segnalato più volte all’Assessorato regionale all’Agricoltura i gravi danni che sta subendo tutto il settore agricolo a causa del perdurare del maltempo, caratterizzato da piogge insistenti e violente, la Regione Molise ha inviato una nota ufficiale al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, chiedendo all’esponente di Governo “un intervento urgente da parte del Ministero al fine di sostenere gli agricoltori e le loro attività in questo momento di crisi”.

Pur esprimendo la massima solidarietà e vicinanza agli abitanti ed alle aziende operanti nelle aree dell’Emilia Romagna e delle Marche, duramente provate dall’alluvione, Coldiretti Molise aveva evidenziato al Consigliere Delegato alle Politiche Agricole ed Agroalimentari della Regione Molise, Nicola Cavaliere che “anche il nostro territorio non esce indenne dalle forti ed incessanti precipitazioni delle scorse settimane”, precisando che “lo scenario regionale evidenzia, ad oggi, vigneti gravemente danneggiati, distese di cereali completamente allettati, coltivazioni ortofrutticole fortemente compromesse”.

Da una ricognizione sul territorio operata dalla struttura tecnica di Coldiretti è infatti emerso che particolarmente colpita dalla furia del maltempo è stata l’area del Basso Molise, specie nei territori dei comuni di Campomarino, Portocannone, Guglionesi e San Martino in Pensilis, dove i viticoltori, a causa del ristagno di acqua, non sono riusciti, per giorni, nemmeno ad entrare sui campi per poter svolgere i trattamenti necessari a contrastare l’attacco della peronospora, dell’oidio e degli altri parassiti della vite. Un’emergenza che presenterà un conto altissimo a danno del comparto vitivinicolo che sta attraversando da molti mesi gravi difficoltà, a causa dell’elevata giacenza di vino nelle cantine conseguente al difficile andamento del mercato.

I danni non si fermano però qui. In gran parte compromessi, a causa delle forti precipitazioni subite, risultano anche i frutteti: è il caso di susine, albicocche e ciliegie che erano ormai prossime alla raccolta, solo per citarne alcuni. Il tutto senza dimenticare l’apicoltura; clima impazzito, con piogge incessanti e andamento completamente anomalo per la stagione, rischiano di compromettere interi alveari nel periodo dell’anno più importante per la fioritura e la produzione di miele. Al fine di scongiurare la morte per fame di questi preziosi insetti, gli imprenditori sono costretti ad alimentare artificialmente le api, con aumenti di costi consistenti e nella quasi certezza di non poter recuperare la produzione, passata l’emergenza.

Problemi seri si evidenziano inoltre anche a carico del comparto zootecnico. Interi campi di foraggio rischiano di marcire a causa delle piogge incessanti, una mannaia che si abbatterà a breve sugli allevatori costretti ad acquistare il fieno, non potendo utilizzare quello che producono, con evidenti aggravi di costi e difficoltà logistiche dovute alla fatiscenza della rete viaria regionale che crea enormi difficoltà nella consegna delle merci. A tutto ciò si aggiungano danni di natura strutturale, ad esempio agli impianti di irrigazione e/o ai sistemi di drenaggio, spesso causati da inondazioni dovute allo straripamento di corsi d’acqua.

Questo scenario apocalittico ha fatto sì che il Presidente della Regione Donato Toma ed il Consigliere delegato alle Politiche Agricole Nicola Cavaliere, evidenziassero nella loro missiva inviata al Ministro Lollobrigida la necessità d’intervenire con il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le zone agricole colpite dalle forti piogge, ma anche con un supporto finanziario immediato agli agricoltori danneggiati, per aiutarli a riprendersi dalle perdite e sostenere le loro attività agricole, individuando una forma di sostegno anche nell’ambito del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale.