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Una Svolta Non Svolta

Di Vittorio Venditti

Cosa Ci Vogliono Far Credere?

Spostiamo il nostro focus su quanto accaduto in Molise durante la scorsa fine settimana ed analizziamo quali sono stati i veri cambiamenti, trattando innanzitutto di chi ha vinte le elezioni, per poi, magari domani, riprendere il tema e farneticare sugli sconfitti, con un occhio di riguardo per il candidato di Gambatesa.

I vincitori dunque, quei vincitori che si sono ripresi ciò che nel duemilauno l’attuale governatore uscente aveva acquisito con le medesime odierne modalità, hanno festeggiata la loro vittoria in tono sufficientemente dimesso, (questo è quanto ricevuto in un dispaccio de “Il Segreto Di Pulcinella” anche se dal servizio di RAI TRE sembrerebbe l’esatto contrario), probabilmente perché consci del fatto che non è tutto oro quello che riluce e che adesso dovranno essere loro a dimostrarci quanto sanno fare per rimettere la nostra regione sulla giusta via che porta sviluppo ed occupazione.
In Molise, a differenza di quanto accade in campo nazionale, chi vince non ha neppure bisogno di allearsi con altre compagini, quindi non avrà neppure la possibilità di crearsi un alibi per eventuali (speriamo di no) futuri insuccessi, così, com’è accaduto per chi è stato sconfitto, gruppo che in buona parte ha lasciato gli scranni del consiglio regionale, gruppo però che al di là di tutto ha dovuto fare i conti con l’anti politica, non quella del movimento cinque stelle ma quella vera: quella di chi, stanco di essere preso in giro, non ha proprio votato.

Perché “non è tutto oro quello che riluce”?

Andando a guardare i risultati elettorali, che che se ne dica, anche chi ha vinto in realtà ha perso, assunto che la percentuale con la quale è stato raggiunto il risultato sia del quasi quarantacinque per cento, mentre un anno e mezzo fa,la misura è stata di quasi il quarantasette per cento; per essere più chiaro: il nuovo governatore della regione Molise è diventato tale perdendo duemila voti circa, rispetto alle elezioni tenute nel novembre duemilaundici.
Ciò vuol dire che se è aumentato il numero dei votanti, evidentemente chi si è aggregato ed è andato a votare non ha dato il proprio consenso all’attuale vincitore.
A ciò, va aggiunto il fatto che fra i big appartenenti alle due principali coalizioni in lizza, in termini di preferenze personali, quasi nulla è stato modificato.
Insomma: più che di una vittoria della sinistra, in Molise abbiamo assistito ad una disfatta della destra, il che dovrebbe dare parecchio da pensare a chi oggi festeggia.
La vera vittoria dunque ha preso forma fra coloro che hanno pensato di abbandonare a sé stessi coloro che hanno offerto agli elettori proprio questa moneta di scambio.

Chi ha fatto parte della reale anti politica, innanzitutto plaude alla mazzata, ampia e validamente meritata che è stata inflitta a chi è uscito perdente da questa tornata elettorale, ricordando a questo gruppo che la gente è stupida finché fa comodo e che la pancia vuota non ha mai portato buoni consigli.
Fra l’altro la pancia di chi scrive, oltre ad essere sufficientemente piena è anche capace più del necessario, quindi il soggetto in questione può validamente assurgere al rango di osservatore, al di là di pettegolezzi e puerili ragionamenti proposti dai suoi detrattori.

“Cosa Ci Vogliono Far Credere?”

Scendendo più nel dettaglio, a campione, e che campione! Andiamo ora ad analizzare l’operato di chi, primo fra gli eletti che appartengono alla coalizione vincente, (non primo in assoluto), dovrebbe essere degno rappresentante della politica proposta da questa compagine:

Parlo di Michele Petraroia.

Per anni appartenuto alla CGIL, il Nostro è stato all’opposizione, dove spesso ha alzata la voce contro le storture imposte dal governo Iorio e dalla classe dirigente che ne appoggiava le azioni.
Ne ricordo una per tutte:

Durante il secondo governo Iorio per l’appunto, la regione Molise pensò di fornire di p c una categoria di cittadini che in casa non ne avevano, visti gli allora alti costi di questi dispositivi.
Fra i cittadini che avrebbero potuto beneficiare di tale privilegio, rientrò una parte della mia famiglia, cui arrivò la comunicazione che poi prevedeva però tutt’altro, al posto della reale possibilità di acquisizione a prezzo agevolato della macchina in tema.

Subito, inaspettata, arrivò la giusta reazione dell’allora consigliere d’opposizione Petraroia; la reazione a tale imbroglio arrivò subito ed inaspettata, talmente inaspettata che se non fosse arrivata forse avrebbe giovato maggiormente al consigliere in questione, ma soprattutto avrebbe fatto bene al sistema nervoso di coloro che questa reazione hanno ricevuta.
In buona sostanza, il Petraroia proponeva con la propria missiva, un consiglio da paese civile, quindi non da Italia: Denunciare alla magistratura l’operato della giunta Iorio, per far scoprire quali erano stati i magheggi messi in atto per assegnare gli appalti di tale fornitura di computer.

Da Re degl’ignoranti quale mi reputo mi domando:

Ma se una famiglia non aveva i soldi per acquistare un p c, poteva mai finanziare l’apertura di una causa?
E poi: Considerata la “solerzia” dei magistrati italici, a chi avrebbe giovata realmente tale causa?
Alla politica messa allora in atto dall’opposizione in consiglio regionale?

Morale della favola:

Abbiamo comprato il computer di tasca nostra, pagandolo meno di quanto ci sarebbe costato con l’aggiunta del contributo regionale ed avendone in cambio un apparato più moderno , ma soprattutto scelto secondo le nostre esigenze, (evitando di dover ringraziare la maggioranza); abbiamo inoltre evitato di impelagarci in una causa contro la regione Molise, risparmiando soldi utili per l’apertura del procedimento e tempo per il doverne seguire le vicende, oltre alla possibilità di doverci preoccupare di eventuali ritorsioni, sicuramente messe in atto nei confronti dei deboli dai poteri forti, per altro, disobbligandoci in anticipo con l’esponente dell’allora opposizione, oggi fra i primi eletti ed in maggioranza.

Tornando a bomba, se questi sono i presupposti, ora ci sarà davvero da divertirsi nel vedere chi sbraitava dagli scranni dell’opposizione messo a fare il lavoro finora aspramente criticato, ovviamente il tutto condito dall’attuale congiuntura economica oltreché politica e dal menefreghismo imperante proposto dai politici d’ogni risma per coloro che ancora una volta si sono ostinati ad avallare l’avvicinamento dei primi all’ambito trogolo.

Io credo che il cambio di dirigenza regionale si risolva così, come si è palesato a livello provinciale, dove con l’amministrazione di sinistra non funzionava quasi niente, mentre con l’arrivo della giunta di destra… non funziona quasi niente.

Dov’è il cambiamento di registro?
Perché non credere che la stessa cosa accadrà in regione?

In definitiva, io che non ho votato posso dire di avere anche un’altra grossa fortuna: quella di non vedere; e non soltanto in senso politico!
Se infatti considero chi ha governato finora e chi dovrà farlo d’ora innanzi, almeno fino alla fine della prossima legislatura regionale, (Palazzo Spada permettendo), simili politicamente, da un dispaccio de “Il Segreto Di Pulcinella”, pare che la similitudine non finisca qui!
Pare che l’aspetto fisico dei governatori in questione differisca esclusivamente per l’età dei due; insomma: avete eletta la bella copia di Michele Iorio, il che non guasta se si consideri almeno questo, un “rinnovamento della classe politica”.
Per il resto, cambieranno in parte i porta borse, qualcuno verrà premiato con l’imboscarlo in qualche ente-carrozzone, sempre utile alla politica, e sicuramente chi, nuovo e candido da candidato, una volta entrato e ben conosciuto l’ingranaggio, si omologherà a tutta la casta, ripristinando lo status precedente, con “Magnamà” diversi o solo attrogolati in altra posizione ma sempre alla medesima mangiatoia.

Questa è la storia del Molise, dall’unità d’Italia ai giorni nostri e forse anche nei periodi storici antecedenti all’unificazione del “Regno”:

Sarà così anche in seguito?

Parlando di Frattura, ai postumi l’ardua sentenza!

Se poi dovesse accadere l’irreparabile, vale a dire che realmente questa classe dirigente “rinnovata” volesse e riuscisse a riavvicinare chi fa dell’anti politica la propria bandiera, da scagliare contro quella politica che questi ultimi ritengono superata dai tempi, magari lavorando come e meglio di quanto stavano facendo ultimamente consiglieri regionali che poi non si sono più ricandidati, (Mario Pietracupa docet), chissà che non ci dovesse tornare la voglia di andare a votare, magari per premiarli!

Si dice che a non cambiare idea siano solo gli imbecilli ed i morti.

Se sono imbecille decidilo tu.
Sappi però che a dispetto dei miei detrattori:

IO SONO VIVO!!!